Furti d’auto in crescita in Europa: spunta una nuova precauzione tecnologica

  • Postato il 18 novembre 2025
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  • Di Virgilio.it
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La questione furti d’auto è un tema sempre molto sensibile. Sono tanti i proprietari che ogni anno si lamentano di essere vittime di questi spiacevoli episodi. Fortunatamente negli ultimi anni sono state prese alcune contromisure per mitigare la situazione. In particolare diverse Case costruttrici o assicurazioni offrono delle polizze che prevedono la copertura in caso di furto o incendio. La situazione in Europa però si sta facendo sempre più complicata: a lanciare l’allarme stavolta ci ha pensato Maurizio Iperti, president Connected Car Solutions di LoJack International. Intervenuto al “Vehicle Crime Investigators (VCI) Event 2025”, che riunisce forze dell’ordine ed esperti per analizzare le varie dinamiche legate al crimine e ai veicoli, ha denunciato la grave situazione che si sta vivendo nel nostro continente.

Stando a quanto affermato da Iperti, ormai le organizzazioni criminali hanno travalicato nel loro operato i confini nazionali, lavorando su più vasta scala. Non è tutto però, perché i malviventi, spesso, sono dei veri e propri esperti nel campo dell’elettronica, dotati di strumenti come l’hacking elettronico, il relay attack, la clonazione delle chiavi e il jammer Gps, che gli permettono di prendere possesso delle auto con facilità.

Come operano

Oggi le nostre auto, infatti, sono sempre più tecnologiche, ma allo stesso tempo anche più vulnerabili. Basta una falla nel software carpita dal ladro o semplicemente lo strumento giusto per sbloccare completamente la vettura. Secondo Iperti non bisogna più ragionare per singolo Stato, ma c’è la necessità di una cooperazione fra tutti. Tra le modalità di furto più gettonate al momento c’è quella che prevede di nascondere l’auto per qualche giorno per poi re-immatricolarla o smontarla e infine spedirla verso l’Europa orientale, l’Africa occidentale o il Marocco.

Le indagini hanno evidenziato una rete attiva tra Francia, Italia e Paesi Bassi, con transito nel sud della Spagna. A complicare i piani degli inquirenti ci pensano la libertà di mercato nell’area Schengen e il mercato nero dei ricambi. Durante il Forum, LoJack (non nuova a questo genere di soluzioni), ha mostrato la tecnologia Mesh, che oggi è attiva in tutta Europa.

Una contromisura che funziona

La rete è basata su 1,1 milioni di veicoli dotati di dispositivo e permette il rilevamento automatico dei mezzi rubati, trasmettendo immediatamente alla centrale operativa tutti i dati necessari per recuperarli. Questo sistema ha già mostrato i suoi frutti, con la Guardia Civil spagnola che si è resa protagonista di un importante recupero nel porto di Algeciras. Lì, infatti, sono stati ritrovati 18 veicoli rubati in 5 Paesi europei. Nell’indagine sono state coinvolte 26 persone e il valore complessivo della merce recuperata è stato pari a 650.000 euro.

Grazie alla collaborazione dei vari Paesi europei e a questo strumento, potrebbe diventare sempre più semplice per gli inquirenti recuperare le vetture rubate. Sempre LoJack aveva stilato anche un report per quanto concerne i furti in Italia nel 2024. Da questo era emerso che la regione con il maggior numero di furti d’auto era la Campania, seguita da Lazio e Sicilia, con Puglia e Lombardia a chiudere la prima cinquina. Questa novità tecnologica però, potrebbe mettere un freno definitivo ad una situazione che in molte città sta diventando insostenibile.

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