Gattuso ha una grana da risolvere in vista dei play-off per i Mondiali: il 3-0 contro Israele non cancella le perplessità
- Postato il 15 ottobre 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’Italia festeggia con gioia i playoff per giocarsi, tra cinque mesi, la carta di riserva per approdare al mondiale di Usa-Canada-Messico: incredibile, ma, soprattutto, vero. Nella notte in cui l’Inghilterra di Harry Kane è stata la prima selezione europea a qualificarsi, grazie al 5-0 a Riga contro la Lettonia di Paolo Nicolato, gli azzurri hanno ottenuto il pass-spareggi in cima a una partita non facile contro Israele. Donnarumma, con due parate da urlo, ha evitato guai seri, prima sullo 0-0, poi dopo l’1-0, firmato nel recupero del primo tempo da Retegui con un rigore perfetto. L’Italia per 75 minuti ha rischiato grosso, riproponendo il campionario di errori già visto nel 5-4 di Debrecen, sempre contro Israele. La difesa ha ballato spesso, ma non è un problema solo di settore: Rino Gattuso ha una grana da risolvere e si chiama mancanza di equilibrio tra la retroguardia e gli altri reparti. Il 2-0 di Retegui al 75’, con un gesto straordinario – riconquista del pallone e tiro imparabile, destinazione incrocio dei pali –, ha cancellato paure e tensioni, ma non le perplessità sulle difficoltà dell’Italia a fronteggiare le ripartenze degli avversari. Se abbiamo sofferto contro Israele, che cosa accadrà quando la nostra nazionale incrocerà squadre più quotate? Il 3-0 di Mancini, di testa e alla prima rete in azzurro, ha dato maggior spessore al risultato.
Gattuso, quattro successi su quattro e un totale di 16 gol all’attivo, ci ha messo del suo a rendere la serata più tormentata: la scelta di Raspadori titolare, con il confinamento di Pio Esposito in panchina, ha prodotto confusione. Raspadori ha cercato invano di trovare la posizione giusta: l’impegno dell’attaccante dell’Atletico Madrid è stato encomiabile, il risultato scarso. Gattuso ha fatto mea culpa e nell’intervallo è scattato il cambio: con Esposito in campo, Retegui, bravo anche a procurarsi il rigore, ha avuto più libertà. L’italo-argentino ha persino creato l’assist per il possibile secondo gol azzurro di Esposito, ma il ragazzo ha steccato: errori di gioventù. Gli azzurri hanno pagato anche la serata poco produttiva di Tonali – l’ex milanista ha sbagliato un discreto numero di passaggi -, mentre è andato bene Locatelli, che ha capito come e dove giocare.
All’orizzonte, cinque mesi in cui, come dice Gattuso, bisogna evitare guai, soprattutto infortuni: “Speriamo che Dio ce la mandi buona”. Nei due precedenti, nel 2017 e nel 2022, contro Svezia e Macedonia del Nord, è andata male: toccare ferro è d’obbligo. Il ct ha un indubbio merito: è riuscito a riportare serenità e autostima in una squadra devastata dagli ultimi giorni trascorsi con Spalletti. L’ex guida della nazionale non si è ancora ripreso dall’esonero e, soprattutto, non è riuscito a farsene una ragione, ma gli basterebbe rivedere le quattro gare della gestione-Gattuso per capire. Poi, certo, ci sono le congiunzioni astrali favorevoli: il boom degli attaccanti, la crescita dei centrocampisti, le parate di Donnarumma, con l’eccezione della papera contro l’Estonia. Gattuso ha giocato ad alti livelli e conosce le dinamiche della gestione di un gruppo particolare come quello di una nazionale, più estemporaneo e fluido rispetto a quello di un club: tutto quello che manca nel curriculum di Spalletti.
Gattuso convince di meno quando parla. Definire “eroi” i diecimila spettatori della gara di Udine è stato un errore grossolano. Eroi sono gli operatori umanitari che nei due anni di Gaza hanno cercato di alleviare le sofferenze della popolazione, gli ostaggi israeliani liberati dopo una lunga e terribile prigionia e chi ha messo a rischio la propria vita per portare aiuti concreti. Le parole vanno dosate con cura, soprattutto in situazioni particolari come queste. Idioti e criminali sono invece quelli che hanno scatenato l’inferno in serata durante il democratico corteo pro Pal di Udine: non esistono altre parole per definire questi delinquenti.
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