Fondi Ue per i droni ucraini, ecco perchè sono fondamentali: hanno causato alla Russia oltre il 23% delle perdite di equipaggiamento

  • Postato il 12 settembre 2025
  • Mondo
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Il cuore dell’Unione europea batte sempre più ad Est. Solo qualche ora dopo che era cominciata a circolare la notizia dell’incursione dei droni russi penetrati nello spazio aereo polacco e dell’azione dei jet Nato decollati per abbatterli, a Bruxelles hanno dato luce verde a fondi per ulteriori difese per il bastione orientale dell’Alleanza contro la Federazione. Da tempo i Paesi più prossimi alla frontiera ucraina chiedono all’Unione di finanziare la difesa dei loro confini: in particolare Polonia, Estonia e Lituania sostengono di essere il primo fronte a dover difendere anche il resto della famiglia europea in caso di attacco russo e premono per aver accesso ai fondi del programma Safe per la produzione di droni e sistemi anti-drone. E da mercoledì, ne sembra convinta la presidente della Commissione von der Leyen: “Non c’è dubbio: il fianco orientale dell’Europa protegge tutta l’Europa. Dal Mar Baltico al Mar Nero. Ecco perché dobbiamo investire nel sostenerlo attraverso un sistema di sorveglianza del fianco orientale”.

Solo qualche giorno prima della decisione, la presidente della Commissione era in un tour in prima linea proprio in Finlandia, Estonia, Lituania, Lettonia e Polonia. Dal 2022, l’Europa ha fornito all’Ucraina aiuti militari e finanziari per circa 170 miliardi di euro, scrive il Kyiv Post. Ora il via libera è arrivato anche per la Drone Alliance con l’Ucraina: l’Europa stanzierà 6 miliardi di euro per la produzione di droni su suolo ucraino attraverso l’Era, Extraordinary Revenue Acceleration a guida G7. Dal 2022 ad oggi l’Ucraina, che non era provvista di questo tipo di armamenti, ha avviato la produzione di questi velivoli che sono responsabili di oltre il 23% delle perdite di equipaggiamento russo, ha calcolato la presidente.

Non è la prima volta che armamenti e velivoli russi finiscono su suolo europeo o si avvicinano troppo alla frontiera dell’Unione. È lungo l’elenco di presunti attacchi, incidenti, errori. Infatti, quest’ultima vicenda non è la prima in cui “lo sforzo bellico russo si estende oltre i confini dell’Ucraina” scrive il New York Times: “Nel marzo 2024, un missile da crociera russo ha brevemente violato lo spazio aereo polacco vicino alla città orientale di Oserdow, spingendo la Nato a far decollare i suoi aerei da combattimento”. Poi il missile è poi rientrato in Ucraina. Un settimana fa già altri droni sono entrati nel territorio polacco due volte. Nel settembre 2023 e nello stesso mese un anno dopo, la Romania ha dichiarato che i detriti di un velivoli sono finiti sul suo territorio: per Bucarest è stata una “grave violazione” della sua sovranità nazionale. Nel primo anno di guerra i resti di un velivolo sono finiti in un villaggio di confine in Moldavia.

L'articolo Fondi Ue per i droni ucraini, ecco perchè sono fondamentali: hanno causato alla Russia oltre il 23% delle perdite di equipaggiamento proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti