Germania, i Verdi mettono paletti: l’ok alle spese militari è in forse anche con l’attuale Bundestag
- Postato il 10 marzo 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Corsa affannata per il cancelliere in pectore Friedrich Merz per rastrellare i voti necessari all’approvazione del pacchetto finanziario da 900 miliardi per le spese militari. Per la necessaria riforma costituzionale sono necessari i due terzi delle preferenze. Nel nuovo Bundestag che si riunirà per la prima volta il 25 marzo i numeri non ci sarebbero, così il testo sarà sottoposto al Parlamento attuale, ma neanche così la strada sembra spianata. Pur restando aperta al dialogo, la dirigenza dei Verdi ha annunciato di non voler approvare la manovra. La leader Franziska Brantner ha chiarito che il suo partito non è disponibile a finanziare i “regali elettorali” dell’Unione CDU/CSU e della SPD, per i Verdi è uno “scrigno del tesoro pieno di soldi finti”. L’Unione e la SPD vorrebbero sfruttare il ricorso al debito per investire in sgravi fiscali, nella riforma del diesel agricolo e nell’aumento dell’indennità per i pendolari. La capogruppo Katharina Dröge ha criticato apertamente il fatto che la protezione del clima non abbia alcun ruolo. Merz avrebbe proposto unicamente di menzionare la parola “clima” nella motivazione dell’istituzione del fondo straordinario per le infrastrutture. Per Brantner “non ha capito che abbiamo bisogno di investimenti che promuovano specificamente la protezione del clima”.
In effetti il volume complessivo di investimenti messo sul banco dalla nuova costituenda Grosse Koalition risponderebbe a quanto i Verdi stessi hanno indicato come indispensabile nella campagna elettorale, ma il partito ecologista si vede anche chiaramente privato di responsabilità di governo che vorrebbe riconquistare. I verdi vorrebbero un impegno chiaro al rifinanziamento del trasporto ferroviario. Appena ieri le Deutsche Bahn hanno reso noto di aver pagato quasi 200 milioni di euro di risarcimenti ai passeggeri per disservizi dovuti a infrastrutture fatiscenti e sovraccariche. Anche l’annuncio di Markus Söder (CSU) che la Germania dovrà ospitare il primo impianto di fusione nucleare, per quanto futuribile, prevede la continuazione delle sperimentazioni sull’atomo, una spina negli occhi del partito di Robert Habeck.
I Verdi sono però pronti ad una soluzione comune per rafforzare la capacità di difesa, per poterla votare dovrebbe però essere presentata in un disegno di legge separato. Lars Klingbeil ha assicurato che cercherà insieme a Merz ancora un dialogo con loro questa sera; l’obiettivo deve essere “realizzare qualcosa dietro cui il centro democratico possa unirsi” ha indicato.
In teoria anche i liberali della FDP potrebbero giungere in aiuto di Merz, Söder e Klingbeil, ma il loro consenso è considerato improbabile. La FDP si è espressa ripetutamente contro la riforma del freno all’indebitamento, anzi è stato uno dei motivi per cui la precedente coalizione è crollata. C’è un’apertura da parte liberale a sostenere il rifinanziamento della difesa, ma la FDP predilige l’istituzione di un fondo straordinario di durata limitata ad una riforma dell’attuale norma che vincola il debito al tetto massimo dello 0,35% del PIL.
Escluso invece un appoggio a spese illimitate per il riarmo da parte della Linke o del BSW. Neppure AfD giungerà prevedibilmente in aiuto della nuova costituenda maggioranza: Bernd Baumann (AfD) ha apertamente criticato il fatto che CDU/CSU e SPD stiano cercando di ricorrere al vecchio Bundestag per scavalcare la costituzione del nuovo il 25 marzo, dove avrebbero numeri peggiori. Sia AfD che Linke hanno indicato anzi che potrebbero portare la questione alla Corte costituzionale anche se effettivamente il vecchio Parlamento resta competente in assenza del nuovo.
Le modifiche alla Costituzione dovrebbero infatti essere presentate giovedì 13 marzo in prima lettura nella vecchia assemblea riunita in seduta plenaria, per esservi poi approvate il 18 marzo. Il pacchetto dovrebbe poi raggiungere una maggioranza di due terzi anche il 21 marzo al Bundesrat, dove – se come probabile i Länder a partecipazione di FDP, Linke e BSW si astenessero o votassero contro- sarebbe comunque necessario oltre al via libera di quelli partecipati dai Verdi, anche dei Freie Wähler della Baviera. A raffreddare i piani del futuro Cancelliere Merz si aggiunge anche l’avviso pervenuto da Vienna di non volersi riprendere i rifugiati respinti alle frontiere.
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