Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027
- Postato il 26 febbraio 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027
Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027 con un progetto ambizioso che punta su destagionalizzazione, inclusione e tutela dell’ambiente.
GALLIPOLI (LECCE) – Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027 con un progetto ambizioso che punta su destagionalizzazione, inclusione e tutela dell’ambiente. Un dossier che racconta l’anima meno nota della città salentina, mettendo al centro le sue corti storiche e il profondo legame con il mare, simbolo di connessione tra le persone e di ricchezza culturale.
Il documento è stato presentato ieri (25 febbraio) a Roma, nella sede del Ministero della Cultura, dal sindaco Stefano Minerva. Un’audizione che si è aperta con la declamazione di una poesia dedicata proprio al mare, elemento che da sempre definisce l’identità della città. «Gallipoli non è solo una meta estiva – ha sottolineato Minerva – ma una città con una storia e una cultura da raccontare tutto l’anno. La nostra candidatura nasce dalla volontà di far emergere queste ricchezze». In che modo? Mettendo in rete le tante risorse ancora poco conosciute e rendendo la cultura un motore di crescita e coesione per l’intera comunità.
Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027: il progetto
A illustrare il dossier di candidatura è stato Giacomo Cazzato, progettista e presidente del Comitato scientifico e organizzativo, che ha evidenziato i tre pilastri fondamentali del progetto: destagionalizzazione, valorizzazione del patrimonio latente e cultura come strumento di inclusione sociale e ricostruzione del paesaggio.
Uno degli obiettivi principali è la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del paesaggio storico della città, con particolare attenzione alla riscoperta delle corti. In questo contesto si inserisce il “Patto di corte”, un accordo tra residenti, amministrazione e operatori turistici per mantenere stabile la popolazione nel centro storico. Un modo per contrastare lo spopolamento e restituire vita ai vicoli antichi.
Tra le iniziative previste spiccano agevolazioni per residenti e giovani coppie per incentivare la permanenza nel centro storico, il recupero delle corti come spazi di socialità e la creazione di laboratori culturali dedicati alle periferie. A questi si affiancano progetti di co-housing nelle corti, azioni di guerilla gardening e il festival della cultura migrante, per rendere Gallipoli un modello di accoglienza e dialogo interculturale.
Un messaggio di speranza per il futuro
L’iniziativa ha trovato il sostegno della Regione Puglia, con l’assessora alla Cultura Viviana Matrangola che ha ribadito l’importanza del progetto. «Gallipoli, con la sua anima radicata e giovane, può dare una risposta concreta alla domanda di futuro attraverso la cultura», ha dichiarato.
Al termine dell’audizione, un gesto simbolico. Sono state distribuite piccole bottiglie contenenti un messaggio ispirato al video ufficiale della candidatura, «Alla mia bella», un racconto visivo e poetico che celebra il legame profondo tra Gallipoli e il mare.
In corsa per rappresentare la Puglia, insieme a Gallipoli, ci sono anche Brindisi e Alberobello. La città dei due mari, tra corti ritrovate e onde che raccontano storie, sogna di conquistare il titolo con una visione che intreccia passato, presente e futuro.
Il Quotidiano del Sud.
Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027