Gaza, l’allarme del medico di Emergency: “Aiuti insufficienti e farmaci mai arrivati, il rischio di epidemie è altissimo”
- Postato il 27 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Stamattina, mentre visitavamo i pazienti nella nostra clinica di Al-Qarara, le esplosioni facevano tremare i muri delle stanze. Si sentivano anche mitragliatrici, probabilmente provenienti dai carri armati vicini”. È la voce ferma ma provata quella di Andrea Bona, medico di Emergency operativo nella clinica di Al-Qarara, a nord di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. La sua testimonianza è andata in onda nel corso della trasmissione Effetto Giorno, su Radio24, e restituisce un quadro tragico della situazione nella Striscia di Gaza.
Gli attacchi, spiega Bona, “negli ultimi giorni stanno aumentando moltissimo, soprattutto con l’artiglieria pesante sia via terra che via mare“, con un’intensificazione dei bombardamenti nelle aree di Khan Younis e Al-Qarara. Il racconto del medico italiano è quello di un inferno quotidiano, dove anche le attività mediche di base si svolgono in condizioni precarie e sotto assedio.
Oltre al pericolo diretto dei bombardamenti, Bona lancia un allarme altrettanto grave: quello della crisi umanitaria legata alla carenza di beni di prima necessità: “Gli aiuti che sono stati fatti entrare finora sono del tutto insufficienti. Se si pensa che in una settimana sono entrati circa 300 camion, che sono la metà di quanti ne entravano in un singolo giorno durante il cessate il fuoco da gennaio a marzo, insomma sono completamente insufficienti».
A questo si aggiunge una crescente preoccupazione per la gestione stessa degli aiuti. “Non sono arrivati nuovi farmaci – denuncia Bona – e siamo abbastanza preoccupati di questa volontà di dare in gestione dei contractors privati la gestione degli aiuti, perché questo rischierebbe di anteporre le logiche del profitto a quelle dell’aiuto umanitario“.
Il quadro generale, secondo il medico di Emergency, è quello di una popolazione compressa in una porzione sempre più piccola della Striscia di Gaza. “L’Idf ha annunciato che vuole conquistare il 75% della Striscia di Gaza? Veramente Israele in questo momento controlla già l’80% della Striscia, lasciando fondamentalmente i palestinesi in circa 80 km quadrati. In questa area sono stipate 2 milioni di persone senza più una casa, senza più un posto dove stare“.
La conclusione è un grido d’allarme che parla alla comunità internazionale: “Questa situazione rischia di aumentare il dilagare delle epidemie, oltre a porre la popolazione in uno stato di stress veramente insopportabile”.
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