Ford Capri, la coupé dei sogni operai si trasforma in una familiare elettrica
- Postato il 7 agosto 2025
- Auto D'epoca
- Di Virgilio.it
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La Ford Capri nacque per far sentire speciale chi non poteva permettersi una sportiva vera. Era l’Europa che si dava una pacca sulla spalla, montando su una coupé slanciata con spirito americano e prezzi da operaio. Oggi, a decenni di distanza, quel nome ricompare, stampato su un SUV elettrico, alto, pesante, assistito in tutto. Ma è ancora lei? In un’epoca in cui il passato viene usato come leva di marketing, la vera domanda è cosa resta, davvero, dello spirito originale. Per rispondere, bisogna tornare indietro e ritrovare la carne viva dell’originale del ’69, toccarne i limiti, capirne il senso e solo allora giudicare la reincarnazione a zero emissioni.
Il sogno americano, versione operaia
Non era una supercar né una vera sportiva, eppure aveva l’aspetto giusto, e in quegli anni bastava quello. Lanciata verso la fine degli anni Sessanta, la Ford Capri prometteva di rendere accessibile il sogno americano, con accento tedesco e fabbriche inglesi. Vivevi a Birmingham o a Torino e volevi una Mustang? La risposta era lei. Dalle versioni base con motori 1.3 e 1.6 si saliva fino alla RS2600: un V6 da 150 cavalli che faceva esplodere il mito, portandolo su strada. Pensata per rispondere subito, senza peso inutile né complicazioni, rivelava il suo carattere appena la infilavi in due curve.
Guidarla significava entrare in un ruolo: la Capri trasformava ogni parcheggio in palcoscenico e ogni cofano aperto in una sceneggiatura. L’abitacolo offriva plastica ruvida, sedute affondate, e nel riflesso sulla vetrina prendeva forma l’illusione di contare qualcosa. Mentre l’aspetto attirava gli ordini, le prestazioni cominciavano a dare gioie in gara: turismo, rally, campionati minori, con la RS3100 Mk1 trasformata in coltello d’asfalto dal reparto Motorsport di Ford Colonia, che ne esasperò l’assetto stringendo la muscolatura al fine di dominare la concorrenza e, a prescindere dai risultati in pista, toccò quasi due milioni di unità prodotte in meno di due decenni.
Tre generazioni, sempre lo stesso concetto: cofano lungo, trazione posteriore, nome da località esotica e prezzo accessibile. La Capri era furbissima, il cavallo finto al centro del luna park: ci salivi su e ti sentivi cowboy, un marcatore virile, simbolo del maschio giovane e inquieto, perciò la desideravano dai sottufficiali ai rappresentanti, e l’idea camminava in molte più teste di quante ne avesse mai ospitate. Il suo profilo sfidava chiunque lo incrociasse, e nei ricordi di un’intera generazione lasciò un segno allo stesso modo di una persona in carne e ossa.
Le vibrazioni correvano dalle braccia al busto, finendo per guidare il piede, che modulava l’acceleratore con il corpo più che con la testa, e a quel punto era sufficiente un attimo fuori tempo sulla leva del cambio per perdere la linea. Azzerava i margini d’errore il telaio, reattivo agli spostamenti, come un animale pronto a scattare, e così il conducente si trovava costretto a interpretarne l’umore curva dopo curva, in una logorante battaglia fisica destinata a rimanere addosso anche una volta scesi.
- Motore: V4 da 1.3 l (1 305 cm³), 58 CV a 5 000 rpm, 105 Nm a 3.000 rpm
- Cambio: 4 marce manuale a trazione posteriore (automatico Borg-Warner a 3 marce in alcune versioni)
- Trazione: posteriore (RWD)
- Velocità max: circa 134 km/h
- Consumi: 8,6 l/100 km
- Lunghezza: 4.262 mm
- Peso: 975 kg
- Posti: 4 (configurazione 2+2)
Più assistenza che reattività
Nel 2024 Ford riporta in vita il nome Capri, attraverso un intervento chirurgico ben mirato, innestandolo su un mezzo elettrico dalle proporzioni imponenti, con trazione posteriore o integrale, architettura MEB di origine Volkswagen e linee da SUV coupé. L’auto viene prodotta in Europa, sulla piattaforma modulare condivisa con Explorer EV, ed è disponibile in due varianti principali: 286 CV a trazione posteriore o 340 CV erogati da doppio motore e trazione integrale.
L’accelerazione è decisa fin dai primi metri, con una coppia fluida che accompagna la spinta fino a velocità sostenute, mentre la batteria da 77 kWh promette fino a 627 chilometri di autonomia e accetta la ricarica rapida dal 10 all’80% in circa 26 minuti, prestazioni tali da inserirla nel segmento alto delle elettriche generaliste, e prezzi di listino (si parte da 42.750 euro) lo rispecchiano.
A bordo il guidatore può usufruire di un ambiente regolabile e reattivo, tra sedili massaggianti, comandi vocali, touchscreen da 14,6 pollici e assistenze attive impostate per entrare in azione nei momenti critici, dalla rilevazione della stanchezza alla gestione automatica delle manovre. La dotazione di serie include climatizzatore bi-zona, fari full LED, accesso keyless, frenata automatica d’emergenza, mantenimento di corsia, cruise control adattivo, e a seconda della versione si possono aggiungere impianto audio premium, tetto panoramico, head-up display e finiture interne di classe superiore. La presenza di un doppio fondo nel tunnel centrale e la gestione digitale dei comandi semplificano l’ergonomia, pur riducendo la sensazione meccanica diretta.
Le proporzioni rientrano nello standard dei SUV medi: 4,63 metri in lunghezza, 1,87 in larghezza, 1,63 in altezza e un passo di 2,77 metri, garanzia di stabilità nei trasferimenti e spazio generoso riservato ai passeggeri posteriori. Il peso raggiunge le due tonnellate, distribuito in basso grazie al pacco batterie integrato nel pianale. Tra 570 e 1.510 litri di volume utile, il vano posteriore offre apertura elettrica e soglia agevole. Davanti, i fari gemelli cercano complicità con il modello storico, ma è nella coda inclinata che si concentra lo sforzo di alleggerire una sagoma altrimenti imponente.
I richiami alla Capri originale si fermano al badge, a qualche curva della fiancata, a pochi dettagli cromati, segni sparsi di un’epoca lontana appoggiati su una carrozzeria plasmata secondo i canoni attuali. Fluidità e comfort restano le priorità dinamiche, rese credibili da un baricentro basso, da una trazione che tiene anche quando il grip cala, dalle sospensioni multilink posteriori, in grado di assorbono bene le asperità, e dallo sterzo ad assistenza variabile, adatto sia alla circolazione in città sia in autostrada. Quello della Capri, oggi, è un travestimento più che una rinascita: è il mondo intorno a lei ad aver cambiato forma. E lei si limita a convincere.
- Motore: elettrico sincrono; 286 CV (RWD) o 340 CV (AWD a doppio motore)
- Cambio: riduttore meccanico a rapporto singolo (trasmissione automatica)
- Trazione: posteriore (RWD) o integrale (AWD)
- Velocità max: 180 km/h limitati elettronicamente
- Consumi: 13,3–17 kWh/100 km (in base a versione e utilizzo)
- Lunghezza: 4.634 mm
- Peso: 2.098 kg (RWD Extended), 2.174 kg (AWD Extended)
- Posti: 5