Garlasco, cambia tutto: la nuova perizia Bpa riapre il caso. E spunta un’impronta misteriosa
- Postato il 17 novembre 2025
- Di Panorama
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Sono ancora ben lontani dal trovare pace Chiara Poggi e la sua famiglia, a distanza di diciotto anni dal delitto. Quella villetta ordinata di via Pascoli, divenuta teatro di un orrore domestico il 13 agosto 2007, continua a restituire indizi e misteri. Dopo condanne, assoluzioni e una sentenza definitiva della Cassazione che ha riconosciuto Alberto Stasi colpevole, oggi una nuova perizia dei Ris di Cagliari ribalta nuovamente la scena del crimine. E scopre, di fatto, l’ennesimo vaso di Pandora.
La scala è il luogo del delitto
La relazione Bpa (Bloodstain Pattern Analysis), depositata il 16 settembre 2024 e basata su tecnologia laser 3D e fotogrammetria avanzata, smentisce le ricostruzioni precedenti: la violenza non sarebbe avvenuta nel salone, ma sulle scale che portano al seminterrato, dove Chiara fu trovata riversa in una pozza di sangue.
Il dettaglio esplosivo è quella grande macchia alla base della scala, fotografata dalla difesa di Stasi un mese dopo il delitto e per anni liquidata come semplice gocciolamento post-mortem. Ora diventa invece una delle prove regina: proprio lì si sarebbe consumata l’aggressione mortale. Le proiezioni ematiche indicano colpi ripetuti, e la Bpa introduce la possibilità di una «terza aggressione», con schizzi tra il terzo e il quinto gradino compatibili con un ulteriore colpo mentre la vittima veniva trascinata verso il basso.
Un’impronta misteriosa
Secondo l’inchiesta di Quarto Grado, all’interno della macchia di sangue compare quella che potrebbe sembrare un’impronta di mano. Un dettaglio che i Ris del 2007 scartarono come «illusione ottica», ma che ora torna al centro del dibattito. È lecito dunque chiedersi: è la mano dell’assassino? Quando sarebbe stata lasciata? E soprattutto: di chi è?
Ma la scienza frena per il momento gli entusiasmi investigativi: nessuna linea digitale è riconoscibile, la proporzione delle dita sarebbe anomala e la presenza di capelli di Chiara lungo la traccia suggerirebbe schizzi di sangue e non una reale impronta. Il generale Garofano, autore della Bpa del 2007, taglia corto: «Quella è una mano inesistente, è suggestiva, ma quella è la diffusione del sangue di Chiara che non ha assolutamente le dimensioni, le proporzioni di un’impronta insanguinata».
Un solo assassino
La nuova perizia conferma che la dinamica indica un solo aggressore, escludendo l’ipotesi di complici o quella affascinante ma spaventosa di un «Assassinio in stile Orient Express» (tutti i sospettati sono colpevoli). Ma se l’assassino è uno solo, chi è? Alberto Stasi, già condannato, o Andrea Sempio, il principale indagato? Oppure qualcuno di cui non si è mai sospettato finora? Domande che, almeno per ora, restano tali, senza alcuna certezza. Il delitto di Garlasco conta – ad oggi – ben 107 tracce totali analizzate, 78 ancora da classificare, 28 frammenti potenzialmente comparabili e 8 impronte utili. Insomma, resta ancora tanto, troppo da scoprire.