Gavazza (Federmoda Savona): “Filiera della moda in difficoltà, per mantenere vive le attività servono investimenti”
- Postato il 3 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “La filiera della moda italiana sta attraversando una fase di grande complessità, che richiede un’analisi approfondita per comprendere le dinamiche del retail italiano ed individuare strategie efficaci per superare le difficoltà attuali e cogliere le opportunità future. Da un’indagine di Federazione Moda Italia-Confcommercio sulle aziende associate – spiegano dall’associazione di categoria – risulta che, prima dei saldi estivi, i negozi di moda hanno venduto il 35% della merce acquistata dai fornitori, evidenziando un calo degli incassi del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. I saldi di luglio non hanno invertito il trend. In attesa di analizzare i dati del mese di agosto, in questo contesto è fondamentale esaminare attentamente la situazione per identificare le chiavi di volta che possano guidare il settore verso una ripresa sostenibile e una crescita duratura”.
“Il mondo della moda – evidenzia Donata Gavazza di Federmoda Savona – sta vivendo un cambiamento epocale, caratterizzato da un’accelerazione senza precedenti nelle tempistiche, negli usi e nelle abitudini dei consumatori. I social e i mezzi di comunicazione hanno amplificato questo fenomeno, collegando indissolubilmente il settore della moda a una complessa situazione economica e geopolitica globale. Il tema dei dazi è solo uno degli aspetti che contribuisce a generare ulteriori fragilità. È necessario coinvolgere non solo il governo, ma anche le regioni, i comuni e le camere di commercio per studiare, insieme al sistema di rappresentanza, soluzioni efficaci”.
Federazione Moda Italia-Confcommercio – prosegue Gavazza – “rappresenta un patrimonio culturale, economico e turistico unico al mondo, con migliaia di negozi sparsi su tutto il territorio nazionale, anche nei paesi e nei borghi più piccoli, specialmente nella nostra regione cosparsa di piccole realtà. È fondamentale tutelare questa peculiarità . Per questo, è assolutamente indispensabile che il nostro governo si faccia carico di una soluzione per aiutare le piccole realtà e ci auguriamo istituisca al più presto il Gruppo di Lavoro dedicato al Commercio all’interno del Tavolo della Moda. Una delle principali criticità del settore è la disparità di trattamento tra il mercato online e quello fisico. I prodotti di scarsissima qualità vengono spesso venduti online a prezzi bassissimi, grazie a una tassazione più leggera rispetto ai negozi di vicinato e all’esenzione dei dazi sotto i 150 euro di spesa. È necessario applicare il principio ‘stesso mercato, stesse regole’ per garantire una concorrenza equa e leale”.
“Il Gruppo di lavoro del Commercio del Tavolo della Moda – potrebbe essere un’opportunità per mettere in atto urgenti provvedimenti che possano rilanciare i consumi e per definire parametri e regole che evitino squilibri all’interno della filiera della moda. Stiamo evidenziando una situazione assurda che vede le aziende nel doppio ruolo di fornitrici e concorrenti nel processo distributivo, con il fornitore che diventa spesso il più agguerrito concorrente dei negozi retail. È fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze dei diversi attori del settore, nel rispetto reciproco degli impegni”.
“Per mantenere vive le nostre attività commerciali – conclude Gavazza– sarà necessario fare investimenti non solo economici, ma anche nello stile e nel comportamento dei singoli negozi, per aggiornarli alle esigenze del mercato. Anche il commercio come tutti i settori soffre di mancanza di personale specializzato, per questo se si continua a concedere la Naspi a tutti, difficilmente troveremo persone disponibili a prestare opera. Lavoriamo in un’ottica positiva, riscontrando un leggero aumento dei clienti, soprattutto i più giovani, che si rivolgono ai negozi fisici per toccare e provare la merce e per avere un contatto umano con persone che possano ascoltare e consigliare. Questa è la forza del commercio di vicinato, che non dobbiamo disperdere anzi proteggere per esaltarne i valori culturali, sociali ed economici. Noi ci stiamo impegnando a 360° speriamo chi di dovere comprenda e ci aiuti a sopravvivere per il bene nostro e delle nostre citta”.