Garlasco, una testimonianza bloccata incrina un alibi nell’omicidio di Chiara Poggi
- Postato il 16 dicembre 2025
- Di Panorama
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Molti misteri circolano intorno alla villetta di Garlasco, tra tracce genetiche e impronte di ignoti, a cui si aggiunge una donna sconosciuta. Le Iene avevano annunciato uno scoop che avrebbe potuto stravolgere le indagini dell’omicidio di Chiara Poggi, ma il servizio previsto per il 18 novembre 2025 non è mai andato in onda. La sospensione sarebbe legata a una donna e alla sua testimonianza così delicata tanto che «è stato chiesto di aspettare».

La testimonianza bloccata
Secondo indiscrezioni, la testimone è ancora in vita e non è una mitomane, ma considerata attendibile, fornendo informazioni fondamentali sugli eventi del giorno del delitto. In particolare la sua testimonianza verterebbe sull’avvistamento di una persona di Garlasco, conosciuta anche dalla vittima, in un luogo completamente diverso da quello dichiarato agli inquirenti all’epoca dei fatti. Dal momento che al programma televisivo sarebbe stato chiesto di attendere da un’autorità come la Procura, un alibi rischia seriamente di vacillare.
Il movente dell’omicidio
Nel frattempo, la Procura di Pavia ritiene di aver ricostruito il movente di Andrea Sempio per l’omicidio, ma rimane coperto dal segreto investigativo. Gli inquirenti sono convinti di aver individuato un possibile legame tra l’allora diciannovenne e la vittima, che va oltre la semplice conoscenza fatta di saluti. Sempio ha infatti sempre sostenuto che lui e Chiara non si frequentavano e la incrociava solo quando andava nella villetta per incontrare il fratello minore, Marco Poggi.
I due ragazzi facevano parte di un gruppo di quattro amici coetanei, tutti nati nel 1988, insieme a Mattia Capra e Roberto Freddi. Se si considera la perizia Albani, frequentando casa Poggi come amico di Marco, Sempio è l’unico della sua linea familiare paterna ad aver certamente messo piede nella villetta di via Pascoli. Tuttavia, la conoscenza diretta tra l’attuale indagato e Chiara era apparentemente superficiale.
Gli alibi di Sempio e Stasi
L’alibi di Sempio per l’omicidio è lo scontrino del parcheggio che lo collocava a Vigevano in cerca della libreria del paese, trovata in quel momento chiusa. In mano agli inquirenti c’è però una fotocopia di quel ticket, mentre l’originale è sempre rimasto al ragazzo.
Alberto Stasi invece non ha mai avuto un alibi per le ore del delitto confermate in Cassazione nel 2015, secondo cui ebbe 23 minuti per uccidere la ragazza e tornare a casa propria per accendere il PC e lavorare alla sua tesi di laurea. Le nuove analisi di ottobre 2025, però, hanno ipotizzato uno spostamento dell’orario dell’omicidio che si accavalla con il periodo in cui Stasi utilizza il proprio computer, rendendo valido l’alibi.
Se la nuova presunta testimonianza del servizio televisivo bloccato riguardi l’alibi di Sempio o quello di Stasi o di qualcun altro, non è ancora dato saperlo. Il mistero rimane come molti altri, ma forse qualcuno verrà svelato il 18 dicembre, giorno dell’udienza in cui dibatteranno accusa e difesa nell’indagine su Andrea Sempio.