Genova città dell’inno nazionale, oltre 600 studenti alle iniziative dedicate a Mameli e Novaro

  • Postato il 22 novembre 2024
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Generico novembre 2024

Genova. Dal 20 febbraio scorso, con una delibera votata all’unanimità in Consiglio comunale, Genova è ufficialmente “Città dell’Inno Nazionale”. In quest’ottica, la Presidenza del Consiglio comunale ha dato vita ad un progetto scolastico, patrocinato dall’Università di Genova e dall’Ufficio Scolastico regionale, articolato in diverse iniziative, pensate per sensibilizzare i giovani sull’importanza e il significato del Canto degli Italiani, nonché sul ruolo storico e culturale della città di Genova all’interno del Risorgimento italiano.

«Siamo davvero felici di essere riusciti a coinvolgere così tante scuole, istituzioni e realtà culturali della nostra città – ha dichiarato il presidente Carmelo Cassibba – in un progetto che mette al centro i giovani, la loro crescita come cittadini e come individui. Mi piace pensare che, attraverso questa esperienza, abbiano scoperto non solo qualcosa di nuovo sulla storia del nostro Paese e sull’importanza storica di Genova, luogo simbolo del Risorgimento, dell’unità e della storia d’Italia, ma anche su loro stessi, sul ruolo che potranno giocare nella società e sull’importanza di appartenere a una comunità unita. Speriamo che questo percorso contribuisca a rafforzare il senso di identità nazionale, aiutando i ragazzi a sentirsi parte di una grande storia e tradizione, di cui l’Inno Nazionale è la massima espressione. Allo stesso tempo, vogliamo valorizzare Genova come luogo simbolo della nostra unità, facendola emergere a livello nazionale come città culla di cultura, storia e identità».

A chiudere queste iniziative, il convegno finale “Genova città dell’Inno nazionale. Alla Scoperta del Canto degli Italiani. Goffredo Mameli e Michele Novaro: genesi di un simbolo”, in programma mercoledì 27 novembre nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a partire dalle 9.30.

Generico novembre 2024

Interverranno: la Prof.ssa Gabriella Airaldi, Storica, Accademia di Scienze e Lettere con un contributo atto ad approfondire le circostanze in cui è nato l’Inno di Mameli e di Novaro e l’importanza di Genova come culla del Risorgimento e patria dell’Inno, il Dott. Eugenio Garoglio, Ph.D in Storia Moderna presso Università del Piemonte Orientale, che approfondirà le tecniche di combattimento nell’800 e il Dott. Michele D’Andrea, divulgatore storico, che condividerà un video delle fasi dello studio attualmente in corso sul volto di Mameli. Ricerca, condotta dal Prof. Francesco Maria Galassi, medico e paleopatologo dell’Università di Bologna, che mira a svelare il vero aspetto del giovane Goffredo. A concludere il convegno, la rappresentazione de “L’Inno Svelato”, piece teatrale curata dal Dott. D’Andrea, arricchita da performance coreutiche delle ragazze del liceo Piero Gobetti, mentre i ragazzi e le ragazze del liceo Sandro Pertini intoneranno, in chiusura, la prima partitura de Il Canto degli Italiani.

«Il Museo del Risorgimento – ha dichiarato Andreana Serra, responsabile Polo Storia e Memoria cittadina, Direzione Politiche Culturali; Musei, Comune di Genova – è lieto di essersi reso parte attiva in questo progetto che ha coinvolto a vario titolo istituzioni locali, scuole, Università, studiosi, in una sinergia che è sempre auspicabile, ma a maggior ragione quando si tratta di veicolare e trasmettere temi fondanti la nostra identità di cittadini e di persone. È stato un piacere, in particolare, vedere tante scolaresche seguire attente la visita del Museo che colleghi più grandi avevano preparato per loro. La conclusione, provvisoria, di queste attività sarà il convegno a Palazzo Ducale il 27 novembre, dove si tireranno le fila di riflessioni, pensieri ed emozioni. Io confido che quella data costituirà un punto di partenza per altre iniziative di cittadinanza attiva che il nostro Istituto-Museo sarà felice di accogliere e promuovere».

Sono più di 600 i giovani liguri coinvolti: studenti delle scuole secondarie di primo grado e delle scuole superiori.

Per i più grandi è stato proposto un percorso di PCTO: attraverso un approccio di apprendimento storico/scientifico multilivello i 26 liceali (Liceo delle Scienze Umane Piero Gobetti, Liceo Scientifico Martin Luther King e Liceo delle Scienze Umane Sandro Pertini), che hanno deciso di aderire, hanno potuto accedere ad una pluralità di esperienze educative, ovvero una formazione di carattere storico, ricevuta dal Dott. Massimo Angelini, storico e curatore del Museo del Risorgimento genovese per contestualizzare l’Inno Nazionale, una di carattere innovativo sull’AI, con la guida della Ricercatrice Clio Flego, del dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi (DIBRIS) dell’Università di Genova ed una di carattere musicale con focus sull’800, grazie al contributo del Dott. Michele D’Andrea. Trasformati così, in guide provette, hanno guidato i loro compagni, di pari o minore età, alla visita all’Istituto Mazziniano di via Lomellini dove, in un perfetto peer to peer learning hanno raccontato la storia dei principali protagonisti del Risorgimento e raccolto e condiviso le diverse impressioni all’uscita della La Stanza dell’Inno, sala immersiva costruita ad hoc nel Museo (visibile fino al 19 dicembre, giorno ultimo del progetto scolastico). Attraverso l’uso dell’Intelligenza Artificiale, qui, le parole dell’Inno prendono vita in una danza di immagini, frutto della trasformazione testuale operata dall’algoritmo utilizzato. Non c’è intervento umano diretto: l’intento è catturare la metamorfosi delle parole in immagini.

Il progetto, realizzato dalla Dott.ssa Flego con il supporto delle aziende digitali Teseo ed ETT, non pretende di possedere intento né storico né narrativo, bensì evocativo e allegorico, con la volontà di allineare le tecnologie comunicative di ultima generazione al linguaggio del nostro passato. L’intero video si basa su un esperimento di innovazione tecnologica e mira a coinvolgere i ragazzi in un’esperienza multimediale. La narrazione viene reinterpretata dall’AI attraverso un linguaggio visivo contemporaneo, offrendo una nuova prospettiva inedita e surreale; il fine è innescare l’emozione. A ripristinare il contatto con la realtà, al centro della stanza, la testimonianza tangibile delle parole di Mameli: una delle prime versioni dell’Inno da lui composto e custodita dal Museo.

Forti di questo percorso, i più piccoli hanno partecipato al laboratorio “Ma cosa ti dice l’Inno?”: con l’aiuto degli insegnanti e, arricchiti della formazione avuta dai loro compagni e dalla visita al Museo, hanno composto i loro pensieri ispirati dal Canto degli Italiani che saranno graficizzati grazie all’aiuto di Liguria Digitale, letti durante il Convegno e proiettati sul ledwall di Palazzo Regione Liguria a partire dal 27 novembre.

Autore
Genova24

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