Franco Mastantuono, il predestinato che voleva giocare a tennis: “La sua intelligenza calcistica è superlativa”
- Postato il 13 giugno 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un colpo galactico. Franco Mastantuono, il più grande talento del calcio argentino in circolazione, è da considerarsi un nuovo giocatore del Real Madrid. Il club di Florentino Perez ha informato il River Plate che pagherà la clausola rescissoria di 45 milioni di euro per il formidabile 17enne: diventerà così la cessione più remunerativa nella storia del calcio argentino. Stessa cifra e stessa età di quando i Blancos presero Vinicius e Rodrygo. Sarà forse un segno? Il classe 2007 resterà al River fino ad agosto: giocherà il Mondiale per Club con gli argentini, avversari tra l’altro dell’Inter. Sarà in questa occasione che tutto il mondo imparerà a conoscerlo.
Mastantuono però una certa notorietà l’ha già ottenuta: il video del suo golazo su punizione contro il Boca Juniors nel Superclasico dello scorso 27 aprile ha fatto il giro del web. Una rete che gli ha permesso anche di diventare il più giovane calciatore del River a segnare contro gli acerrimi rivali. Di sicuro quella clip sarebbe finita anche sul suo canale YouTube Franco YTB. Lo aprì sette anni fa quando viveva ad Azul, una cittadina a circa 300 km da Buenos Aires. Si riprendeva mentre si allenava in garage o quando giocava a Fifa nella sua cameretta: normali passatempi per un bambino di 10 anni. Forse però non avrebbe potuto immaginare che, pochi anni dopo, sarebbe diventato uno dei calciatori classe 2007 più forti al mondo in compagnia di un certo Yamal.
“Quello che mi ha attratto di lui è che a 8 anni era in grado di prendere un gran numero di decisioni sul campo e di farlo molto velocemente. La sua intelligenza calcistica è superlativa”, disse di lui Daniel Brizuela, ex responsabile scouting del settore giovanile del River Plate. Mastantuono è un giocatore completo dotato di tecnica sopraffina e impressionante lucidità mentale. Dal punto di vista tecnico è un numero 10, ma in realtà è molto più versatile: può giocare da mezzala, dietro la punta, partire largo oppure come falso nueve, ruolo in cui si sta cimentando nelle ultime settimane. Per gli argentini non ci sono dubbi, si tratta di un predestinato. Un termine che sì, oggi viene utilizzato spesso in maniera impropria, ma non è questo il caso. Il più giovane marcatore nella storia del River Plate (16 anni, 5 mesi e 24 giorni) sa come deliziare il pubblico del Monumental in ogni partita: elude i raddoppi degli avversari con le sue giocate brillanti, dribbla quasi da fermo e tira con una classe che hanno in pochissimi al mondo. Questo è ciò che si aspettano di vedere anche al Bernabeu, un palcoscenico per pochi eletti, per giocatori diversi da tutti gli altri. E Mastantuono è uno di questi. Lui stesso lo sottolinea ogni volta che esulta: si indica la tempia, come per dire che è la testa a fare la differenza. Una mentalità forgiata anche da un’altra disciplina in cui eccelleva: il tennis.
Già, perché quando aveva 12 anni, prima di firmare con il River, era considerato una delle dieci promesse del tennis argentino. Il suo obiettivo? Partecipare alle Olimpiadi di Parigi da professionista. Era così focalizzato che a 8 anni rifiutò di unirsi proprio ai Millionarios. Secondo quanto riportato da Olé, Mastantuono aveva anche fatto visita a casa di Federico Delbonis, vincitore della Coppa Davis con l’Argentina: “Abbiamo giocato insieme un po’ a calcio ad Azul e poi ci siamo fatti una foto con l’Insalatiera. Anche a tennis devo ammettere che se l’è cavata bene, mi ha sorpreso come colpiva sulla destra del campo”. Augustín Mancini, il suo ex coach, lo definì come “uno dei ragazzini più competitivi che abbia mai visto, uno dei migliori a livello motorio e coordinativo”. Anche Valentín Garay, tennista professionista e suo ex avversario nei tornei giovanili, confermò il suo talento: “Aveva un ottimo dritto e un buon rovescio a due mani”. Mastantuono entrò così nella top 4 dei migliori tennisti classe 2007 del paese. Alla fine però, nonostante l’abilità con la racchetta, il suo amore per il fùtbol prevalse. E gli appassionati di calcio ringraziano. Mastantuono ci ha messo poco a far innamorare di sé l’intero Sudamerica. Adesso è pronto a conquistare anche l’Europa.
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