Furti di auto elettrica alla colonnina, è allarme sicurezza: nuovo episodio a Roma
- Postato il 18 luglio 2025
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- Di Virgilio.it
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Roma torna protagonista di un fenomeno che, purtroppo, sembra in crescita: il furto di auto elettriche durante la ricarica. L’ultimo caso arriva dal quartiere Eur, dove una vettura elettrica in carica è stata rubata alle 22.40, mentre era collegata a una delle colonnine pubbliche di via della Decima. Una dinamica che si sta ripetendo sempre più spesso, sollevando interrogativi sulla sicurezza di questi veicoli proprio mentre sono fermi a ricaricare, in spazi spesso isolati e poco sorvegliati.
La procedura del furto
Il furto è avvenuto con una tecnica ormai collaudata senza bisogno di forzare le serrature o trasportare l’auto con il carro attrezzi. Con l’utilizzo di sistemi in grado di bypassare l’elettronica della vettura e far credere alla centralina di essere in possesso della chiave, i ladri hanno potuto staccare semplicemente il cavo di ricarica e portare via la vettura, approfittando tra l’altro del pieno di elettricità appena fatto. Il tutto si è consumato appena 10 minuti prima che la signora, proprietaria della Hyundai Kona in questione, tornasse alla sua vettura ormai sparita.
Perché è così facile rubare le auto durante la ricarica
Il momento della ricarica rappresenta un punto debole nella sicurezza delle auto elettriche. Quando la vettura è collegata alla colonnina, spesso resta incustodita per diverse ore, in luoghi poco illuminati o lontani da zone trafficate. A rendere la situazione ancora più critica è la tecnologia stessa: molte elettriche, infatti, non prevedono un blocco meccanico del connettore che impedisca ai ladri di scollegare il cavo. Considerando che molti criminali sono in grado di sfruttare le falle di sicurezza di vetture sempre più guidate dall’elettronica, ingannare la centralina della vettura è un’operazione sempre più facile. In questo modo, basta scollegare il cavo di ricarica e avviare l’auto senza alcuna effrazione evidente, rendendo il furto semplice, veloce e silenzioso.
Le analogie con il fenomeno dei Kia Boys
Il furto di auto elettriche durante la ricarica presenta diverse analogie con un altro fenomeno ben noto agli appassionati di cronaca automobilistica: quello dei Kia Boys. Nato negli Stati Uniti, questo gruppo di ladri ha sfruttato una vulnerabilità elettronica per rubare in pochi secondi alcuni modelli Kia e Hyundai privi di immobilizer elettronico, utilizzando semplici cavi USB. La logica è simile: individuare un punto debole nella sicurezza del veicolo e sfruttarlo per agire velocemente e senza particolari competenze tecniche. Se nel caso dei Kia Boys bastava forzare il blocchetto d’accensione, nel caso delle auto elettriche in carica basta agire sul connettore e utilizzare un carro attrezzi per spostare fisicamente il mezzo. Due modi diversi di rubare auto, ma entrambi figli di un contesto dove la tecnologia, se non adeguatamente protetta, può diventare un punto di vulnerabilità.
Come proteggersi
Se è vero che il furto di un’auto elettrica in ricarica può avvenire in pochi minuti, è altrettanto vero che alcuni accorgimenti possono ridurre significativamente il rischio. Il primo consiglio è scegliere colonnine posizionate in aree illuminate e frequentate, possibilmente vicino a telecamere di sorveglianza o presidiate. Quando possibile, meglio optare per parcheggi custoditi o colonnine all’interno di aree private. Inoltre, alcune vetture offrono la possibilità di attivare un blocco automatico del connettore di ricarica: una funzione da verificare e attivare sempre. Infine, l’installazione di un antifurto satellitare può rivelarsi un’ulteriore barriera, permettendo di rintracciare l’auto in caso di furto e di intervenire più rapidamente con le forze dell’ordine. In attesa che i costruttori e le aziende di ricarica investano in soluzioni più sicure, è bene non abbassare la guardia.