Forbes Economic Trends in Fashion: il futuro del Made in Italy al centro del dibattito a Firenze
- Postato il 17 giugno 2025
- Forbes Italia
- Di Forbes Italia
- 1 Visualizzazioni

Il 16 giugno 2025 si è svolto a Firenze, presso The Lodge Club, il primo appuntamento di “Forbes Economic Trends in Fashion”, evento esclusivo in attesa della 108esima edizione di Pitti Immagine Uomo. Moderato dal direttore di Forbes Italia, Alessandro Mauro Rossi, il confronto ha coinvolto imprenditori, manager e istituzioni in un dialogo serrato sul futuro della moda italiana. L’evento si è distinto per la qualità degli interventi, il livello di approfondimento e lo spirito di collaborazione tra i diversi attori della filiera.
Nella sua introduzione, Alessandro Mauro Rossi ha sottolineato il significato dell’evento, spiegando come Forbes Italia voglia offrire uno sguardo economico e culturale sui grandi settori del Made in Italy. “Non parleremo solo di moda come fashion – ha detto – ma di economia, trasformazione industriale, nuovi trend e valore artigianale. Forbes vuole dare voce ai protagonisti del cambiamento“.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche al The Lodge Club, hospitality partner dell’evento, per aver offerto uno scenario suggestivo, elegante e perfettamente integrato con l’identità dell’appuntamento.
Nicola Formichella: “Raccontare l’economia degli eventi”
L’amministratore delegato di Forbes Italia, Nicola Formichella, ha aperto la serata sottolineando l’impegno del magazine nel presidiare i grandi appuntamenti italiani. “Quando in Italia c’è un evento importante, noi ci siamo per raccontarne il valore economico“, ha dichiarato. Ha citato la partecipazione di Forbes a eventi come il Vinitaly, il Festival di Sanremo e la Mostra del Cinema di Venezia. “Il nostro obiettivo è mostrare il lato economico della cultura, della creatività e del Made in Italy“, ha aggiunto. Formichella ha inoltre evidenziato come il comparto moda stia affrontando una flessione, ma anche come stia cercando nuove strade: “Il Made in Italy è sinonimo di moda nel mondo. Occorre seguire i nuovi trend e innovare, rimanendo fedeli alla nostra eccellenza artigianale e al nostro saper fare“.
Allegra Listri: l’evento come asset strategico
Allegra Listri, Sales and Marketing Manager di Corsini.Events, ha raccontato l’evoluzione del ruolo degli eventi nel fashion system, con una visione integrata e strategica. “Un evento è un contenuto. Deve essere pensato in chiave integrata tra comunicazione, marketing e art direction“, ha spiegato. Per Listri, l’obiettivo non è solo organizzare un evento, ma renderlo un’esperienza di branding completa. “Vogliamo che ogni evento rifletta l’identità del brand, diventando uno strumento di narrazione e posizionamento“. Ha inoltre annunciato il lancio imminente di una piattaforma digitale per mettere in relazione tutti gli attori del settore: “Parliamo di una vera industry: privati, corporate e fashion devono collaborare per creare valore, e una piattaforma condivisa può accelerare questo processo“.
Raffaello Napoleone: Pitti come volano internazionale
L’AD di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, ha presentato le novità dell’edizione 2025, parlando di una crescita significativa nonostante un contesto globale complesso. “Abbiamo già superato i livelli pre-Covid per il menswear“, ha affermato, illustrando numeri importanti: +30% di compratori rispetto al 2024, con il 47% provenienti dall’estero. “Il mercato premia i saloni che mantengono alta la qualità e sanno innovare nella proposta“. Napoleone ha sottolineato l’importanza del mercato second hand, ora valutato 150 miliardi di euro, e dell’economia circolare: “Il futuro del lusso è nella durabilità, nel restauro, nel riutilizzo. Le aziende devono ripensare i cicli di vita dei prodotti“. Ha anche lanciato un monito sulla crisi della distribuzione: “Dal 2021 ad oggi sono stati chiusi oltre 26.000 punti vendita in Italia. Serve un nuovo modello di retail“.
