“Fu illegittima vendetta”: riprende a Torino il processo per Roggero, il gioielliere che uccise due rapinatori

  • Postato il 12 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Sono passate circa tre settimane da quando era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Verduno Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour condannato a 17 anni di reclusione per l’omicidio di due rapinatori che avevano preso di mira il suo negozio, Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli, oltre al tentato omicidio di Alessandro Modica.

Il malore nel giorno in cui si era aperto davanti alla Corte d’assise d’appello di Torino il processo di secondo grado e il gioielliere 71enne avrebbe dovuto rendere dichiarazioni spontanee.

Riprende il processo per Roggero

Oggi a Torino è ripreso il processo e secondo Davide Greco, il magistrato che sostiene l’accusa insieme al collega Giancarlo Avenati Bassi, “la sua non fu legittima difesa, fu una illegittima vendetta“. La procura generale ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado che ha condannato Roggero a 17 anni di carcere.

In aula Greco ha riproposto la visione dei filmati della videosorveglianza, che documentarono l’inseguimento e gli spari in strada, e gli audio delle chiamate di Roggero al 112. Ha inoltre sottolineando come non sia credibile la tesi che il gioielliere credesse di stare evitando che la moglie venisse presa in ostaggio:

“La donna era rimasta nel negozio e lui lo sapeva. Il suo proposito era uccidere perché, come disse in una intervista successiva, voleva evitare che i rapinatori ‘la facessero franca’ come quelli che avevano assaltato la gioielleria nel 2015. Ma loro non l’avevano ‘fatta franca’ e, anzi, erano stati arrestati e condannati. Il punto è che evidentemente a Roggero questa soluzione non piaceva. Quindi è diventato giudice e carnefice, ripristinando la pena di morte per evitare processi lunghi e noiosi”.

Si è appreso inoltre, come riportato da Ansa, che il 3 dicembre sarà al vaglio della Cassazione la ricusazione dei giudici torinesi da parte degli avvocati di Roggero, legata a considerazioni espresse dai magistrati nell’ambito di un provvedimento preso in una fase precedente. In attesa della decisione della Suprema Corte, il processo continuerà. A seguire l’udienza si è presentata in aula anche il procuratore generale del Piemonte, Lucia Musti.

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Quotidiano Piemontese

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