Garlasco e Sistema Pavia in cortocircuito: annullato il sequestro dei dispositivi chiave di Venditti

  • Postato il 18 novembre 2025
  • Di Panorama
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Cellulari e pc sequestrati, anzi no. O forse sì. E invece dietro front nel Sistema Pavia: il Tribunale del Riesame di Brescia ha annullato per ben la terza volta il sequestro dei dispositivi elettronici dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, nell’ambito delle indagini sul caso Garlasco. La decisione, emessa il 16 novembre 2025, ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato della difesa Domenico Aiello.

Garlasco e Sistema Pavia in cortocircuito: annullato il sequestro dei dispositivi chiave di Venditti
Garlasco e Sistema Pavia in cortocircuito: annullato il sequestro dei dispositivi chiave di Venditti
Garlasco e Sistema Pavia in cortocircuito: annullato il sequestro dei dispositivi chiave di Venditti
Garlasco e Sistema Pavia in cortocircuito: annullato il sequestro dei dispositivi chiave di Venditti

L’annullamento riguarda undici dispositivi elettronici sequestrati il 26 settembre 2025, tra cui telefoni, computer, tablet e hard disk, che verranno restituiti al legittimo proprietario insieme ai dati eventualmente già estrapolati.

Decreto «troppo generico»

Il decreto di sequestro del pm Claudia Moregola risale al 24 ottobre, a cui è seguita la contestazione della difesa, perché non erano state indicate le parole chiave utili alle analisi sui dispositivi, puntando invece a una ricerca a tappeto estesa su undici anni. Già un precedente annullamento del 17 ottobre aveva giudicato il provvedimento «troppo generico».

Nelle nuove motivazioni, i giudici hanno definito «incongrui» tutti gli elementi presentati dall’accusa per sostenere le ipotesi di corruzione e peculato. E hanno evidenziato l’assenza di riscontri concreti: «Mancano elementi di corruzione» che dimostrino, ad esempio, l’utilizzo privato delle auto noleggiate dalla Procura di Pavia all’epoca sotto la guida di Venditti.

La difesa dell’ex procuratore aggiunto presenterà una richiesta per ottenere la restituzione immediata dei dispositivi elettronici, mentre la Procura di Brescia fa sapere che ricorrerà in Cassazione contro la decisione del Riesame.

Accertamento irripetibile

Nonostante il provvedimento dell’annullamento sia immediatamente operativo, infatti, i dispositivi rimangono temporaneamente nelle mani dei pm di Brescia, perché è previsto un accertamento irripetibile disposto dalla Procura sulle copie forensi del contenuto: l’esame tecnico risulta impossibile da ripetere per il rischio di alterare o perdere dati digitali originali.

La decisione riguarda anche i dispositivi degli ex carabinieri pavesi Giuseppe Spoto e Silvio Sapone. Quest’ultimo è stato interrogato per sette ore a Brescia dai pubblici ministeri Claudia Moregola e Chiara Bonfadini, sempre in merito al Sistema Pavia. All’uscita dal tribunale ha dichiarato: «Nessuno ha coperto nessuno».

Effetti sui Sempio

La cancellazione del sequestro produce effetti non solo nei confronti di Venditti, ma anche sulla posizione di Giuseppe Sempio e di suo figlio Andrea. Secondo l’accusa, nel 2017 la famiglia Sempio aveva versato tra i 20 e i 30 mila euro a Venditti per ottenere l’archiviazione delle indagini nei confronti del figlio: la Procura di Brescia ritiene che Giuseppe Sempio abbia gestito personalmente il flusso di denaro, come sembra emergere dalle dichiarazioni rese dalla moglie Daniela Ferrari, ascoltata come testimone il 26 settembre.

Ma senza le eventuali prove presenti nei dispositivi sequestrati a Venditti, l’impianto accusatorio risulta notevolmente indebolito, perdendo la possibilità di verificare se esistano prove concrete di corruzione legate a quella archiviazione.

Così, gli inquirenti bresciani rimangono con un’accusa da sostenere, ma senza gli elementi per dimostrarla. Un cortocircuito giudiziario del Sistema Pavia e dell’omicidio di Chiara Poggi con al centro Andrea Sempio: i dispositivi elettronici di Venditti, sequestrati e dissequestrati per tre volte consecutive, rappresentano il vuoto in cui rischia di cadere l’intera accusa.

Autore
Panorama

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