“Genocidio a Gaza? La Santa Sede non si pronuncia. Ma anche 2 ong israeliane sollevano il problema”: la risposta di Leone XIV
- Postato il 18 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“La parola genocidio viene usata sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che si possa fare alcuna dichiarazione in merito in questo momento”. Lo dice il Papa nel libro-intervista “Leone XIV del mondo, missionario del XXI secolo”: il volume è pubblicato oggi in Perù, a firma della giornalista statunitense Elise Ann Allen della testata Crux. “Esiste una definizione molto tecnica di cosa potrebbe essere il genocidio, ma sempre più persone sollevano la questione, tra cui due gruppi per i diritti umani in Israele che hanno rilasciato questa dichiarazione”, ha aggiunto Papa Leone nell’intervista.
Il Pontefice si riferisce alle organizzazioni non governative israeliane B’Tselem e Physicans for Human Rights. Alla fine del mese di luglio hanno pubblicato due report: secondo i documenti, la guerra a Gaza “prende di mira i palestinesi come gruppo” e causa la “morte di fame come metodo di guerra”. È la prima volta che le organizzazioni israeliane per i diritti umani lo affermano in via ufficiale.
Secondo Leone, su Gaza Israele non risponde neanche agli appelli degli Stati Uniti. “Anche con una certa pressione, non so quanto grande sia stata dietro le quinte, ma anche dagli Stati Uniti, che sono ovviamente la terza parte più importante che può esercitare pressioni su Israele. Nonostante alcune dichiarazioni molto chiare del governo degli Stati Uniti, recentemente del presidente Trump, non c’è stata una risposta chiara in termini di ricerca di modi efficaci per alleviare le sofferenze della popolazione, degli innocenti di Gaza – dice il Papa -, e questo è ovviamente motivo di grande preoccupazione”.
Papa Leone parla di un futuro “molto difficile”, “soprattutto per i bambini”, che soffrono non solo la povertà ma “addirittura anche la fame” e non basterà dare loro solo del cibo. “Avranno bisogno di molto aiuto, assistenza medica e aiuti umanitari, per ribaltare davvero la situazione, e al momento sembra ancora molto, molto grave”.
Il Pontefice ha esortato l’opinione pubblica a mantenere alta la guardia senza sprofondare nell’insensibilità, dinanzi al dolore atroce dei gazawi: “È semplicemente orribile vedere le immagini che vediamo in televisione, speriamo che qualcosa cambi la situazione. Speriamo di non diventare insensibili. Questa è una sorta di risposta umana, perché si può sopportare solo un certo livello di dolore, quindi l’insensibilità è un modo per attutire i nervi e dire: ‘Non ne posso più’, così il dolore si ferma. Penso certamente che gli esseri umani, e come risposta cristiana, non possiamo diventare insensibili e non possiamo ignorare questo. In qualche modo, dobbiamo continuare a insistere, per cercare di apportare un cambiamento“.
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