Freedom Flotilla e Thousand Madleens. Medici, infermieri, attivisti: chi sono i 10 italiani a bordo della missione per Gaza
- Postato il 8 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Medici, infermieri, attivisti. Sono dieci gli italiani a bordo della missione congiunta di Freedom Flotilla e Thousand Madleens to Gaza intercettata nella notte dalle Israel Defense Forces. Oltre ai 9 che hanno solo cittadinanza italiana, infatti, c’è Laura Cardile che è italo-francese.
Riccardo Corradini. Medico, 31 anni, nel 2019 è stato il primo studente occidentale a frequentare un Erasmus di 6 mesi alla Islamic University di Gaza prestando servizio negli ospedali della città. L’esperienza gli ispirò la tesi di laurea e il pluripremiato docu-film Erasmus in Gaza. “Allora era un giovane studente di medicina che scelse di vivere sulla propria pelle la realtà dell’assedio e la dignità di chi continua a resistere ogni giorno”.
Stefano Argenio. Infermiere di 42 anni, delegato sindacale e coordinatore del reparto di Terapia intensiva di un ospedale romano. “Sono su questa nave per aiutare a tenere i riflettori puntati su Gaza – ha detto prima della partenza -, perché il genocidio che si sta perpetrando in maniera sadica e scientifica negli ultimi 2 anni, ci obbliga a posizionarci sul lato giusto della storia”.
Francesco Prinetti. Ventotto anni, è medico e lavora a Torino. E’ membro di Ultima Generazione e ha collaborato con BDS – Boycott, Divestment, Sanctions e Palestine action. “Sono a bordo della Conscience come medico e come cittadino italiano – ha detto prima della partenza – per mostrare la mia contrarietà a questo genocidio nonostante la complicità del nostro governo che continua a vendere armi e ad avere rapporti economici politici e strategici con lo stato di Israele”.
Elisabeth Di Luca. Siciliana, classe 1985, attivista pro-Palestina, lavora da 14 anni nel campo dell’Educazione in Emergenza e della Cooperazione Internazionale, occupandosi di bambini, famiglie e rifugiati in contesti di emergenza. Ha fatto ricerca sulla resilienza in contesti di emergenza presso l’Università di Malaga, in Spagna. Dall’ottobre 2023 è attivista per la fine del genocidio e attualmente ed è membro un collettivo spagnolo-palestinese chiamato Voces Palestinas Málaga. “Voglio usare il mio privilegio bianco per amplificare la voce dei palestinesi – ha detto -. Non penso che salverò nessuno. Al massimo sto salvando la mia stessa umanità“.
Claudio Torrero. Nato nel 1956 a Torino, ha studiato filosofia laureandosi con Gianni Vattimo con una tesi sul tragico in Nietzsche. “Sono stato docente di filosofia nella scuola superiore, autore di libri, saggi e articoli, infine diventato monaco buddhista, considerando il mio percorso come anche cristiano”. Ha fondato e presiede l’associazione Interdependence con la quale è “impegnato da molti anni nel dialogo interreligioso, con rapporti profondi col mondo cristiano, quello ebraico e quello islamico. Ho sentito di dover essere qua in virtù di tutto ciò”.
Vincenzo Fullone. Calabrese, 53 anni. Filosofo di formazione, ha fondato Ain Media, la prima agenzia di comunicazione a Gaza. “L’ho creata con altri tre amici: Yaser Murtaja, Roshdi Serraj, Hasan Hasliekh e Sami Haven – ha raccontato al Fatto nei primi giorni di navigazione –. Durante la marcia del ritorno nel 2018 avevamo cominciato a collaborare con diversi media internazionali, tra cui il New York Times. Da allora in poco tempo i miei tre amici sono stati tutti uccisi. Shirin Abuakle, che collaborava con noi da Gerusalemme, è stata uccise anche lei”. Si è unito alla Freedom Flotilla “per la dignità, per la vita per preservare l’ultima coscienza dell’umanità“.
A bordo di Thousand Madleens to Gaza ci sono:
Lorenzo Mollicone. Romano, 26 anni, diplomato al liceo classico “Virgilio”, ha studiato Comunicazione alla Sapienza. E’ a bordo come giornalista del magazine Scomodo. Ha vissuto per due anni a Berlino. “Mi chiedo davvero a cosa servano le istituzioni se non a garantire il diritto e la legalità”, dice in un video registrato pochi giorni fa e pubblicato da Berlino Magazine, con il quale Lorenzo ha collaborato quando viveva in Germania. “Non vogliamo essere troppo autoreferenziali – spiegava in un altro video, l’attenzione deve restare su Gaza”.
Lorenzo Bresciani. Medico, viaggiava a bordo della Soul of my soul.
Beatrice Lio
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