Genoa, pareggio amaro contro il Cagliari ma Vieira è partito bene: più spinta offensiva, ora va data continuità
- Postato il 26 novembre 2024
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- Di Genova24
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Genova. Raggiungere un buon livello di fiducia era il primo vero obiettivo di Patrick Vieira. Il Genoa ha disputato una partita gagliarda, cercando di dominare la partita di fronte ad un Cagliari ordinato e attendista. Due rigori, dei quali l’ultimo è sembrato molto dubbio, hanno impedito ai rossoblù di conquistare una vittoria, la prima al Ferraris della stagione, fondamentalmente meritata. Ma cos’è cambiato in così poco tempo?
Schierati dal primo minuto con un inedito 4-3-3, si è vista subito una diversa proiezione offensiva: giocate di qualità, baricentro alto e giocatori capaci di farsi trovare liberi nello spazio per creare situazioni da gol. Dopo aver subito il gol su rigore, il Genoa si è subito rituffato in avanti con il chiaro obiettivo di giocare la partita a viso aperto. “L’obiettivo è di creare più opportunità, avere più possesso, essere più alti come squadra, essere più aggressivi a livello offensivo, avere più giocatori nell’area dell’avversario, ci vuole tempo per migliorarci”. Così aveva parlato Vieira nella prima conferenza stampa e, per esempio sul discorso del riempimento dell’area, qualcosa si è già visto. Nell’azione del primo gol, in area di rigore c’era un totale di cinque giocatori rossoblù. Il quinto è Frendrup che, partendo più distante, riesce a seguire l’azione partita su rimessa laterale. Devia Mina e sulla sfera c’è proprio il centrocampista genoano a ribattere a rete.
Poi Miretti, per esempio, è stato molto più a suo agio tatticamente oltre che a livello fisico: ala nel modulo, ma con la possibilità di accentrarsi dentro il campo per poi inserirsi in avanti. Nell’occasione del suo gol sbagliato nel primo tempo, l’ex Juventus ha effettuato un gran movimento senza palla per arrivare a pochi passi da Sherri: allargandosi, ha poi avuto un miglior sguardo sulla situazione e ha capito quando sarebbe stato il momento giusto per entrare in area e farsi servire. Ma il centrocampista classe 2003 si rifà in occasione di un’altra bella proiezione offensiva: Sabelli in avanti per Thorsby, che avanza superando la marcatura avversaria e mette in mezzo per Miretti in area, posizionato bene e lesto a spedire la sfera in rete.
Ancora molto presto per affermare che i cambiamenti siano lampanti, ovviamente. Tuttavia è innegabile che contro i sardi ci sia stato un piglio diverso (in positivo) dall’ultima gara casalinga giocata contro il Como. Ad Udine il Genoa potrà contare ancora su Bani, tornato titolare contro i sardi e autore di una partita di sacrificio e leadership. Riecco in campo prima Messias e poi Vitinha: pochi minuti di gioco per loro, ma averli a disposizione alla Dacia Arena con più minutaggio nelle gambe è un fattore per la realizzazione di questo nuovo stile di gioco. Balotelli deve ancora entrare in condizione e, quando lo farà, potrà essere un’arma decisamente importante per i rossoblù.
Serve quindi dare continuità a questo atteggiamento offensivo. Non si deve mai dimenticare la fase difensiva: è fondamentale curare ogni dettaglio per subire il meno possibile o contrastare gli attacchi. Ma anche la proposta, ovviamente, fa la differenza.