Garlasco, i legali di Andrea Sempio: “Indagine di Brescia non incide”. L’avvocato di Venditti: “Un falso ideologico negare Cassazione su Stasi”
- Postato il 31 ottobre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il giorno dopo la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Brescia per corruzione di Giuseppe Sempio, padre di Andrea indagato nell’indagine di Pavia sul delitto di Garlasco, si devono registrare due reazioni. Quella degli avvocati del 37enne e quella, già comunicata giovedì, dell’avvocato dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti. I primi mantengono la linea, ormai assunta da giorni, di non commentare se non atti o documenti in loro possesso per la sua posizione del loro assistito, il secondo, Domenico Aiello, come aveva già fatto nei giorni scorsi propone un attacco frontale agli inquirenti.
La difesa di Andrea Sempio
“La nuova indagine di Brescia riguarda fatti che si assumono avvenuti dieci anni dopo quello per cui è indagato il nostro assistito e che non vengono ascritti a lui neanche in ipotesi: non possono incidere e non incideranno sulla indagine su di lui – fanno sapere Angela Taccia e Liberio Cataliotti – I legali di Andrea Sempio dunque non intendono esprimersi su alcunché relativamente alla posizione di Giuseppe Sempio, in quanto non di loro competenza“. Nei giorni scorsi gli avvocati sono stati a Roma con Sempio per analisi e test a fini difensivi.
La difesa di Mario Venditti
Durissimo invece il commento di Domenico Aiello, avvocato dell’ex procuratore: “Dopo il terzo sequestro sui medesimi apparati, adesso si prova con l’urgenza e indifferibili della prova. La Procura di Brescia ha notificato un avviso di accertamento tecnico urgente e irripetibile, su beni che per natura sono destinati a conservare nel tempo file e informazioni, appunto gli apparati sequestrati tre volte a Mario Venditti, e già da un mese sotto chiave a Pavia, telefonini pc e hard disk. Il corruttore, è la novità di oggi, sarebbe Giuseppe Sempio, padre di Andrea, ora nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi dopo la richiesta di archiviazione del 2017 firmata proprio da Venditti. Come mai non si segue la via ordinaria del Riesame? in una vicenda già densa di dubbi e incertezze non si attende un giudicato valido per tutte le parti del processo? ” soprattutto non si rispetta la decisione di un giudice terzo? Il primo Riesame (sul sequestro del 26 settembre, ndr) ha già annullato il sequestro per tutti gli apparati oggetto della nuova istanza di accertamento tecnico d’urgenza. Disponendo guarda caso l’inutilizzabilità e la distruzione di ogni file estratto nel frattempo. Ma non si è dato ascolto, si ignora il Tribunale”.
“Riesame ignorato”
Per l’avvocato Aiello “dopo il funerale della obbligatorietà del rispetto del giudicato abbiamo lo smantellamento della funzione del Tribunale del Riesame, apertamente ignorato e neutralizzato con una precisa strategia”. Il riferimento è alla recente nuova richiesta di sequestro (da fissare il Riesame) in cui “l’accusa pretenderebbe di presupporre le future motivazioni, ancora non depositate, di quel primo annullamento del Riesame, che secondo i pubblici ministeri sarebbe fondato soltanto su vizi ‘formali’, (l’improprietà terminologica sorprende), ricostruzione strumentale per poter riproporre un terzo decreto di sequestro in cui ammette di non essere in grado di individuare cosa cercano di preciso e chi cercano, ma soprattutto quale reato indagano” sottolinea.
“Desiderano soltanto avere accesso indisturbati agli ultimi 11 anni di vita privata e professionale di un ex magistrato in pensione. Undici anni” dal 2014 a oggi, come si legge nel decreto. “Sta accadendo, in Italia nel 2025. Discuteremmo volentieri il secondo Riesame lunedì 3 a Brescia (per il sequestro scattato nell’inchiesta sul cosiddetto ‘sistema Pavia’, ndr), ma l’accusa ci vorrebbe alle 15 a Pinerolo, per un accertamento tecnico, supposto urgente. Anche stavolta la coincidenza delle date è puramente casuale“.
“Cassazione Stasi parla di un solo autore dell’omicidio”
C’è un poi un’altra stilettata che lancia l’avvocato: “Lo ribadirò da qui in poi ad ogni occasione: la Cassazione che condanna Alberto Stasi parla di un solo autore dell’omicidio, se si vuole cercare un concorrente nel reato, si deve prima revocare il giudicato, almeno nella parte in cui parla di un solo concorrente. Chi la pensa diversamente o commette un falso ideologico grave o ambisce legittimamente ad andare nei talk show. In tal caso si accomodino”.
L’ex magistrato è accusato di aver frettolosamente chiesto l’archiviazione nel 2017 – per una cifra che si aggira tra i 20-30mila euro, secondo l’accusa – di Andrea Sempio, oggi nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi. Il delitto della ventiseienne, uccisa nella sua villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007, ha già un colpevole per la giustizia. Nel 2014 la Cassazione, dopo una doppia assoluzione, stabilisce che Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio, è il solo colpevole. Senza complici ha ucciso l’allora fidanzata.
Una sentenza che Stasi può rimettere in discussione con una richiesta di revisione, fin qui i tentativi sono stati bocciati più volte. Da Brescia proprio che ha respinto la revisione, dalla Cassazione (che si è espressa anche su un ricorso straordinario) e persino dalla Cedu. Il colpevole unico rende però anomalo, in vista di un’eventuale richiesta di processo, il capo d’accusa scritto dalla Procura di Pavia che indaga su Andrea Sempio perché “con il concorso di altri soggetti o con Alberto Stasi” ha ucciso Chiara Poggi.
Audizioni degli ex avvocati
Intanto in programma la prossima settimana, salvo sorprese, le audizioni in Procura a Brescia di alcune persone informate sul caso Garlasco, a partire dall’ex pool difensivo di Andrea Sempio, gli avvocati Massimo Lovati, Federico Soldani e Simone Grassi. Gli interrogatori dei testimoni dovranno chiarire due punti nella nuova inchiesta sulla presunta corruzione in atti giudiziari. I legali dovranno confermare o smentire quello che Giuseppe Sempio ha detto a verbale, cioè che i soldi sono serviti per pagare in contanti gli avvocati, cosa già ammessa davanti ai giornalisti da Lovati. Bisognerà chiarire se quella cifra, invece, è servita all’acquisto delle consulenze genetiche Fabbri-Linarello presenti nel fascicolo di indagine depositato dagli avvocati di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, per far riaprire il caso. Documenti già in possesso dei giornalisti da fine dicembre 2016. Verrà sentita, ma il riserbo sul giorno è massimo, anche l’ex pm di Pavia Giulia Pezzino, che era cotitolare del fascicolo dell’indagine su Sempio del 2017. Potrebbe essere sentita come testimone anche l’ex sostituta procuratrice generale di Milano Laura Barbaini, che relazionò Venditti sul quel fascicolo difensivo e che è stata la rappresentante dell’accusa nel processo d’appello bis che ha portato alla condanna di Stasi.
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