Gaza – Le richieste di Hamas a Israele per i negoziati in Egitto. “Iniziato il recupero dei corpi degli ostaggi”
- Postato il 5 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Lunedì iniziano i negoziati in Egitto tra Israele e Hamas. L’attesa è alta, anche se il presidente Usa Donald Trump – che rimprovera il premier israeliano Benjamin Netanyahu di essere “fottutamente negativo” – le discussioni prenderanno almeno un paio di giorni. L’organizzazione terroristica – che denuncia come i raid abbiano provocato altri morti anche nelle ultime ore – sta presentando una serie di richieste in vista dei colloqui.
Tra queste, un cessate il fuoco completo, il ritiro dell’Idf alle posizioni che occupavano durante l’attuazione del precedente accordo di gennaio – ovvero al di fuori delle aree popolate della Striscia – nonché la sospensione delle attività di caccia e droni per 10 ore al giorno e per 12 ore nei giorni in cui vengono rilasciati gli ostaggi. A riferirlo è il canale saudita Asharq che cita fonti dei miliziani palestinesi. Secondo le fonti, Hamas chiede che queste misure vengano applicate per tutta la durata dei negoziati, che potrebbero durare una settimana o più.
Una fonte dei miliziani ha dichiarato Hamas al Arabiya che è iniziato il recupero i corpi degli ostaggi uccisi e ha chiesto a Israele di cessare tutti i bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Secondo la tv gli Stati Uniti hanno assicurato che Israele non ucciderà alti funzionari di Hamas. La fonte ha aggiunto che i prossimi negoziati dovrebbero essere rapidi e mirati e che Hamas è ansiosa di attuarli tempestivamente, senza cadere in quella che ha definito “la trappola di Israele”. La fonte ha anche accusato Israele di indebolire il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump continuando i suoi attacchi aerei e le sue distruzioni. Ha aggiunto che Israele è pienamente a conoscenza del numero esatto di ostaggi e corpi attualmente detenuti dal gruppo.
I funzionari di Hamas hanno dichiarato che i negoziati riguarderanno anche i criteri per il rilascio dei prigionieri palestinesi, sottolineando che il movimento aderisce al principio di anzianità, con l’elenco dei prigionieri da rilasciare basato sulla data del loro arresto e sulla loro età. Nell’accordo precedente, Israele si era opposto al rilascio di 50 prigionieri palestinesi, tra cui alti esponenti di Fatah, Hamas e altri gruppi, come Marwan Barghouti, Ahmad Sàadat, Ibrahim Hamed, Hassan Salameh e Abbas Sayyed. Secondo Asharq, ora Hamas chiede a Israele di ritirare le sue obiezioni sulla lista e di rilasciarli, sottolineando che questa è “l’unica opportunità rimasta per la loro libertà”.
Secondo il criterio di anzianità, Marwan Barghouti è il numero 60 nella lista dei prigionieri condannati all’ergastolo, il che gli darebbe diritto alla scarcerazione. Le fonti hanno affermato che i negoziati sfocerebbero in una grave crisi se Israele insistesse a trattenere qualcuno dei prigionieri palestinesi. Si prevede che Hamas chiederà che la prima fase dell’accordo sia collegata alle fasi successive che riguardano governance, sicurezza, armi, valichi, ricostruzione e altre questioni, garantendo la continuazione del cessate il fuoco durante questi negoziati, che potrebbero richiedere molto tempo. Ma secondo Asharq, si prevede che Israele rifiuterà questo collegamento. Infine, Hamas chiede che l’Autorità Nazionale Palestinese sia coinvolta nei negoziati sul destino della Striscia di Gaza, in particolare sulla sua governance. Alcune fonti citate da Asharq affermano che l’Egitto chiederà un dialogo nazionale palestinese per raggiungere un’intesa su governance, sicurezza, armi e valichi.
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