Garlasco, la menzogna sui "pittori" per incastrare Stasi?
- Postato il 26 dicembre 2025
- Italia
- Di Libero Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
Garlasco, la menzogna sui "pittori" per incastrare Stasi?
La riapertura dell’inchiesta sul delitto di Garlasco da parte della Procura di Pavia, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, sta facendo emergere aspetti rimasti a lungo in ombra dopo l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007.
Oggi tra gli indagati figura Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, accusato di concorso in omicidio e dichiaratosi estraneo ai fatti. A suo carico pesa il DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara, giudicato “tra il forte e il molto forte” compatibile con la sua linea patrilineare dalla perita Denise Albani. Parallelamente, riaffiorano elementi trascurati nelle prime indagini, che sollevano interrogativi sull’operato iniziale degli investigatori.
All’epoca, i sospetti si concentrarono quasi subito su Stasi, fidanzato della vittima e primo a trovare il corpo. Dopo due assoluzioni, nel 2015 è arrivata la condanna definitiva a sedici anni. Oggi però tornano al centro dell’attenzione alcuni abiti e scarpe rinvenuti in un canale vicino alla villetta di via Pascoli, riletti alla luce di una possibile nuova impronta e di una BPA in fase di elaborazione dai RIS di Cagliari.
A sottolineare le incongruenze è stato Giuseppe Brindisi a “Mattino 5”: "Questa è una delle tante, chiamiamole anomalie. Potremmo usare altri altre definizioni – sono le parole del giornalista -. Vengono trovati questi indumenti griffati, come dice la testimone probabilmente con il sospetto che siano sporchi di sangue e vengono esaminati. Tra l’altro, indumenti particolari, sono appunto firmati. Ci sono indumenti maschili, ci sono due canottiere che per la taglia possono essere probabilmente appartenuti a delle donne. Si trova con il luminol il sangue, con il combur test no. Prassi vuole, e lo sappiamo perché ci siamo informati in questi anni, che sarebbe stato necessario un terzo test definitivo per sciogliere ogni dubbio".
[[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45556112]]
Secondo Brindisi, quegli oggetti — poi distrutti — assumono oggi un peso diverso. "In realtà questo test non viene mai fatto e addirittura questi abiti, queste canotte e queste scarpe, che assumono un’importanza particolare alla luce di queste indiscrezioni sulla nuova bpa dei Ris Cagliari, vengono distrutti. Perché non si capisce, ma tutto viene distrutto e adesso, però facciamo lavorare i Ris, la Cattaneo e la Procura e vediamo se questi oggetti, se questi di abbigliamento possano rientrare nelle indagini".
Negli anni si è ipotizzato che quegli indumenti appartenessero a dei pittori, ma l’idea convince poco. "Certo è un’altra anomalia, se fossero stati davvero pittori. Se fosse stata vernice e non sangue, questi pittori andavano al lavoro come se andassero a una festa. Erano proprio griffati, proprio firmati, roba che i pittori magari non possono permettersi, no?". Domanda tutt'altro che peregrina.
[[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45550083]]
Continua a leggere...