Fratelli di chat, i messaggi di Fdi sulla strage di Bologna: “Nascondono la verità”. I familiari delle vittime: “Vogliono riscrivere la storia”
- Postato il 28 febbraio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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La condanna degli ex estremisti neri per la strage di Bologna? “Tutti sanno che è una sentenza sbagliata e persistono in nome dell’antifascismo a nascondere la Verità…”. Così scriveva Paola Frassinetti, oggi sottosegretaria all’Istruzione e parlamentare di lungo corso di Fratelli d’Italia. Il commento dell’esponente del governo di Giorgia Meloni risale al giugno del 2019 ed è contenuto nel libro Fratelli di chat, del giornalista Giacomo Salvini. L’ennesimo elemento che testimonia come i rapporti tra Fdi e la verità giudiziaria sulla strage di Bologna siano da sempre difficili. Frassinetti ha spesso chiesto di riaprire l’indagine sulla “pista palestinese”, insieme al collega Federico Mollicone. Tutto pur di non accettare che la strage alla stazione fu compiuta da Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, esponenti dei Nuclei armati rivoluzionari, gruppo terroristico di estrema destra.
Le chat di Fdi – Del resto, sempre nel saggio edito da Paper First (la casa editrice del Fatto Quotidiano) sono riportati anche i messaggi scritti da Francesco Lollobrigida il 2 agosto del 2022, nel giorno dell’anniversario della bomba che uccise 85 persone. “Sulla strage di Bologna vi invito a tenere toni bassi. Se andremo al governo potremo avere l’occasione di far emergere la Verità ma evitiamo accuratamente polemiche. Grazie”, scriveva l’allora capogruppo di Fdi, nominato ministro pochi mesi dopo. “Certamente non è il sacrosanto diritto di critica che contestiamo all’On.le Lollobrigida, ma l’auspicio, che chiaramente emerge, di poter usare le leve del potere per riscrivere la storia a proprio vantaggio ritenendo di potersi arrogare, in questo caso, il potere di fare emergere la “Verita” su fatti e vicende cui solo la Magistratura è preposta a occuparsene senza interferenze di alcun genere e tantomeno politiche”, si legge in una nota del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei familiari delle vittime delle stragi.
La nota dei familiari – In un lungo comunicato, l’unione delle associazioni delle vittime di mafia e terrorismo ricorda come “le sentenze definitive degli ultimi trent’anni abbiano ben individuato la collocazione politica e isolato le responsabilità dei vari imputati e, tra queste, in merito alla strage di Bologna, cui Lollobrigida e Frassinetti si riferivano, la Corte di Cassazione, il 15 gennaio 2025, ha condannato all’ergastolo Gilberto Cavallini, in via definitiva, facendo emergere in tal modo la Verità che probabilmente il Ministro Lollobrigida sperava che non emergesse”. La nota firmata tra gli altri da Salvatore Borsellino e Paolo Bolognesi continua: “Non possono pertanto che allarmare queste affermazioni del Ministro Lollobrigida, per quanto espresse in un momento in cui non aveva incarichi di governo, e che appaiono come presaghe e preveggenti anticipatrici di quello che oggi, agli occhi dei cittadini, spettatori delle tante iniziative di cui questo Governo si sta facendo promotore , si profilano come volte a interferire sugli apparati statali, su libertà di stampa e diritto alla informazione , sulla indipendenza della magistratura o, con il Decreto sicurezza, sugli stessi Servizi Segreti”. Il Coordinamento, dunque, condanna “ogni atteggiamento, affermazione e iniziativa che faccia scadere e naufragare il dibattito politico, fuori dall’alveo della legalità, in ambiti che lo allontanino dalla ricerca di verità e della giustizia, con arrogante dispregio dei diritti sanciti dalla Costituzione, appellandoci al nostro Presidente della Repubblica perché possa continuare a essere, da garante della Costituzione, il primo e più solido argine di fronte a qualsiasi tentativo di minare la nostra Democrazia“.
Sentenze e polemiche – Oltre a Fioravanti e gli ex Nar, per la strage di Bologna è stato condannato all’ergastolo in Appello anche Paolo Bellini, pure lui neofascista, che però militava in Avanguardia nazionale. Secondo l’inchiesta più recente della procura generale di Bologna, la strage venne progettata e finanziata da Licio Gelli, eseguita dai terroristi neri, mentre alcuni esponenti dei servizi segreti depistarono le indagini. Nel giorno dell’ultimo anniversario, era stata direttamente la premier Meloni a polemizzare con l’associazione dei familiari delle vittime della strage. Il presidente Bolognesi, infatti, aveva sostenuto che “le radici di quell’attentato” oggi “figurano a pieno titolo nella destra italiana di Governo”. La premier, dunque, aveva diffuso un comunicato per riconoscere che “le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste” le responsabilità della strage, ma poi si diceva “personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti alla sottoscritta e al governo”. La replica del presidente dell’associazione delle vittime è arrivata a stretto giro di posta: ““La smetta di fare la vittima“, ha detto, rivolgendosi alla presidente del consiglio. “Ha sempre detto che l’Msi è il suo partito di formazione, si legga allora la sentenza Bellini, che ha detto di aver lavorato per Almirante e ne ha fatte di cotte e di crude”, aveva aggiunto.
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