Francia, inchiesta per abusi sessuali su minori in un collegio cattolico. Un’insegnante a Mediapart: “Il premier Bayrou sapeva”
- Postato il 21 febbraio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Oltre cento denunce di abusi sessuali e violenze fisiche e psicologiche su minori sono state sporte contro il collegio cattolico Notre-Dame de Bétharram, un istituto privato del Bearn, la regione sui Pirenei francesi che è da sempre il feudo politico di François Bayrou. E lo scandalo ha travolto in pieno il premier, che fu ministro dell’Educazione tra il 1993 e il 1997, quando i primi fatti erano cominciati a emergere. Ma la gravità della vicenda è emersa solo di recente.
Dopo le rivelazioni di Le Monde e di Mediapart, il premier è sospettato di aver passato sotto silenzio i maltrattamenti subiti dagli allievi, insabbiando i fatti, ignorando le segnalazioni sugli abusi e senza mai prendere provvedimenti. Bayrou è anche molto legato al collegio Notre-Dame de Bétharram: sua moglie vi ha insegnato la religione ed alcuni dei suoi figli lo hanno frequentato. A Bétharram, le violenze si sarebbero protratte per decenni, tra il 1957 e il 2004. Si parla di punizioni corporali, percosse, umiliazioni, ma anche molestie, palpeggiamenti, masturbazioni e fellatio imposte ai minori, soprattutto ragazzi, tra gli 8 e gli 11 anni al momento dei fatti. Bayrou sostiene di non essere “mai stato informato” di tutto questo. Ma una video-testimonianza pubblicata ieri da Mediapart lo smentisce.
Un’ex insegnante di matematica dell’istituto, dal 1994 al 1996, Françoise Gullung, sostiene, a volto scoperto, che Bayrou e sua moglie Elisabeth qualcosa sapevano. La Gullung afferma di aver allertato più volte Bayrou, nel 1995, quando dunque era ministro, e di aver condiviso le sue preoccupazioni anche con la moglie. Ma ogni volta il suo allarme veniva ignorato. Un giorno Bayrou le avrebbe risposto: “Non drammatizziamo”.
Nel maggio 1996, l’allora ministro era anche andato a Bétharram per prendere le difese dell’istituto, basandosi sul rapporto di un ispettore scolastico, oggi riconosciuto come infondato, che minimizzava il clima di violenza denunciato dall’insegnante. Eppure, nel 1996, un padre aveva denunciato l’istituto perché suo figlio di 14 anni aveva perso parte dell’udito a causa dello schiaffo di un bidello. Più tardi, nel 1998, padre Pierre Silviet-Carricart, ex rettore della scuola, fu indagato per lo stupro di un bambino di dieci anni. In un primo tempo Bayrou aveva negato di aver incontrato all’epoca il giudice incaricato dell’inchiesta. Da parte sua, il sacerdote, che era stato trasferito a Roma, si suicidò gettandosi nel Tevere nel 2000.
Stamattina, Bayrou ha detto di non conoscere l’insegnante che lo accusa. Intanto, su richiesta dei partiti della sinistra, è stata avviata una commissione di inchiesta parlamentare sulla “prevenzione delle violenze in ambito scolastico”. E il premier, arrivato a Matignon tre mesi fa, ma già andato incontro a diverse mozioni di sfiducia e indebolito da varie polemiche (anche per aver parlato di “sommersione migratoria” come fa l’estrema destra), potrebbe essere convocato. Elisabeth Borne, attuale ministra dell’Educazione, ha ammesso che lo Stato “è stato assente” a Bétharram e ha annunciato “maggiori controlli” negli istituti privati.
Il caso Notre-Dame de Bétharram è scoppiato un anno fa, quando la procura di Pau, città di cui Bayrou è sindaco dal 2014, ha aperto un’inchiesta dopo aver ricevuto venti denunce da parte di ex allievi dell’istituto per stupri e violenze risalenti agli anni 80. Col tempo le denunce sono diventate 132, molte delle quali riguardano fatti già prescritti e che coinvolgono sia religiosi che laici.
Decine di segnalazioni sono state raccolte su un gruppo Facebook. Si è scoperto allora che i primi abusi risalivano già agli anni 60 e che sono andati avanti fino agli anni 2000. I media francesi hanno raccolto le testimonianze di alcuni ex allievi. Cyril, che ha frequentato l’istituto dal 1987 al 1991, ha detto di aver subito “botte e umiliazioni”. Racconta che gli insegnanti trascinavano per i capelli gli allievi che non avevano fatto i compiti. Olivier, arrivato a Bétharram nel 1955 quando aveva 8 anni, racconta di aver ricevuto “dei calci nello stomaco” dal “padre superiore, un pedofilo”, solo perché aveva fatto cadere una biglia di vetro. “Ho visto pezzi di orecchie strappati – racconta –. Se ti ribellavi, prendevi dieci volte di più”. Manu, 13 anni nel 1985, dice: “Ho subito palpeggiamenti, è molto difficile parlarne. Ho visto cose orribili”. Brice, a Bétharram tra il 1984 e il 1991, racconta che i ragazzi “venivano accarezzati all’uscita dalle docce”. Antoine parla di masturbazioni “subite tutte le settimane per quattro anni” da parte di un bidello. Jean-Marie accusa un sacerdote “che veniva di notte con la sottana aperta”. Ieri è intervenuta la Conferenza dei vescovi di Francia che ha parlato di “fatti gravi in contraddizione con l’insegnamento cattolico”. Tre persone, un prete e due bidelli, sono state fermate per stupro e aggressione sessuale su minori.
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