Fumare in auto: multe e quando è vietato
- Postato il 19 dicembre 2025
- Codice Della Strada
- Di Virgilio.it
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La libertà di fumare in auto deve fare i conti con i confini giuridici perché l’abitacolo, oltre a essere uno spazio privato, è anche un ambiente in cui si intrecciano sicurezza stradale, tutela della salute e rispetto delle norme. In Italia non esiste il divieto assoluto di fumare in auto, ma ci sono situazioni in cui la sigaretta accesa diventa illecita e altre in cui può trasformarsi in un elemento per l’accertamento delle responsabilità in caso di incidente.
Il quadro normativo ruota attorno a due assi: da un lato la normativa sul divieto di fumo in presenza di soggetti vulnerabili, dall’altro le regole del Codice della Strada sulla condotta di guida prudente e non distratta. Queste due dimensioni si intersecano e fanno sì che il gesto di accendere una sigaretta al volante possa avere ricadute in termini di multe, rischi assicurativi e conseguenze sulla salute dei passeggeri.
Divieto di fumare con minori e donne in gravidanza
Il punto di partenza è la normativa che disciplina il divieto di fumo in alcuni contesti, tra cui rientrano anche le auto private. Con il decreto legislativo 6 del 2016, che ha integrato e rafforzato la legge 3 del 2003, il legislatore ha introdotto il divieto di fumare in auto in presenza di minori di 18 anni e di donne in stato di gravidanza. Non importa se il veicolo è in marcia o fermo, se si tratta di un breve tragitto cittadino o di un lungo viaggio in autostrada, né conta chi tenga la sigaretta in mano: la legge interviene per proteggere chi è più esposto ai danni del fumo passivo.
L’abitacolo viene considerato un ambiente chiuso e ristretto dove la concentrazione di sostanze nocive può diventare molto elevata in pochi minuti. L’apertura del finestrino o l’azionamento del climatizzatore non elimina il problema perché una parte delle polveri sottili, dei composti cancerogeni e dei residui della combustione del tabacco resta intrappolata all’interno. Il legislatore non ha lasciato spazio alle interpretazioni e ha scelto una formula che equipara l’auto a un luogo sensibile quando a bordo salgono bambini o gestanti.
Sul piano sanzionatorio, le violazioni del divieto di fumo in presenza di minori e donne incinte prevedono multe che superano il centinaio di euro con importi più elevati nei casi di minori di età più bassa perché il rischio sanitario è considerato maggiore.
Codice della Strada e fumo al volante
Quando in auto non sono presenti minori o donne in gravidanza, il fumo non è vietato ma non significa che sia sempre innocuo dal punto di vista giuridico. È qui che entra in gioco il Codice della Strada, con le sue norme generali sulla condotta di guida. L’articolo 141 impone al conducente il dovere di mantenere sempre il controllo del veicolo, adeguando velocità e comportamento alle condizioni del traffico e della strada. Altri articoli, come l’articolo 169 e l’articolo 173, disciplinano il modo in cui devono essere trasportati i passeggeri e l’uso di dispositivi che possono distrarre o limitare la libertà di movimento del conducente.
Anche se il Codice della Strada non contiene un articolo esplicito che vieta di fumare alla guida, la sigaretta può diventare un fattore di distrazione al pari di uno smartphone, di un navigatore utilizzato impropriamente o di qualsiasi altro oggetto che richieda attenzione, gesti ripetuti o cambi di posizione delle mani. Accendere una sigaretta, cercare il pacchetto nella borsa o nel cruscotto, abbassare il finestrino, scuotere la cenere, raccogliere un mozzicone caduto sul tappetino: sono tutte azioni che anche se durano pochi secondi possono far distogliere lo sguardo dalla strada e ridurre la capacità di reazione.
Immaginiamo una situazione molto comune: il conducente sta guidando in città, prende l’accendino con una mano, si concentra per un attimo sulla fiamma, perde una frazione di secondo mentre il semaforo diventa rosso o un pedone si avvicina sulle strisce. In caso di mancata frenata o di tamponamento, la presenza della sigaretta e di quel gesto superfluo può essere letta come concausa dell’incidente. Le forze dell’ordine possono contestare la violazione del dovere di guida attenta e prudente, con sanzioni amministrative e conseguenze sul piano penale se ci sono feriti.
Fumo, incidenti e assicurazione
Il fumo in auto non incide sulla validità della Rc auto che resta comunque obbligata a risarcire i danni causati a terzi. In caso di sinistro il fumo da parte del conducente può diventare un elemento centrale nella ricostruzione della dinamica e nella valutazione del grado di responsabilità.
Se da verbali, testimonianze, immagini di telecamere o dichiarazioni emerge che il conducente, al momento dell’incidente, era distratto perché stava accendendo una sigaretta, cercando un pacchetto caduto o gettando un mozzicone dal finestrino, a risentirne sono la ricostruzione della dinamica dell’incidente e l’individuazione delle responsabilità. Nelle polizze facoltative, come la kasko o altre garanzie aggiuntive, possono esserci clausole che penalizzano la condotta imprudente con tanto di margine all’assicuratore per ridurre o contestare il risarcimento dovuto.
Per la responsabilità civile verso terzi la compagnia assicurazioni è tenuta a pagare i danni, ma in situazioni gravi può valutare azioni di rivalsa, soprattutto se il comportamento del conducente si intreccia con altre violazioni, come velocità eccessiva, guida in stato di ebbrezza, mancato rispetto di segnali. La sigaretta diventa allora un tassello di un mosaico più ampio di negligenza alla guida.
Anche sul piano dell’immagine, un fascicolo che riporti la dicitura “distrazione dovuta al fumo” contribuisce a delineare un profilo di guidatore poco attento, e in un mercato assicurativo sempre più basato su algoritmi, valutazioni di rischio e profilazioni, questi elementi influiscono sui premi futuri.
I danni del fumo in abitacolo
Oltre alla dimensione giuridica e assicurativa, c’è il fronte della salute e del comfort a bordo. L’abitacolo è per sua natura un volume ridotto, chiuso, nel quale il fumo di una sigaretta non scompare abbassando il finestrino. Una parte delle sostanze tossiche si deposita su sedili, pannelli, tessuti, vetri, filtri dell’aria, entrando in circolo ogni volta che si aziona il climatizzatore o la ventilazione.
Chi viaggia con persone fragili come anziani, soggetti con patologie respiratorie, bambini espone i passeggeri a una forma di inquinamento indoor che non ha nulla da invidiare a quello di una stanza chiusa. La percezione è ingannevole: il fumo sembra uscire dal finestrino ma le particelle più fini e i residui invisibili restano nell’ambiente a lungo con tanto di contaminazione dell’aria.