Garlasco, Sempio rompe il silenzio: “Con Lovati nessun dialogo possibile”. Venditti: “La mia vita è distrutta”
- Postato il 15 ottobre 2025
- Di Panorama
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Nel caso Garlasco, ogni giorno aggiunge un nuovo tassello. Andrea Sempio, indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, ha spiegato per la prima volta perché ha deciso di revocare l’incarico al suo legale, Massimo Lovati.
Lo ha fatto ai microfoni di La Vita in Diretta, su Rai 1:
“Ho revocato il mandato all’avvocato Lovati. È stata una decisione tutt’altro che presa a cuor leggero. Avevamo divergenze profonde sulla strategia difensiva e, nonostante il tentativo di chiarirci, non è stato possibile. Lovati è un grande penalista, ma va dritto per la sua strada. Non era possibile avere un altro tipo di dialogo con lui. L’aspetto mediatico ha avuto un peso, ma non è nemmeno un terzo delle ragioni che ci hanno portato a dividerci”.
Una frase che chiude settimane di tensioni tra i due e che sembra riferirsi anche alle dichiarazioni mediatiche rilasciate dal legale, sia nelle numerose trasmissioni televisive, sia nella controversa intervista a Fabrizio Corona per il suo format Falsiassimo.
Dichiarazioni che la Procura di Pavia aveva definito “false”, mentre lo studio Giarda, che difese Alberto Stasi, ha presentato querela per diffamazione aggravata.
Lovati, dal canto suo, ha confermato la rottura ma ha ribadito che non si tratta di un addio dovuto a Corona:
“Mi ha detto che non era per quell’intervista. Era per tutto: le mie critiche ai magistrati, il mio modo di pormi con i media. Pazienza, io sono fatto così. Non posso cambiare”.
A difendere Sempio resta ora l’avvocata Angela Taccia, e a breve potrebbe affiancarla un nuovo legale. L’indagato ha ribadito la propria innocenza:
“Non ho ucciso Chiara Poggi e spero che le autorità non si facciano traviare dalle falsità che stanno uscendo sui media. Voglio che si arrivi una volta per tutte alla verità”.
Venditti davanti al Riesame: “Mai preso un euro”
Nel giorno in cui Sempio rompe il silenzio, un’altra figura chiave della vicenda si difende nelle aule del tribunale. L’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, oggi indagato per corruzione in atti giudiziari, è comparso davanti al Tribunale del Riesame di Brescia, accompagnato dal suo avvocato Domenico Aiello.
“Ho la vita rovinata. Non ho mai preso un euro a parte quelli del mio stipendio. Mai mi sarei aspettato di trovarmi in una situazione simile”, ha dichiarato il magistrato.
Venditti ha chiesto la revoca del provvedimento di perquisizione e sequestro eseguito lo scorso 26 settembre, definendo l’indagine “un’aggressione a un servitore dello Stato”.
Le accuse riguardano presunti rapporti opachi con Andrea Sempio, ipotizzando che il magistrato avesse ricevuto denaro per favorirne l’archiviazione nel 2016 — ipotesi fondata su un appunto del padre di Sempio, in cui compariva la scritta “20.30 euro – gip archivia”.
Ma i riscontri bancari a carico di Venditti, secondo la difesa, avrebbero dato esito negativo.
Aiello ha sottolineato che “non ci sono gravi indizi né i requisiti minimi per sostenere l’accusa”, ricordando che lo stesso atto d’incolpazione non menziona un singolo pagamento o incontro tra Sempio e Venditti.
“In un caso del genere – ha detto l’avvocato – almeno il corruttore lo devi trovare. Qui non c’è né un luogo né un momento preciso. Prima di distruggere la vita di una persona, serve senso di responsabilità”.
Venditti, in un’intervista a Sky, ha commentato amaramente il cosiddetto “sistema Pavia”:
“Mi accusano di far parte di un’associazione a delinquere? A delinquere per cosa, per dei pranzi o delle cene? È tutto frutto di illazioni e suggestioni. Niente di concreto”.
Un’inchiesta sempre più intricata
Mentre la difesa di Sempio cambia rotta e quella di Venditti si compatta, l’inchiesta sul delitto di Garlasco del 2007 continua ad allargarsi. Tra interrogatori, ricorsi e nuove piste, il caso che sconvolse l’Italia sembra oggi più aperto che mai, sospeso tra memoria, media e una verità che – a distanza di 18 anni – continua a sfuggire.