Gennaro Gattuso CT dell’Italia. Ecco lo staff e il piano della Figc per portarci al Mondiale
- Postato il 15 giugno 2025
- Di Panorama
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Gattuso commissario tecnico della Nazionale: ora è ufficiale. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, non ha avuto bisogno di scollinare il fine settimana per mettere nero su bianco l’inizio della nuova era sulla panchina azzurra, quella che dovrà necessariamente portarci al Mondiale 2026, così da evitare uno choc mortale a tutto il sistema.
Dopo giorni di colloqui, prima con Buffon e poi con lo stesso Gravina, Gattuso è diventato ufficialmente ct dell’Italia. Sarà lui il terminale di un progetto più ampio e di emergenza nazionale, nato dopo il tracollo in Norvegia e l’esonero di Luciano Spalletti.
Con lui ci sarà lo storico vice, Gigi Riccio, ma la cabina di regia che deve risollevare i destini azzurri non si ferma soltanto al nuovo tecnico e ai suoi collaboratori. Nello staff entrano anche Andrea Barzagli e Leonardo Bonucci, altri uomini che hanno legato la loro carriera a grandi imprese della Nazionale. E un ruolo avrà anche Cesare Prandelli, chiamato a impersonare la figura del direttore tecnico, l’architetto che scova il talento giovanile e lo armonizza con le esigenze della nazionale maggiore, così da accelerarne il percorso di crescita.
Il contratto di Gattuso è legato come tempistiche al Mondiale 2026. Non una mancanza di prospettiva o fiducia, ma la semplice consapevolezza che centrare o no quel traguardo farà da spartiacque per il futuro del calcio italiano a tutti i livelli. Non solo quello tecnico e agonistico.
Il percorso che ha portato alla scelta dell’ex centrocampista del Milan, campione del Mondo nel 2006 e a lungo una delle colonne azzurre, certifica anche la centralità di Buffon nel nuovo corso della Nazionale. È stato lui, su mandato del presidente Gravina, a fare la selezione, parlare con Gattuso e indirizzare la decisione. Sarà lui ad avere sempre maggiore peso a Coverciano. La speranza della Figc è che il confronto con ex fuoriclasse, che per l’azzurro sono andati oltre i propri limiti, possa contribuire a creare un clima diverso: meno defezioni, dolorini o approccio leggero.
Gattuso corrisponde in pieno anche all’identikit del selezionatore ideale dopo il trauma del ripensamento di Ranieri: non un giochista, ma qualcuno che possa incidere subito su testa e motivazioni (avrà un paio di allenamenti prima delle prossime sfide), con una proposta di calcio immediatamente comprensibile dal gruppo.
L’obiettivo è vincere le partite che restano per mettere pressione alla Norvegia o, nella peggiore delle ipotesi, blindare il secondo posto e preparare al meglio il playoff di marzo.