Gas ai massimi dell’anno e aspettando l’Opec corre anche il petrolio

  • Postato il 22 novembre 2024
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Gas ai massimi dell’anno e aspettando l’Opec corre anche il petrolio

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La guerra in Ucraina e l’arrivo dell’inverno fanno schizzare i prezzi di gas e petrolio in un contesto di incertezza geopolitica internazionale che, in attesa delle reazioni dell’Opec, crea nuovi interrogativi sulla sicurezza energetica dell’Europa.


Le crescenti tensioni tra Russia e Ucraina e l’avvicinarsi della stagione invernale hanno fatto schizzare i prezzi del gas naturale e del petrolio, con impatti significativi sul mercato energetico globale. Il gas naturale ha toccato il massimo da un anno, superando i 48 euro al megawattora, un incremento del 3% rispetto ai giorni precedenti. Quota 50 euro è ormai a portata di mano. Corre anche il petrolio, che recupera quota 70 dollari con un rialzo del 2%.

I DUBBI SU MOSCA

Il rialzo è figlio delle previsioni di una maggior domanda di energia per il riscaldamento. L’imminente arrivo di una massa d’aria artica, con nevicate diffuse e temperature inferiori alla media, stanno alimentando le preoccupazioni sulla sicurezza energetica. Allo stesso tempo, il conflitto tra Russia e Ucraina continua a generare incertezze sul mercato del gas, dopo che Kiev ha lanciato missili americani e britannici verso oltre confine.

Il tutto in un contesto che ha recentemente visto Kiev annunciare l’intenzione di non rinnovare l’intesa di transito del gas con Mosca, in scadenza il 31 dicembre, aumentando le preoccupazioni sull’affidabilità delle forniture gestite da Mosca. Nonostante ciò, le esportazioni di gas russo verso l’Europa, tramite l’Ucraina, sono rimaste stabili ignorando la richiesta di Gazprom di ridurre le forniture verso l’Austria per una controversia contrattuale.

Con i gasdotti che funzionano a intermittenza, il mercato si concentra sulle spedizioni via nave di gas liquefatto (Gnl) che si stanno orientando verso l’Europa, attratte dai prezzi più alti. Recentemente, la casa d’affari Kepler ha segnalato che negli ultimi giorni almeno cinque spedizioni di Gnl sono state reindirizzate dall’Asia all’Europa. Secondo Argus Media, la scorsa settimana circa 11 metaniere hanno deviato dall’Asia e dall’Egitto verso l’Europa.
I cambi di rotta si sono indirizzati principalmente in due direzioni: sette navi hanno deviato verso l’Europa dopo aver superato il Capo di Buona Speranza. Quattro sono arrivate dall’Egitto, dove ritardi operativi hanno causato problemi nei terminali di rigassificazione.

Questi spostamenti sono facilitati dal differenziale di prezzo con l’Europa che ora offre tariffe più alte rispetto all’Asia. Questo scenario evidenzia ancora numerose sfide relative alla sicurezza energetica in Europa, dove l’incertezza geopolitica e la volatilità dei prezzi stanno giocando un ruolo sempre più determinante.

PETROLIO VOLATILE E DIPENDENZA DAL GAS IN ATTESA DELL’OPEC

Anche il mercato del petrolio sta vivendo un periodo di forte volatilità, con i future in aumento del 2%, attestandosi a 70,2 dollari al barile. Oltre al conflitto tra Russia e Ucraina, i trader stanno monitorando con molta attenzione l’incontro dell’Opec+ previsto per il 1° dicembre. Si discuterà di possibili aggiustamenti alla produzione. In attesa di novità, le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate di 545.000 barili, raggiungendo i 430,3 milioni nella settimana conclusa il 15 novembre, superando le aspettative del mercato.
JPMorgan ha sottolineato che la domanda di petrolio è aumentata, in particolare grazie a una ripresa del consumo negli USA e in India.

Questo scenario di forte incertezza geopolitica solleva interrogativi sulla sicurezza energetica dell’Europa. La crescente dipendenza dalle forniture di gas liquefatto e il costante rialzo dei prezzi stanno mettendo a dura prova la stabilità economica del Continente, con i consumatori e le imprese che si trovano a fare i conti con bollette energetiche sempre più salate. In questo contesto, l’Europa si trova ad affrontare una doppia sfida: garantire l’affidabilità degli approvvigionamenti in un momento di crescente instabilità politica e, al contempo, fronteggiare la competizione globale per le risorse energetiche, in particolare nel settore del gas naturale liquefatto.

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