Francesca Albanese a Genova, Salis risponde al centrodestra: “Con i saluti romani invocano il diritto a manifestare”
- Postato il 6 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Quella è una serata che è stata organizzata da un’associazione e noi abbiamo dato a disposizione quelli che sono i nostri contatti per organizzarla. Ma non mi piacciono queste polemiche che sento arrivare soprattutto dal centrodestra perché io ricordo a tutti che il 5 maggio 2025 è stato commemorato Venturini con dei saluti romani in pieno centro a Genova e lì si era parlato di diritto alle manifestazioni. Oggi si chiede al sindaco di intervenire, ma allora non ho visto comunità o centrodestra strapparsi le vesti per quella manifestazione”.
Con queste parole la sindaca di Genova Silvia Salis commenta la polemica montata in queste ore sulla partecipazione di Francesca Albanese ad un evento organizzato da Defence for Children e inizialmente previsto a Palazzo Ducale. Le critiche erano arrivate dalla comunità ebraica genovese, che ha visto come inopportuno un tale consesso proprio il 7 ottobre, anniversario del drammatico attacco di Hamas del 2023 alle comunità israeliane vicine alla Striscia di Gaza, attacco dal quale è scaturita poi la micidiale controffensiva dell’esercito di Tel Aviv, che ad oggi ha fatto oltre 60mila morti, soprattutto tra la popolazione civile.
“Si è parlato ha diritto a manifestare nella legalità – ricorda Silvia Salis, facendo riferimento alle dichiarazioni del centrodestra in occasione dei saluti romani in piazza dello scorso maggio – Ecco, io credo che c’è il diritto a manifestare qualsiasi tipo di opinione nella legalità e nella possibilità di creare uno spazio di un’associazione per organizzare una serata. Sinceramente questa deriva un po’ populista io non la sostengo. Cambiare data, come chiede il centrodestra non è un’ipotesi. Ripeto, il centrodestra ha detto che c’è diritto a manifestare quando il 5 maggio 2025 è stato fatto saluto romano, quindi inneggiando a un un passato che vogliamo tutti dimenticare. Io credo che quello sia molto grave, e i toni di oggi, quindi mi lasciano molto perplessa”.
Il commento della destra
“Bene che Palazzo Ducale, luogo di cultura e sapere per tutti, non sia megafono di ‘fake news’ dei ProPal di sinistra. Come giustamente indicato dalla Comunità ebraica genovese e dall’ex candidato sindaco del Pd Ariel dello Strologo, la presenza di Francesca Albanese a un evento in programma proprio domani, anniversario della strage dei terroristi palestinesi di Hamas, sarebbe stata a dir poco inopportuna e in ogni caso va stigmatizzata con grande fermezza. Non si può parlare bene o ‘dimenticarsi’ del 7 ottobre 2023, ma bisogna esprimere condanna. In particolare, tra le altre cose, la relatrice dell’Onu pro palestinesi, che veicola idee antisemite, ha anche contribuito alla diffusione di ‘fake news’ sulla vendita di armi a Israele da parte di Leonardo, quando perfino l’amministratore delegato ed ex ministro Roberto Cingolani ha ben spiegato che l’azienda non le vende più da quando si è iniziato il conflitto”.
Lo hanno dichiarato il consigliere regionale delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, il capogruppo regionale Sara Foscolo e il presidente della III commissione regionale Attività produttive Armando Biasi (Lega): “Inoltre, alcuni giorni fa, ha duramente criticato e umiliato il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari perché ha correttamente ribadito che la liberazione degli ostaggi è condizione necessaria per avviare il processo di pace. Spiace poi constatare che all’evento, spostato da Palazzo Ducale ai Giardini Luzzati, partecipi Anpi, organizzazione scesa ieri in piazza insieme a coloro che hanno esposto il vergognoso e inaccettabile striscione: “7 ottobre, giornata della Resistenza palestinese”. Pertanto, se il sindaco di Genova Silvia Salis è davvero schierata per la pace e la non violenza allora eviti di partecipare all’incontro con Francesca Albanese perché è divisivo e non è a favore della pace, che si sta per avvicinare soltanto grazie al grande impegno e proficuo lavoro del presidente Usa Donald Trump. Se però deciderà di non rinunciare, chiediamo a Salis di avere il coraggio di ribadire in faccia alla relatrice dell’Onu che l’immediata liberazione degli ostaggi è condizione necessaria per avviare il processo di pace e che la Città di Genova è amica anche del popolo israeliano, attaccato dai terroristi palestinesi di Hamas e da anni in prima linea per difendere la democrazia in Medio Oriente”.