Formigli replica a Meloni: “Le scalette ce le scriviamo da soli, magari provi col Tg1”
- Postato il 19 settembre 2025
- La7
- Di Il Fatto Quotidiano
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Corrado Formigli apre Piazzapulita (La7) con una dura lettera aperta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commentando le parole della premier in occasione dei 5 anni del quotidiano Domani.
“Giorgia Meloni – esordisce il conduttore – ha tratteggiato in una lettera a Domani l’informazione che le piace. Innanzitutto la presidente del Consiglio vorrebbe editori privi di conflitti di interesse. Pare quindi di capire che non piaccia per niente alla nostra Meloni l’editoria di destra che la sostiene a spron battuto. Libero, Il Tempo e Il Giornale, per fare tre esempi, sono tutti in mano a un unico editore, Angelucci, che è editore, deputato della destra e padrone di molte cliniche. Direi che è proprio un prototipo umano di conflitto di interesse semovente“.
Commentando la lettera, Formigli sottolinea il nodo centrale: “A Meloni, nella lettera a Domani, sta soprattutto a cuore che il giornalismo informi, anziché fare propaganda politica. Giustissimo, ma chi è che stabilisce cosa sia informare e che cosa sia propaganda politica? Dovrebbero essere i lettori dei giornali e i telespettatori a valutare cosa è propaganda politica e cosa è informazione? Oppure lei pensa che tocca ai partiti dare le patenti ai giornalisti? E non crede, presidente Meloni, che sottrarsi per oltre 250 giorni alle domande dei giornalisti, alle conferenze stampa aperte a tutti, non sia un granché di aiuto all’informazione che lei a parole invece apprezzerebbe molto?”
Formigli racconta poi l’ultimo attacco del partito della premier: “Questa settimana il primo partito italiano, il suo, Fratelli d’Italia, ci ha attaccati per l’ennesima volta. Stiamo parlando del principale partito di governo che attacca giornalisti di una televisione privata. E come? Contestandoci di non aver parlato nella puntata della scorsa settimana dell’omicidio terribile di Charlie Kirk. Giovedì scorso non si sapeva chi fosse l’assassino perché non era ancora stato catturato, non si conosceva niente della matrice ancora di quell’assassinio. Dunque – continua – il suo partito nella pagina ufficiale, indignato per il nostro silenzio, ci ha scritto punto per punto la scaletta del programma che avremmo invece dovuto fare”.
Poi la frecciata tagliente al Giorgia Meloni e al suo partito: ” Voglio tranquillizzare la presidente del Consiglio: io la ringrazio molto del pensiero, ringrazio Fratelli d’Italia del pensiero, ma noi, presidente, le scalette ce le scriviamo da soli. Magari provi con il Tg1, magari sarà più fortunata, chissà”
Formigli nel finale fa un richiamo al 9 ottobre 2021, giorno dell’assalto alla sede della Cgil a Roma. A guidare l’attacco furono esponenti neofascisti, il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino e il suo fondatore Roberto Fiore. All’epoca Meloni minimizzò la matrice eversiva (“la matrice non la conosco, sarà fascista, non sarà fascista, non è quello il punto”).
Il conduttore sottolinea che, pur consapevole della matrice neofascista, Meloni non prese posizione netta contro l’assalto. Chiude con un messaggio chiaro alla premier: Piazzapulita e i suoi giornalisti non si permetteranno mai di insinuare che il silenzio della presidente equivalga a un sostegno all’atto criminale, ribadendo l’autonomia e la responsabilità dell’informazione.
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