Funivia: il 29 settembre vertice con Doppelmayr a Tursi, poi via al percorso di partecipazione
- Postato il 13 settembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Si terrà il 29 settembre l’incontro a Palazzo Tursi tra il Comune di Genova e i dirigenti di Doppelmayr, la ditta che ha vinto l’appalto da 40,5 milioni per la funivia di Forte Begato. È quanto emerge dopo i confronti tra la giunta Salis e i comitati, da sempre contrari al progetto sul quartiere del Lagaccio. Quindi, dopo il vertice con l’azienda, inizierà il percorso di partecipazione nei municipi coinvolti che vedrà la presenza della sindaca “in prima persona”, come ha annunciato oggi al termine del sopralluogo nel municipio Centro Est.
“Ovviamente la questione è diversa dallo Skymetro perché era molto più avanzato il progetto, quindi noi dobbiamo trovare un’alternativa – ha ribadito Salis -. Abbiamo promesso al Lagaccio che non ci sarebbe stata nessuna funivia sopra le loro teste e questo lo vogliamo scongiurare. Stiamo cercando tutti insieme un progetto alternativo che possa essere un metodo di trasporto efficace per i forti, ma che possa poi portare anche a un luogo arricchito di contenuti. Stiamo pensando a una specie di area dello sport nel verde per le famiglie“.
Trattativa con l’azienda per la mini-funivia
Salis e Ferrante, nonostante le perplessità di una parte della maggioranza, non hanno cambiato idea: l’obiettivo è proporre a Doppelmayr una variante per realizzare una funivia in un’area diversa, con partenza dal capolinea superiore della cremagliera di Granarolo e arrivo nello stesso punto, a Forte Begato.
La trattativa non sarà facile perché il progetto originario, da Principe a Forte Begato, ha già tutte le autorizzazioni necessarie. E l’azienda è tuttora al lavoro per rispettare tutte le prescrizioni tecniche degli organi competenti. Oltre alle penali per la rescissione del contratto, pari al 10% dell’importo, è probabile che vengano chiesti i danni e il rimborso delle spese di progettazione. E Tursi vuole evitare in tutti i modi che un esborso economico per fermare l’opera possa tradursi in un procedimento per danno erariale.
“Quello della funivia è un iter quasi completato. Noi non abbiamo alternativa – ribadisce oggi Ferrante -. L’opzione zero, cioè non far nulla, vuol dire far partire i lavori della funivia al Lagaccio. La parte del progetto che avete visto non sarà portata a compimento perché chiederemo di fare una variante, un altro progetto. Dalla cremagliera di Granarolo ci sarà un interscambio con un tratto di funivia che andrà a collegarsi sui forti in una zona totalmente gerbida. Viene proposta una variante con gli stessi finanziamenti. Cambierà il quadro economico del progetto, l’appalto rimane agli stessi concessionari. Non verrà più coinvolto il Lagaccio”.
Ferrante: “La cremagliera va riutilizzata, come a Lisbona”
La variante studiata di Tursi comprende anche l’ammodernamento della cremagliera con l’acquisto di due nuove vetture e un ascensore per facilitare il collegamento a Principe con la stazione ferroviaria e la metropolitana. “Prima di tutto questa città ha bisogno di recuperare le infrastrutture esistenti – aggiunge Ferrante -. La cremagliera di Granarolo va recuperata, va riutilizzata. Se noi andiamo in altre città europee come Lisbona, vediamo che i vecchi impianti dei primi del Novecento che portano dal mare ai monti sono utilizzati. Noi dobbiamo riutilizzare quella cremagliera e creare dei punti di interesse. L’infrastruttura che vogliamo rimettere in sesto serve per creare a Granarolo una cittadella dello sport, dove famiglie possano trovare luoghi per il loro tempo libero. In questa città sei solo un consumatore, siamo privi di spazi pubblici utilizzabili come altre città europee”.
“Poi, a a quel punto, visto che comunque abbiamo l’obbligo di far fare un tratto di funivia, continua la funivia in quel tratto totalmente gerbido, mantenendo l’impegno che nessun cittadino a Genova avrà una nuova infrastruttura davanti a una finestra o sopra il tetto del proprio palazzo o un pilone a fianco al fabbricato“, conclude l’assessore.