Fratelli d’Italia compie 13 anni: la scalata dall’1,96% al partito nazionale più votato

  • Postato il 22 dicembre 2025
  • Di Panorama
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Tutto comincia nel dicembre 2012. Giorgia Meloni prende coraggio e si fa carico di una storia lunga settant’anni. La storia della destra sociale. Almirante, Rauti, Fini e poi lei. Sogni e speranze di un popolo ormai senza un partito e un leader in cui credere, rifioriscono all’improvviso grazie a quella giovane ma estremamente carismatica donna di 35 anni. Pochi a quel tempo pensavano che Fratelli d’Italia sarebbe stato un giorno al governo come partito di maggioranza. Pochi gli davano speranza di sopravvivere. D’altronde, chi si separa da Berlusconi, a livello politico, storicamente ha avuto vita breve e ingloriosa. E invece, nell’arco di questi 13 anni, Giorgia Meloni ha guidato la sua creatura dall’1,96% delle elezioni politiche 2013 fino al 28,76% delle Europee 2024 e il 30 per cento degli attuali sondaggi.

L’entusiasmo di Giorgia Meloni

Ieri 21 dicembre, numerosi post e dichiarazioni hanno ricordato il “compleanno” del partito. In particolare, la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “una crescita fatta di militanza, sacrificio, presenza sui territori e fiducia reciproca”, figlia di un impegno costante e condiviso. “Oggi Fratelli d’Italia è una forza centrale nella vita della Nazione, ma soprattutto è una storia collettiva che continua a vivere grazie a chi ci ha creduto dall’inizio, a chi si è unito lungo il cammino e a chi ogni giorno sceglie di metterci impegno, passione e cuore. Questa è solo una tappa di un percorso che continua, con la stessa determinazione di sempre, guardando avanti, insieme”.

Come nacque Fratelli d’Italia

Lo racconta Giorgia Meloni stessa, nel suo libro “Io sono Giorgia” (2021, Rizzoli). Nel 2012, la destra moderata di Silvio Berlusconi e la destra sociale – orfana del suo storico leader Gianfranco Fini che l’aveva tradita – si trovano riunite sotto un unico partito, il Popolo della Libertà. Al governo il tecnico Mario Monti, salutato come salvatore della patria ma che getta in realtà l’Italia tra le fauci dell’Unione Europea, firmando ad esempio il Fiscal Compact, il fondo Salva Stati e il decreto Salva Italia. E il PdL, in quel momento inerme e preda di attacchi che non era in grado di respingere, aveva deciso di sostenere il governo Monti. A dicembre le primarie del Popolo della Libertà, che vedono sfidarsi Angelino Alfano e Giorgia Meloni, vengono annullate. E di lì a pochi giorni, avviene lo scisma.

Fratelli d’Italia, fondato il 21 dicembre 2012, raduna le speranze di persone che avevano smesso da anni di fare e di seguire la politica. Da tempo, non si sentivano più rappresentate. Un popolo smarrito dopo anni di scandali e crisi economica, che chiedeva nuovamente di sentirsi parte di qualcosa. Nasce così il triumvirato Meloni-Crosetto-La Russa. A pensarci oggi, fu una vera e propria follia: fondare un partito a soli quaranta giorni dalle elezioni, senza risorse, senza sponsor. Si puntava tutto sulla storia, sulle reti territoriali, sull’esperienza decennale e sulla popolarità dei leader.

Dalle tenebre alla gloria elettorale

I primi anni furono davvero faticosi. Appena 1,96% alle Politiche 2013, nelle quali nemmeno un personaggio di spicco come Crosetto era stato eletto. La strada continuò in salita, con appena il 4,35 nel 2018 e il 6,4 alle Europee nel 2019. A un certo punto, come racconta Meloni nel suo libro, si insinuò persino in lei il sospetto di essere la persona sbagliata per guidare un partito. Ma Fratelli d’Italia si era mossa con pazienza e lungimiranza. Si era tenuta fuori sia dal governo Conte1 (nato da un accordo fra Movimento 5 Stelle e Lega) che dal governo Draghi (di larghissime intese, cui aderirono anche Lega e Forza Italia).

Ecco che gli italiani riconoscono finalmente la coerenza e la validità delle battaglie politiche di Fratelli d’Italia. Alle Politiche del 2022, la vittoria arride a Giorgia Meloni e alla destra, con il 26% in entrambe le Camere. Le idee vengono premiate. Meloni diventa la prima donna presidente del Consiglio in Italia, e Fratelli d’Italia assume anche un ruolo primario in ambito europeo: Raffaele Fitto dal 2024 è il vicepresidente della Commissione europea. Un ruolo di spicco che vede la destra italiana non solo leader a livello nazionale, ma influente anche sotto il profilo comunitario.

Destra e sinistra

La storia di Fratelli d’Italia è una storia fatta di ambizioni, sogni, sconfitte e vittorie. Una storia antica, scomoda perché discendente dal fascismo ma da cui si è da tempo distaccata (la svolta di Fiuggi risale al 1995). E le ha ridato una nuova vita e una nuova sostanza. Così la destra ha ricostruito la propria credibilità con il lavoro e le idee. Mentre la sinistra macera nell’utopia e nell’invidia (antinazionale ovviamente) che da sempre la contraddistinguono.

Autore
Panorama

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