Gennaro Sangiuliano, si candida in Campania e sfida Maria Rosaria Boccia (a colpi di voti)
- Postato il 22 ottobre 2025
- Di Panorama
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«Ho accettato l’invito che mi è venuto dai vertici di Fratelli d’Italia: guiderò la lista al Consiglio regionale della Campania». Esordisce così l’ex Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervistato dal Corriere della Sera.
Il suo curriculum è campano, su questo non vi è dubbio, come dichiara spiegando il motivo della sua candidatura: «Vorrei riprendere un discorso con i miei concittadini. Sono napoletano, nato nel centro storico, quartiere San Lorenzo. Qui ho fatto tutte le scuole, l’università e il dottorato in Diritto con un grandissimo professore: Sandro Staiano, notoriamente di sinistra, ma di grande valore».
A quanto pare, l’idea di candidarsi era balenata nella mente dell’ex ministro già da diverso tempo: «La cosa ha iniziato a prendere forma la scorsa primavera. Ne ho parlato con persone a me particolarmente amiche: Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa e Arianna Meloni. E ne ho discusso anche con il candidato governatore del centrodestra, Edmondo Cirielli, che stimo molto».
«Non cerco rivalsa»
Sangiuliano tira una stoccata a chi lo dava per finito in politica. Appare sicuro di sé e della sua integrità nonostante le turbolenze giudiziarie dell’ultimo anno: «Non c’è né rivalsa né riscatto. I fatti mi hanno dato ragione: ci sono già verità giudiziarie emerse. Voglio fare il consigliere della Campania, al servizio dei miei concittadini».
L’ex ministro annuncia poi il suo programma politico: «Da ministro avevo già attivato molti interventi per Napoli, tra cui il recupero dell’Albergo dei poveri, uno degli edifici più grandi d’Europa, voluto da Carlo III di Borbone. È abbandonato da anni, ma esiste un progetto finanziato dal ministero con 300 milioni, concordato con il sindaco Gaetano Manfredi, che conosco dai tempi dell’università».
Pronto a rispondere agli attacchi
Sangiuliano sembra pronto a respingere nuovamente i prossimi (probabili) attacchi, animati dalla discesa in campo e guidati presumibilmente dall’opposizione e dall’Unisgrai, l’Unione Sindacale Giornalisti Rai: «Mi sono già difeso citando l’articolo 51 della Costituzione: la partecipazione alla vita politica è un diritto democratico. In Rai ci sono stati molti colleghi che hanno fatto politica: Badaloni, Marrazzo, Giulietti, Ravaglioli, genero di Andreotti… Tutte persone di valore. Forse perché sono di destra non dovrei avere questo diritto? Ma non voglio fare polemica: ci sono le leggi, e si applicano».
Il rapporto con Giorgia Meloni e Roberto Fico
Il neo-candidato mette a tacere anche le voci che definiscono conflittuale il suo rapporto con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Nessuna freddezza. La premier è talmente impegnata: non abbiamo un rapporto quotidiano, ma ora che ho deciso mi ha detto: “In bocca al lupo, fai le cose per bene”. Con Giorgia mi diverto a mandarle le prime pagine dei grandi giornali francesi che parlano di lei… “Melonì” sta avendo una ribalta straordinaria anche Oltralpe».
Parole al veleno invece per Roberto Fico, candidato presidente in Campania: «Con Fico ho parlato a lungo alla cerimonia dello scioglimento del sangue di San Gennaro, ero accanto a lui. Mi ha chiesto: “Allora vieni in Regione?”. Gli ho risposto: “Può darsi…”. “Ma farai il bravo?”. E io: “Sarò la tua medicina amara”. Più parla Fico, più cresce il consenso per Cirielli».
Sulla vicenda Boccia: «Fiducia nella giustizia»
La conversazione si sposta poi più specificamente sulla vicenda giudiziaria con Maria Rosaria Boccia. Sangiuliano ringrazia quanti sono stati solidali con lui, fra politici e giornalisti: «Giuseppe Conte e Andrea Orlando, per esempio. Sono avversari politici, ma hanno compreso il lato personale della vicenda. Poi Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri. E persino Marco Travaglio è stato solidale».
A proposito della questione giudiziaria, proprio la Boccia si è candidata a sua volta in Campania, più precisamente con Stefano Bandecchi, sindaco di Terni. Una coincidenza piuttosto fastidiosa (comprensibilmente) per l’ex Ministro della Cultura, il quale però non si scompone. «Non dico nulla. Ho molta fiducia nella magistratura italiana. Basterà attendere che la giustizia faccia il suo corso».
Per il momento la giustizia, il suo corso, aspetta a farlo. Già, perché il 30 settembre 2025 i pm di Roma hanno chiesto il rinvio a giudizio per Boccia, indagata alla luce della denuncia presentata proprio da Sangiuliano. I magistrati le contestano i reati di stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni nel curriculum in relazione all’organizzazione di alcuni eventi.
Il duello finale: tribunale o urne?
Dal canto suo, l’imprenditrice neo-candidata si dichiara disinteressata alle questioni personali con l’ex ministro: «Ho detto sì alla proposta di Bandecchi e sono felice di poter dare il mio contributo. Sangiuliano? La sua possibile candidatura non ha giocato nessun ruolo nella mia decisione. I nostri percorsi sono distinti ormai da tempo. Anche politicamente. E se lo dovessi incontrare in campagna elettorale non mi farebbe nessun effetto». Sarà. Intanto il duello, prima ancora che in tribunale a colpi di denunce, sarà alle urne, a colpi di voti.