Gary Lineker, addio alla BBC: la fine anticipata di un’era dopo il post pro-Palestina con un’immagine antisemita

  • Postato il 19 maggio 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’addio di Gary Lineker alla BBC arriva in modo brusco, anticipato e con il peso di una polemica che ha messo in crisi il volto sportivo più iconico della televisione britannica. Il 64enne conduttore di Match of the Day lascia l’emittente pubblica dopo aver chiesto pubblicamente scusa per aver condiviso un video pro-Palestina sui social, che però conteneva un’immagine con connotazioni antisemite.

Il caso del post e la pressione sulla BBC

La controversia è esplosa nei giorni scorsi, quando Lineker ha ricondiviso un video pro-Palestina che criticava Israele e includeva un’illustrazione di un ratto, immagine con chiari richiami all’iconografia antisemita della Germania nazista. Lineker si è difeso dicendo che non avrebbe mai condiviso consapevolmente contenuti offensivi e ha rimosso subito il post, spiegando di averlo fatto “non appena resosi conto del problema”. Ma la bufera non si è placata. Più di 10.000 firme sono state raccolte da una petizione della Campaign Against Antisemitism per chiederne la rimozione. Il direttore generale della BBC, Tim Davie, pressato da più fronti, ha dichiarato: “La reputazione della BBC è responsabilità di tutti, e quando qualcuno commette un errore, ne paghiamo il prezzo”.

Il saluto domenica, niente Mondiale 2026

Lineker, il volto di Match of the Day dal 1999, presenterà la sua ultima puntata domenica prossima. Salta così anche la sua prevista conduzione della FA Cup 2025-26 e, soprattutto, della Coppa del Mondo 2026. Sarà sostituito da un trio di conduttori: Gabby Logan, Kelly Cates e Mark Chapman, che si alterneranno a partire dalla prossima stagione di Premier League. Secondo quanto riportato dal Sun, Lineker avrebbe proposto lui stesso di farsi da parte per non trascinare ulteriormente la BBC in una nuova ondata di polemiche. Il suo addio, tuttavia, era nell’aria da mesi. Lineker era già destinato a lasciare la conduzione del programma sportivo più longevo e seguito del Regno Unito a fine stagione. Inizialmente, avrebbe dovuto rimanere in BBC per coprire ancora la FA Cup e chiudere la carriera televisiva appunto con i Mondiali del 2026, all’età di quasi 66 anni. La fine è stata anticipata di un anno: ora si dedicherà a tempo pieno alla sua società di produzione Goalhanger Podcasts, diventata punto di riferimento per contenuti culturali e politici di qualità, tra cui The Rest is Politics, The Rest is Entertainment, The Rest is History e The Rest is Football.

Un quarto di secolo da protagonista

L’uscita di scena di Lineker chiude un’epoca: 25 anni da conduttore, 1,63 milioni di euro a stagione, popolarità trasversale. L’ex centravanti dell’Inghilterra (48 gol in 80 partite) e di club come Leicester, Everton, Barcellona, Tottenham e Nagoya Grampus (281 gol in carriera), è diventato uno dei personaggi più influenti della cultura britannica, anche grazie a un uso provocatorio dei social. Politicamente schierato, dichiaratamente antiBrexit, nel marzo 2023 fu già sospeso dalla BBC per aver paragonato la retorica del governo conservatore sull’immigrazione a quella della Germania degli anni Trenta. A sostenerlo, allora, furono colleghi e pubblico: Alan Shearer e altri si rifiutarono di sostituirlo in trasmissione, costringendo la BBC a reintegrarlo in tempi rapidi.

Una figura scomoda e popolare

Ma con i nuovi vertici della BBC, in particolare con il direttore dello sport Alex Kay-Jelski, non c’è mai stata intesa. Kay-Jelski punta a svecchiare la programmazione, ridurre gli stipendi e promuovere volti più “aziendalisti”. Lineker è stato spesso criticato dall’estrema destra britannica per le sue posizioni progressiste, accusato di occuparsi “di cose che non lo riguardano”. E lui ha sempre risposto con coerenza, arrivando anche ad accogliere una famiglia di rifugiati in casa propria. Ha saputo essere serio e ironico: nel 2016 mantenne la promessa di condurre Match of the Day in mutande dopo lo storico trionfo del Leicester in Premier League. Scomodo, autorevole, ha fatto scuola. Il suo addio segna la fine di un’epoca in cui anche la BBC, simbolo di equilibrio, sta facendo i conti con le pressioni politiche e l’era digitale.

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Il Fatto Quotidiano

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