Generali e Natixis: verso un colosso del risparmio gestito da 2 mila miliardi

  • Postato il 21 gennaio 2025
  • Di Panorama
  • 1 Visualizzazioni
Generali e Natixis: verso un colosso del risparmio gestito da 2 mila miliardi



Generali va avanti su Natixis. Il consiglio d’amministrazione ha approvato l’accordo per la joint venture nel risparmio gestito da quasi 2 mila miliardi di euro. Un’intesa su cui aleggiano due incognite: il possibile golden power (con decine e decine di miliardi di euro di risparmio italiano in “mani francesi”) e divisioni interne dei soci (Delfin e Caltagirone) con il cda vicino a fine mandato. E stamattina, dopo l’annuncio, rosso per Generali a Piazza Affari.

Il memorandum d’intesa non vincolante con Natixis, controllata del gruppo bancario francese BPCE, dà il via ad un colosso del risparmio gestito da 1900 miliardi di euro e ricavi intorno ai 4, 1 miliardi annui. Il nuovo operatore nell’asset management sarebbe al nono posto a livello mondiale e leader nell’asset management in Europa. Secondo quanto comunicato ufficialmente si tratterebbe di una partecipazione paritetica al 50% tra Italia e Francia. Generali porterà in dote 650 miliardi di asset, mentre Natixis contribuirà con 1.200 miliardi. Nel cda del nuovo colosso siederebbero rappresentanti delle due società in ugual numero. Sui tempi? Accordi vincolanti entro metà 2025 ed eventuale closing all’inizio dell’anno prossimo.

Il cda ha dato il via libera, ma le divisioni tra i soci ci sono e non sono nascoste. Le principali riserve arrivano da soci rilevanti, Delfin (9,77%) e Caltagirone (6,23%), preoccupati dell’eventuale perdita di controllo di una fetta importante del risparmio italiano. E il collegio sindacale ha lamentato ufficialmente tempi troppo stretti per poter dare una valutazione all’operazione. Il tutto si inserisce in un contesto di rapporti già in forte dialettica tra i soci e il management di Generali, con Mediobanca (che ne controlla il 13,13%) ed è a sua volta partecipata da Delfin (al 19,8%) e Caltagirone (al 7,76%).

Relazioni complesse in un periodo complesso. Il rinnovo del cda di Generali è infatti vicino, durante l’assemblea dell’8 maggio. E in quell’occasione, con questo accordo ora sul tavolo, potrebbe esserci uno scontro tra una “nuova” lista (Delfin e Caltagirone?) a sfidare la leadership attuale e una risposta di tandem (tra Mediobanca e Assogestioni?). Prima di maggio c’è poi l’appuntamento del 30 gennaio, quando Philippe Donnet, attuale amministratore delegato di Generali, presenterà il nuovo piano industriale triennale. Il manager francese ha difeso l’intesa con i francesi dicendosi certo dei benefici. Ma è indubbio che la partita dell’accordo con Natixis nel risparmio gestito si incrocia con quella per il rinnovo del consiglio del Leone.

Un altro nodo cruciale dell’intesa riguarda il destino dei risparmi gestiti italiani. È annunciata una governance paritetica nel nuovo gruppo ma questo non basta a stoppare i timori di molti sul fatto che una parte ingente delle risorse italiane possa essere dirottata verso la Francia. Critica respinta da Philippe Donnet che ha risposto che i risparmi degli italiani rimarranno sotto il controllo delle assicurazioni italiane. E in più c’è l’incognita del golden power. La normativa permette al governo di bloccare o imporre condizioni ad operazioni che coinvolgono settori considerati di rilevanza nazionale. Il governo non ha ancora espresso una posizione ufficiale sull’accordo Generali-Natixis, ma i movimenti del gruppo triestino non sono mai fuori dal radar.

TUTTE LE NEWS DI ECONOMIA

Continua a leggere...

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti