Genoa, Diego Lopez: “Ho scelto De Rossi perché ha capito cosa significa questa piazza, ha attitudine ed energia”

  • Postato il 7 novembre 2025
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Genoa, la presentazione di Daniele De Rossi e Diego Lopez

Genova. La presentazione di Daniele De Rossi come nuovo allenatore del Genoa, è stata l’occasione anche per il nuovo ceo of Football del Genoa Diego Lopez di presentarsi e motivare la scelta: “Perché Daniele? L’ho scelto per due motivi, prima per il Daniele uomo che ha una voglia immensa di fare un lavoro qui al Genoa, che capisce cosa significa questa piazza, questo stadio, questa tifoseria, questa città. L’ho conosciuto più come giocatore e ho visto che ha mantenuto come mister la stessa attitudine ed energia. È un allenatore che capisce bene dove arriva, la squadra, come migliorarla, come incidere sull’identità della squadra e la mentalità. Per me è un punto importante”.

Lopez poi ringrazia tutti, non dimentica nessuno: “Ringrazio la società, il presidente, Blazquez per questa opportunità di lavorare qui al Genoa. Ho trovato una società strutturata, con identità e anche io mi sento molto riconosciuto in questi valori dei genoani. Ringrazio il lavoro di Patrick e del suo staff che era arrivato in un momento di difficoltà ed era stato capace di capire subito la qualità della squadra e vincere. Grazie anche a Criscito e Murgita che hanno preso la responsabilità in un altro momento difficile”.

Sul mercato di gennaio non si sbilancia: “È più importante la concentrazione partita per partita, c’è necessità di punti e la voglia di dimostrare alla piazza che siamo capaci di farlo. Per quanto mi riguarda ho parlato con i giocatori dicendo a ognuno di guardare se stesso e domandarsi se stiamo facendo tutto quello che possiamo fare senza alibi, prima di guardare altrove. Evidentemente il mercato non è lontano e lo sappiamo: stiamo facendo e abbiamo fatto le nostre valutazioni. Abbiamo accolto il mister e parleremo assieme di dove possiamo essere una squadra più forte. I ragazzi vanno tutti a duemila in allenamento e sono carichi. Avremo sorprese anche dai giocatori che non hanno giocato tanto, che sono importanti per la squadra. Avremo un allenatore capace di tirare fuori tutto da questa squadra”.

Sul motivo che l’ha spinto a venire al Genoa risponde: “Sono spagnolo e nel guardare il calcio siamo simili, siamo passionali. Mi piace un calcio dove i giocatori possono sbagliare un passaggio ma non una corsa. Conoscevo un po’ la città e conoscevo soprattutto il Genoa come squadra, per i tanti giocatori passati qui negli anni come Milito. Dobbiamo costruire una squadra con un’identità chiara, una squadra con un’identità piena di emozioni e valori del club. Un altro motivo è stato la società: ho parlato con Blazquez e Sucu che hanno una voglia immensa di fare bene per il club. Sono esigenti e sono convinto che qui ci sia tutto il materiale per fare un lavoro di alto livello. Per quello sono qua. Se guardiamo la squadra, è forte. Se guardiamo non sul breve termine, ma su tutte le partite fatte anche dello scorso anno. I dettagli fanno la differenza e non sono stati dalla nostra parte, mentre a Sassuolo abbiamo avuto quello che meritavamo all’ultimo minuto. La Serie A è un campionato enorme per me. Poter scegliere un progetto come il Genoa, con il suo stadio dove ci sono sempre 30mila persone, è tutto quello che volevo fare nel calcio. Sicuramente è una grande responsabilità, sappiamo la sfida che abbiamo oggi e la porteremo avanti”.

Secondo Lopez il futuro riserverà sorprese anche da giocatori che non hanno giocato tanto e sui programmi è sincero: “La società intende metter il calcio al centro, poi abbiamo parlato di tutto, ho la fotografia economica. Occorre però essere responsabili e non mettere il Genoa in una situazione di difficoltà. Il nostro lavoro è vincere oggi e durare tanto tempo”.

Quindi il mercato di gennaio, secondo quanto dichiarato da Lopez, sarà “di aggiustamento. Partendo da una situazione speciale con un mister che è appena arrivato. Il primo lavoro è capire quello che abbiamo. Siamo la squadra che ha permesso di giocare più minuti al settore giovanile. Ci sono grandi talenti. Oggi, ad esempio, si è allenato con noi Celik, difensore centrale. Dobbiamo capire quello che abbiamo. Oggi sarebbe troppo leggero parlare di posizioni da rinforzare, però la strada chiara è su squadra che vogliamo che quando tifoso va allo stadio la riconosca”.

La diffidenza nei confronti di un dirigente che arriva dall’estero come si supera? “Col lavoro. So farlo solo così, col lavoro quotidiano. Soprattutto sapendo dove vogliamo arrivare, senza cercare di imporre niente che non sia collegato alla cultura della città e del club. Per me questo è importantissimo: allenatori e dirigenti devono essere bravi nella scelta dei giocatori, adattandosi il più rapidamente possibile a città, cultura e tifoseria per decidere bene e continuare a lavorare. Non conosco altre maniere”.

 

Autore
Genova24

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