Forse non sapevi che… le montagne russe furono inventate da un italiano nel Settecento

  • Postato il 14 maggio 2025
  • Di Panorama
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Le montagne russe furono inventate da un italiano alla metà del Settecento. Il primo esempio fu realizzato all’interno del fastoso giardino della residenza detta Oranienbaum a Lomonosov in Russia su commissione di Caterina II. Fu l’architetto italiano Antonio Rinaldi, allievo del Vanvitelli, a realizzare i desideri della sovrana costruendo il primo esempio di ottovolante.

Le origini del divertimento che diventerà molto popolare nei secoli successivi vanno ricercate nella storia dell’impero russo negli anni del dispotismo illuminato della sovrana, prussiana di nascita. Durante il regno di Caterina e, prima di lei, in quello della zarina Elisabetta (figlia di Pietro il Grande) gli scivoli e le altalene pubblici erano diventati un’attrazione popolare durante le festività come la Pasqua ortodossa. Le due sovrane alimentarono la diffusione dei divertimenti anche come strumento per la legittimazione del loro potere, che avevano acquisito attraverso colpi di stato. Nella Russia del ‘700, scivolare su rampe ghiacciate o dondolarsi su altalene era un rito diffuso legato a tradizioni contadine, eredità dei riti pagani della fertilità della terra. Elisabetta e Caterina aggiunsero una valenza scientifica e tecnica allo sviluppo dei grandi scivoli, coinvolgendo il Genio militare e la neonata accademia delle scienze.

A Tarkoye Selo, residenza degli zar, nacque la prima slitta estiva (chiamata Grande Glissade) voluta da Elisabetta Petrovna. Fu realizzata dall’ingegnere militare di corte Nartov in collaborazione con l’italiano Francesco Bartolomeo Rastrelli, architetto tra i massimi esponenti del barocco moscovita. Allo scivolo furono applicati la trazione animale per il trasporto delle slitte in cima alla struttura e la scienza balistica per il calcolo della frenatura in sicurezza.

Forse non sapevi che… le montagne russe furono inventate da un italiano nel Settecento

Il primo vero esempio di montagne russe, realizzate sempre da un italiano in concorso con gli ingegneri russi, fu costruito per volere di Caterina II nella residenza di Oranienbaum, a poca distanza dal golfo di Finlandia. Si trattava di una vera evoluzione delle strutture precedenti e fu progettata da Antonio Rinaldi nel 1763, dopo che la sovrana fece costruire tre slitte nei giardini Golovinski di Mosca in occasione della sua incoronazione, celebrata come una grande mascherata allegorica. A Oranienbaum Rinaldi progettò uno dei fabbricati più belli, noto come il Padiglione Cinese per gli ambienti che riproducevano l’effetto della porcellana affidati al talento dell’artista Serafino Barozzi.

All’esterno dell’edificio fu costruito un porticato lungo 532 metri in due ordini di colonne. In mezzo, Rinaldi fece costruire due binari aerei che formavano grandi gobbe fino a 20 metri di altezza, digradanti progressivamente verso la fine del percorso. Le slitte erano decorate con motivi animaleschi, dato che il tema era la zarina raffigurata come Diana, la dea della caccia. I vagoncini avevano un sistema di sicurezza con quattro coppie di ruote, ognuna delle quali aveva una ruota verticale ed una orizzontale che serviva come misura di sicurezza per evitare il deragliamento, data la notevole velocità che le slitte raggiungevano.

L’impianto rimase in funzione fino al 1815 e fu smantellato definitivamente nel 1850 a causa del grave deterioramento delle strutture. Ecco perché le «montagne scivolanti», come le aveva battezzate Rinaldi, oggi si chiamano «montagne russe».

Autore
Panorama

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