Frutta Secca: da dove proviene? Dal 2025 obbligatoria l’etichetta sull’origine
- Postato il 10 gennaio 2025
- Di Panorama
- 1 Visualizzazioni
Frutta Secca: da dove proviene? Dal 2025 obbligatoria l’etichetta sull’origine
Da dove vengono le mandorle, le nocciole e i pistacchi che mangiamo? Stop all’anonimato. Col 2025 scatta l’obbligo di etichettatura dell’origine della frutta secca (e non solo). Si tratta di un settore da 1,1 miliardi di euro e l’Italia è tra i principali produttori. Cosa cambia?
Il nuovo regolamento europeo (n. 2429 del 17 agosto 2023), in vigore da quest’anno, stabilisce che sia riportata in modo chiaro l’origine sull’etichetta di alcuni alimenti. L’obbligo riguarda la frutta secca sgusciata o essiccata (come nocciole, mandorle, fichi secchi e pistacchi) e altri alimenti freschi (come capperi, zafferano e insalate di IV gamma).
La normativa ha l’obiettivo di tutelare i consumatori e valorizzare le produzioni locali, come il Made in Italy. Il settore della frutta secca è infatti centrale nel nostro Paese. Secondo Coldiretti (dati 2023) le famiglie ne hanno acquistato oltre 115 milioni di chili, spendendo più di 1,1 miliardi di euro. Rispetto al 2020, i consumi sono aumentati dell’11% in quantità e del 16% in valore. L’Italia consuma, ma è anche uno dei principali produttori di frutta a guscio, con oltre 270 mila tonnellate di nocciole, mandorle, noci, castagne e pistacchi.
Nonostante questi numeri, il settore è stato penalizzato negli ultimi anni dagli effetti del cambiamento climatico, che ha ridotto le rese del 7%. La conseguenza è stata l’importazione di quantità crescenti di frutta secca da paesi con standard di sicurezza alimentare meno rigorosi, come la Turchia e l’Iran. La normativa agisce proprio su questo. L’indicazione dell’origine deve infatti essere più visibile sull’etichetta, rispetto a quella del Paese di imballaggio. Se il prodotto, per esempio, arriva da un Paese ed è confezionato in un altro, questo ‘ultimo dovrà ora essere scritto con caratteri più piccoli rispetto a quello che indica ai cittadini da dove arriva la materia prima.
L’etichetta obbligatoria consentirà dunque ai consumatori di fare scelte più consapevoli e di evitare prodotti che potrebbero non rispettare gli standard di sicurezza europei. Per i produttori italiani, la normativa è un’opportunità per valorizzare le eccellenze nazionali. Una protezione per il Made in Italy, che chiede misure per sostenere la produzione nazionale, che, con la domanda crescente di frutta secca, non riesce a rispondere come una volta. La dipendenza dalle importazioni è una questione che preoccupa la filiera italiana.
Resta però un’eccezione, che preoccupa. La normativa non si applica infatti ai prodotti trasformati, come dolci e creme di nocciole. Molti produttori indicano ugualmente la provenienza degli ingredienti, ma è un’azione volontaria, non esiste ancora un obbligo. Coldiretti ha avviato una campagna per estendere l’obbligo agli alimenti fatti con la frutta secca, raccogliendo firme per una proposta di legge europea. Ma al momento si è fatto il primo passo. La zona grigia resta.
Continua a leggere...