Frida Khalo da record, il quadro “Il Sogno” venduto all’asta per quasi 55 milioni: è la cifra più alta mai pagata per un’artista donna

  • Postato il 21 novembre 2025
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Un autoritratto di Frida Kahlo ha infranto un nuovo record di vendita. Chissà cosa avrebbe pensato la pittrice messicana morta nel 1954, di certo non tra gli agi, a vedere il suo El sueño (La cama) battuto all’asta per 54,7 milioni di dollari? La cifra da record sia tra i suoi dipinti, sia tra le quotazione di opere di un’artista donna è stato registrato nelle scorse ore all’asta di Sotheby’s a New York dopo una breve contrattazione durata quattro minuti. La serata era a tema quadri surrealisti, quindi erano presenti in vendita opere di Salvador Dalí, René Magritte, Max Ernst e Dorothea Tanning. In El sueño l’autrice si autorappresenta addormentata in un letto con uno scheletro sorridente avvolto nella dinamite sul tetto del baldacchino sopra di lei. Un’impronta oggettivamente surrealista anche se Kahlo non ha mai apprezzato questo incasellamento sostenendo che non “ha mai dipinto sogni, ma la sua realtà”. Nella quotazione finale il dipinto della Kahlo, datato 1940, ha superato di oltre dieci milioni di dollari il dipinto “Jimson Weed/White Flower No. 1” (1932) venduto alcuni anni fa.

Come ricorda il Guardian, Sotheby’s non ha ancora identificato l’acquirente del dipinto, ma nell’ambiente delle case d’asta era previsto che El sueño avrebbe raggiunto una cifra compresa tra i 40 e i 60 milioni di dollari. La vendita a 54,7 milioni di dollari infrange un altro record: quello nell’ambito dell’arte latinoamericana precedentemente stabilito sempre dalla Kahlo con il dipinto Diego y Yo (Diego e io) nel 2021, quando fu venduto per 34,9 milioni di dollari. Dipinto che raffigura l’artista e il suo più volte marito, Diego Rivera. L’autoritratto da record è tra le poche opere della Kahlo rimaste tra le collezioni private al di fuori dei confini del Messico, dove il suo corpus artistico è stato dichiarato monumento nazionale ed esposto in musei e collezioni pubbliche del paese. Le norme di gestione dei dipinti della Kahlo presenti in terra messicana recitano che i quadri non possono essere venduti all’estero e nemmeno distrutti.

El sueño era stato esposto in pubblico l’ultima volta alla fine degli anni Novanta per poi scomparire di nuovo in uno spazio privato dove rimarrà per molto tempo, sempre che l’anonimo acquirente non accetti di prestarlo in gallerie e musei che hanno già fatto richiesta per future mostre tra New York, Londra e Bruxelles. Il catalogo di Sotheby’s descrive El sueño riferendosi all’intimità profonda della Kahlo: “La scheletro sospeso è spesso interpretato come una visualizzazione della sua ansia di morire nel sonno, una paura fin troppo plausibile per un’artista la cui esistenza quotidiana è stata plasmata dal dolore cronico e dai traumi del passato”. Kahlo ha vissuto una vita travagliata in termini di salute, flagellata fin da quando era bambina dalla poliomelite, poi dalle conseguenze di un incidente d’autobus avuto a 18 anni, infine dal peggioramento dei problemi alla schiena, alla colonna vertebrale, al bacino avuti da adulta che la costrinsero a subire numerosi interventi chirurgici e a superare dolorose e gravi infezioni post operatorie. Infine, nei giorni scorsi, sempre da Sotheby’s si è volati alti con un’altra quotazione record di un’opera d’arte. I 236,4 milioni di dollari sborsati dopo venti minuti di rilanci per il Ritratto di Elisabeth Lederer, opera dell’artista austriaco Gustav Klimt, è risultato il quarto dipinto più costoso della storia mai venduto all’asta, piazzandosi tra un Cezanne e un Gauguin.

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