Gaza, Trump festeggia la liberazione dell’ostaggio Usa: “Primo passo”. Ma Netanyahu: “Aumentiamo i raid”

  • Postato il 12 maggio 2025
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Hamas e Donald Trump compiono piccoli passi di avvicinamento. Mentre si attende la proposta di pace del presidente americano, che potrebbe essere presentata già nel corso del suo viaggio nel Golfo iniziato il 12 maggio, e con gli Usa che si sono presi la briga, escludendo Israele, della distribuzione di aiuti umanitari a Gaza, il partito armato palestinese ha annunciato la liberazione di un ostaggio americano. La connection tra le due parti non piace allo Stato ebraico che ha invece intenzione di “intensificare gli attacchi“, come promesso dal primo ministro Benjamin Netanyahu: “Il rilascio di un ostaggio israelo-americano annunciato da Hamas non porterà a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, né al rilascio dei detenuti palestinesi”, ha detto aggiungendo che i negoziati per un possibile accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi a Gaza saranno condotti “sotto pressione, durante i preparativi per un’intensificazione dei combattimenti”. I fatti confermano le promesse. Almeno 15 persone, inclusi alcuni bambini, sono state uccise in un raid israeliano sulla scuola Fatima Bint Asad trasformata in rifugio per gli sfollati, all’interno del campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza.

Rimane comunque l’attesa per la liberazione di Edan Alexander, l’ostaggio israelo-americano nelle mani di Hamas da 580 giorni. Il gruppo armato palestinese ha motivato la decisione come “gesto di buona volontà” nei confronti del presidente degli Stati Uniti, sperando che a sua volta convinca Israele a firmare un accordo per liberare gli ostaggi rimasti in cambio della fine della guerra. Tutto va inserito nel contesto di un dialogo che sembra essersi aperto tra il Movimento Islamico di Resistenza e l’amministrazione americana da quando Trump ha annunciato l’invio di aiuti nella Striscia. L’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha chiamato ieri pomeriggio i genitori di Alexander per informarli della notizia. Questi sono volati in Israele domenica sera con l’inviato statunitense per gli ostaggi Adam Boehler per arrivare in tempo per il rilascio del figlio.

Il gesto di Hamas ha provocato la reazione soddisfatta del presidente Usa, proprio come sperato tra i vertici delle bandane verdi: “Sono contento che Edam Alexander, il cittadino americano ostaggio dall’ottobre 2023, torni a casa dalla sua famiglia. Questa è una misura presa in buona fede verso gli Stati Uniti e dovuta agli sforzi dei mediatori a mettere fine a questa brutale guerra. Speriamo che sia il primo dei passi finali per finire il conflitto. Attendo quel giorno per celebrare”, ha scritto il tycoon su Truth.

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Il Fatto Quotidiano

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