Garlasco, verso la riesumazione del corpo di Chiara Poggi: ecco perché
- Postato il 26 agosto 2025
- Di Panorama
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A diciotto anni dal delitto di Garlasco, la riapertura dei tribunali potrebbe segnare una nuova e delicatissima fase delle indagini. Sul tavolo c’è l’ipotesi che il corpo di Chiara Poggi venga riesumato: a sostenerlo è l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, che interpreta così la decisione della Procura di Pavia – guidata da Fabio Napoleone – di nominare la professoressa Cristina Cattaneo come super consulente.
Secondo il legale, l’arrivo di una delle più autorevoli esperte di medicina legale d’Italia non potrà che condurre a nuovi accertamenti sulla salma, per cercare di sciogliere i nodi che ancora oggi, a quasi due decenni di distanza, continuano a gravare sul caso.
L’incarico alla super consulente
Cristina Cattaneo, docente ordinaria di Medicina Legale e Antropologia all’Università Statale di Milano, dirige il Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) e il Musa (Museo Universitario delle Scienze Antropologiche). Il suo curriculum è imponente: consulente per diversi tribunali in Italia e in Europa, collabora da anni con l’Ufficio del Commissario Straordinario per le Persone Scomparse e ha lavorato su casi che hanno segnato la cronaca nazionale, tra cui l’omicidio di Yara Gambirasio.
Ora toccherà a lei confrontarsi con la ricostruzione tridimensionale realizzata dai Ris di Cagliari, che hanno mappato con tecnologie all’avanguardia la villetta di via Pascoli utilizzando laser scanner e droni. Inoltre, dovrà valutare la compatibilità tra le ferite riportate dalla vittima e i reperti metallici recuperati nella roggia di Tromello.
La riesumazione della salma e i nodi da sciogliere
Le domande a cui Cattaneo dovrà dare risposta restano cruciali. Prima fra tutte: quale fu davvero l’arma del delitto?
La relazione del medico legale Marco Ballardin descriveva un oggetto con «massa battente da una parte e una specie di lama che termina come uno scalpello dall’altra», ipotizzando un martello a coda di rondine. Ora occorre capire se gli strumenti rinvenuti – una mazzetta da muratore senza manico, un pezzo di ascia e una pinza da camino – possano combaciare con la frattura cranica «isolata» caratterizzata da una «linea retta che poi si spezza creando una sorta di “scalino”». Una lesione che, secondo i tecnici, farebbe pensare all’azione di un oggetto dotato di spigolo vivo e di peso.
Altro nodo centrale è l’eventuale presenza di più persone sulla scena del crimine: ipotesi che costituisce la base dell’inchiesta bis, nella quale Andrea Sempio è indagato in concorso con Alberto Stasi, già condannato a 20 anni di carcere.
Le critiche della difesa
Lovati non nasconde le proprie perplessità: «La consulente scelta della Procura un medico legale, non un’esperta della dinamica processuale. Questo è un compito che appartiene ai Ris per altro già incaricati. Credo quindi che con questa nomina si vada verso la riesumazione della salma di Chiara Poggi».
E ancora: «Non capisco come questa consulente possa procedere altrimenti. Se dovesse limitarsi a rileggere la relazione del medico legale Ballardin aggiungendo qualche sua valutazione, che senso avrebbe? Sarebbe solo una perdita di tempo per la stessa Procura».
Il difensore insiste: «Cattaneo non è una genetista, non è un’esperta dattiloscòpica né di dinamica processuale. La ricostruzione tridimensionale del delitto la faranno i Ris. Per questo credo che l’ipotesi della riesumazione sia concreta».
Quanto alla riapertura delle indagini, Lovati parla senza mezzi termini: «L’indagine non poteva essere riaperta senza l’ipotesi di più persone sulla scena, quindi per forza è così. La Procura ipotizza un concorso tra persone, quindi adesso cerca di scoprire chi sono i complici. Peccato che non si sappia ancora quali indizi sono a carico del mio assistito».
E conclude con tono critico: «Un modo curioso di procedere: si cercano i complici di un sospettato su cui non ci sono indizi. Lo ribadisco, questa indagine è viziata in partenza. A questo punto ci possiamo aspettare di tutto».
Intanto i Ris hanno concluso la mappatura 3D della villetta, riposizionando le fotografie dell’epoca e le tracce ematiche per ricostruire la dinamica del delitto. A giugno erano stati stimati due mesi di lavoro, dunque la relazione è attesa a breve. In parallelo procede l’incidente probatorio sulle analisi genetiche, affidato alla perita Denise Albani: l’udienza per i risultati finali è fissata per il 10 ottobre.