Francesco Ferragina: “Tenere duro, ma cambiare”
Il presidente di Kon Group, Francesco Ferragina, ha tracciato un quadro dettagliato sulle operazioni di M&A nel settore moda e sullo stato della manifattura. “Dopo l’euforia post-Covid e il boom del lusso, oggi le aziende soffrono”, ha spiegato. “Ma la manifattura italiana è ancora insostituibile, per qualità e tradizione“. Ferragina ha sottolineato il rischio di polarizzazione nella filiera: “Chi è salito nel lusso non tornerà al premium. Le piccole eccellenze rischiano di essere schiacciate se non si aggregano o innovano nella governance“. Ha poi evidenziato come i fondi di investimento stiano consolidando la filiera: “Queste operazioni creano hub industriali che avranno un ruolo centrale nel futuro del Made in Italy“. E ha concluso: “Gli imprenditori artigiani non spariranno, ma va ripensato il dialogo con i brand e l’approccio alla finanza“.
Giovanni Doddoli: “Difendere l’artigianato di eccellenza”
Già sindaco di Scandicci e promotore del distretto moda fiorentino, Giovanni Doddoli ha lanciato un monito chiaro e appassionato: “Serve distinguere tra lusso e alta moda, evitando confusione tra qualità e prezzo“. Ha spiegato come una borsa di lusso possa richiedere fino a 124 passaggi artigianali, contro i 72-73 dell’alta moda. “Questa complessità produttiva è un valore che va comunicato e certificato, magari con QR code che raccontano la storia del prodotto“. Ha poi proposto un’evoluzione del modello industriale: “La filiera potrebbe trasformarsi in piattaforme collaborative, dove le aziende rispondono direttamente alle richieste del brand, riducendo gli intermediari e aumentando l’efficienza“. Ha infine sottolineato l’importanza di tutelare le imprese artigiane di primo livello: “Sono queste a mantenere viva l’identità del Made in Italy“.
Franco Loro Piana: “Il luxury outdoor è il nuovo lifestyle”
Il fondatore di Sease, Franco Loro Piana, ha raccontato la sua visione imprenditoriale, basata su un nuovo equilibrio tra eleganza e funzionalità. “Con il mio brand unisco funzionalità e artigianalità. Oggi anche il tempo libero richiede stile“, ha detto. Ha spiegato come il guardaroba moderno sia cambiato: “Oggi si cercano capi versatili, performanti ma anche belli. La sfida è portare la qualità sartoriale nella vita di tutti i giorni“. Loro Piana ha parlato dei mercati emergenti: “Il Middle East è oggi l’area più promettente per il Made in Italy. Gli acquirenti sono colti, sensibili alla qualità e propensi a investire in prodotti con valore“. E ha rilanciato il ruolo dell’Europa: “Gli europei sono i veri trendsetter: è da qui che parte il nuovo modo di vivere il lusso, fatto di esperienze, sostenibilità e personalizzazione“.
Michele Carrillo: “Pantaloni sartoriali tra tradizione e innovazione”
Il presidente di Briglia 1949, Michele Carrillo, ha raccontato l’evoluzione del marchio partenopeo, specializzato in pantaloni. “La cultura del pantalone nasce nel nostro territorio, oggi la reinventiamo con un tocco moderno“, ha detto. La sua azienda, cresciuta a doppia cifra anche in un contesto difficile, ha puntato su volumi rinnovati, qualità sartoriale e una forte identità visiva: “Abbiamo investito nello showroom milanese, nei Navigli, creando un luogo che parla della nostra estetica, ispirata al mondo equestre“. Carrillo ha anche svelato i prossimi passi: “Stiamo progettando collaborazioni legate allo sport e al mare, pensando anche alla Coppa America che si terrà a Napoli. La città è rinata e noi cresciamo con lei“.
L’evento si è concluso con un momento di networking conviviale durante una cena esclusiva. Tra gli ospiti della serata è arrivato anche Jonathan Kashanian, noto volto televisivo e content creator, che ha realizzato alcune interviste con il suo format “Jon and the City“. Con uno stile leggero e ironico, Kashanian ha coinvolto il pubblico con brevi interazioni spontanee, aggiungendo un tocco di intrattenimento brillante alla serata.
Forbes Italia desidera ringraziare gli sponsor dell’evento: Corsini.Events, che ha curato con precisione l’organizzazione, e Ploom, partner attento all’innovazione e allo stile.
Il messaggio è chiaro: la moda italiana ha bisogno di innovare mantenendo saldo il suo DNA artigianale. La sfida è integrare tecnologia, nuovi modelli di business e sensibilità ambientale senza perdere il valore umano della manifattura. E Forbes continuerà a raccontarne l’evoluzione, evento dopo evento.
L’articolo Forbes Economic Trends in Fashion: il futuro del Made in Italy al centro del dibattito a Firenze è tratto da Forbes Italia.