Funerali del Papa, il piano sicurezza: “bazooka” anti-droni, immagini in 3D e 6.500 uomini nelle strade
- Postato il 23 aprile 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una città blindata per garantire che i funerali di Papa Francesco si svolgano in sicurezza, abbassando il più possibile i rischi. Un lavoro sinergico che vedrà in campo oltre 6.500 persone tra forze di polizia e Protezione civile anche usando unità d’élite e mezzi di sorveglianza all’avanguardia. La giornata clou sarà sabato: alle esequie sono attesi oltre 200mila fedeli e 170 delegazioni provenienti da tutto il mondo, compreso il presidente statunitense Donald Trump.
La concomitanza di eventi
Il giorno prima ci saranno le celebrazioni del 25 aprile e inizierà anche il Giubileo degli Adolescenti dove è prevista la partecipazione di 100mila giovani. Per Roma saranno 48 ore mai vissute prima a causa delle concomitanza di eventi da gestire e sui quali sorvegliare. Per questo, subito dopo la morte di Bergoglio, sono partiti senza sosta i Comitati per l’ordine e la sicurezza così da affinare i dispositivi da mettere in campo. Due le parole d’ordine: minimizzare i disagi, massimizzare la sicurezza.
“Bazooka” anti-droni a sorvegliare i cieli
Si è deciso di estendere la no fly-zone a tutta la Capitale e sono pronti i “bazooka” Rcd anti-droni – un’arma disturbatrice di frequenze in grado di neutralizzarli – per garantire la sorveglianza da minacce che dovessero arrivare dal cielo. Schierate anche le nuove tecnologie delle immagini in 3D, remotizzate presso il Centro per la gestione della sicurezza dell’evento, che consentono di assicurare una visuale a 360 gradi sulle aree attorno a piazza San Pietro, con una mobilità che supera il limite delle barriere fisiche dell’architettonica edilizia.
San Pietro il centro nevralgico: 6.500 agenti in strada
Nelle strade saranno schierati 2mila uomini e donne di polizia, carabinieri e Guardia di finanza – compresi cecchini, unità antiterrorismo e antisabotaggio – che saranno affiancati da una task force della Polizia Locale composta da altrettanti agenti. Ad assistere i fedeli in arrivo a Roma ci saranno anche 2.500 volontari della Protezione civile che giungeranno da diverse regioni d’Italia. Il centro nevralgico sarà piazza San Pietro, dove già da giovedì mattina è possibile accedere esclusivamente da via della Conciliazione dopo un pre-filtraggio.
Le altre zone “rosse”
Lungo la stessa strada e in almeno altre due piazze sono previsti maxi-schermi per garantire la possibilità di seguire i funerali anche a chi non riuscirà ad arrivare di fronte alla basilica. Le altre zone sotto la lente d’ingrandimento del Viminale sono quelle che accoglieranno i 170 capi di Stato in arrivo, compresi Trump e il principe ereditario William d’Inghilterra. Bisognerà coordinare le scorte e le staffette e sorvegliare in maniera discreta i loro alloggi, a iniziare da quello dell’inquilino della Casa Bianca che sarà ospitato nell’ambasciata Usa in zona Pairoli.
Il corteo funebre fino a Santa Maria Maggiore
Terminati i funerali ci sarà da gestire un ultimo spostamento, quello della salma di Bergoglio verso la Basilica di Santa Maria Maggiore dove ha scelto di essere sepolto. La bara del pontefice ci arriverà in processione da San Pietro e il corteo funebre dovrà essere scortato mentre attraverserà tutto il centro che verrà transennato. “Sarà una situazione da gestire, ma anche un grande regalo che sta facendo il Santo Padre alla città di Roma. Faremo di tutto per garantire questo ultimo abbraccio in maniera serena”, ha spiegato a SkyTg24 il prefetto di Roma Lamberto Giannini. Ma, pur essendo la “macchina” dei prossimi giorni ormai “preparata”, ha ricordato, “l’esperienza ci dice che bisogna, fino all’ultimo giorno, essere duttili e pronti a cambiare i servizi e a rimodulare. E soprattutto trasmettere alle persone che sono qui un senso di serenità”.
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