Genoa vieta abbonamento a ex presidente Zangrillo, che polemica. I calciatori telefonano ai tifosi per convincerli

  • Postato il 1 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Da presidente del Genoa a persona non gradita dallo stesso club che ha rappresentato: è il clamoroso epilogo destinato dai grifoni ad Alberto Zangrillo, al quale sono stati negati gli acquisti di due abbonamenti per la prossima stagione. L’episodio è stato denunciato in Procura. Intanto il Genoa ha avviato una simpatica iniziativa per spingere i tifosi a rinnovare la tessera stagionale: farli chiamare a casa dai giocatori.

Zangrillo non gradito dal Genoa, la denuncia

“Sei amico della vecchia dirigenza, per questo ti neghiamo l’abbonamento allo stadio”, è andata pressappoco così tra il Genoa e Alberto Zangrillo, ex presidente dei grifoni, ora comune tifoso interessato a seguire le sorti del grifone allo stadio. O meglio: avrebbe voluto andasse così, se non avesse ricevuto dal club un clamoroso rifiuto.

La vicenda, si legge sulla Gazzetta dello Sport, è accaduta ieri mattina, quando Zangrillo, primario al San Raffaele di Milano, nonché ex medico personale di Silvio Berlusconi con una recente esperienza nel mondo del calcio in qualità di presidente del Genoa, si è recato presso la biglietteria dello stadio per sottoscrivere due abbonamenti, uno per lui, l’altro per il figlio.

Un’azione normale, con un epilogo inaspettato: il rifiuto da parte degli operatori ai botteghini di procedere alla richiesta di Zangrillo, “persona non gradita” all’attuale proprietà. “Mi sono sentito umiliato”, ha dichiarato il medico, subito corso in Procura per presentare un esposto contro il Genoa e denunciare l’accaduto.

Abbonamenti negati a Zangrillo, la motivazione

Ho provato vergogna per il mio povero Genoa – ha proseguito Zangrillo come si legge sul Corriere della Sera -. Il signor Marco Trucco mi ha invitato a seguirlo in un locale antistante l’ingresso dello store e una volta da soli mi ha detto ‘mi è stato comunicato dal club che lei è persona non gradita’. Ai giornalisti che mi hanno chiamato ho detto: ‘ma da chi l’avete saputo?’. La risposta mi ha sorpreso: ‘Dal capo ufficio stampa del Genoa’. Difficile aggiungere altro”.

Dunque, non solo Zangrillo si sarebbe visto respinto, ma l’accaduto sarebbe stato spifferato ai media dallo stesso Genoa, attraverso i suoi responsabili alla comunicazione. A questo punto non rimane che sapere il motivo del rifiuto a Zangrillo: Andrebbe chiesto al proprietario del Genoa, Dan Saku. Sono costretto a restare senza abbonamento, chissà che un giorno non compri io il Genoa”, ha commentato Zangrillo.

Scavando ancora nel mistero, secondo quanto riportato dall’Ansa, emergerebbero altre informazioni sulla diatriba tra Sucu e Zangrillo. L’ex presidente starebbe agendo in qualità di testimone per la A-Cap, creditrice della vecchia proprietà (la 777 Partners), che negli ultimi mesi ha contestato – si legge sulla Gazzetta dello Sport “con alcuni ricorsi, tutti bocciati, l’aumento di capitale sottoscritto a dicembre scorso dall’imprenditore Dan Sucu, diventato così nuovo azionista di maggioranza.

Genoa, la campagna marketing per rinnovare l’abbonamento

Da un siparietto, sicuramente poco invidiabile, a un altro simpatico, che vede ancora il Genoa protagonista. La nuova campagna abbonamenti è diventata virale tanto che l’obiettivo 28mila tessere è molto vicino (l’anno scorso ne furono vendute 28.093). Non tutti, però, hanno rinnovato la tessera (27.500 i tifosi che hanno fatto valere l’opzione) e allora che si fa? Semplice, gli si telefona a casa convincendoli ad abbonarsi.

E allora Sabelli, Vitinha e Malinovskyi, telefono in mano, in qualità di centralinisti, hanno chiamato direttamente il tifoso dubbioso: “Perché non ti sei abbonato quest’anno?”, la domanda alla quale il sostenitore del grifone, sorpreso, si è ritrovato a dover rispondere. Qualcuno ha pensato fosse uno scherzo, qualche altro ha dato la sua spiegazione.

La più emozionante: “Io ho rinnovato, mio padre no, perché quando si gioca di sera non ci sono gli autobus”. La promessa? Parlare con il Comune di Genova e provare a cambiare gli orari dei pullman. C’è stato pure chi, non contento dei suoi interlocutori, ha chiesto se ci fosse pure Martin, facendo sorridere Sabelli, Vitinha e Malinovskyi.

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