Follia a Venezia, borseggiatori denunciano i cittadini per averli fermati e filmati
- Postato il 4 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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A Venezia si sta vivendo una situazione surreale: i “Cittadini non distratti“, il gruppo che da anni segnala la presenza di borseggiatori e borseggiatrici nelle calli e negli imbarcaderi, rischiano ora di essere denunciati proprio da chi cercano di contrastare. Alcuni volti noti delle bande che derubano quotidianamente turisti e abitanti hanno infatti presentato denunce contro i membri del gruppo per averli fermati senza titolo e per averli filmati.
Secondo i cittadini attivi, i video postati sui social hanno lo scopo di mettere in guardia la popolazione e i visitatori. Ma le stesse immagini, nelle aule giudiziarie, potrebbero trasformarsi in prove di presunto stalkeraggio, ribaltando il ruolo di vittime e colpevoli. “Purtroppo non possiamo fare nulla perché a livello nazionale mancano le norme per trattenere chi ruba o borseggia – spiega il comandante della polizia locale Marco Agostini —. Ho sempre detto che i cittadini non devono sostituirsi alle forze dell’ordine e questo è il risultato”.
Le reazioni della città
Il malcontento cresce e la frustrazione dei “Cittadini non distratti” è evidente. “Non ne sappiamo nulla, ma se fosse vero saremmo arrivati alla follia pura — dice Monica Poli, “Lady Pickpocket”, in prima linea da sempre contro il fenomeno in crescita —. Noi che segnaliamo chi ruba e che abbiamo numerose volte evitato gli scippi diventiamo i colpevoli. È paradossale”.
Il tema è diventato una vera emergenza. “Un procuratore — prosegue Agostini — ha lasciato andare una borseggiatrice che gli era stata consegnata da una guardia giurata a un imbarcadero come messaggio per dire che i cittadini non devono sostituirsi alle forze dell’ordine”. Il sindaco Luigi Brugnaro ha chiesto un intervento immediato: “Sono anni che spiego la mia proposta di introdurre la figura di un avvocato che, come il giudice di pace, possa erogare fino a 12 giorni di cella a chi compie questi reati. Il problema è che non c’è una legge nazionale e ora si arriva alla situazione che i borseggiatori denunciano i cittadini. Bisogna intervenire con urgenza”.

Una bomba sociale pronta a esplodere
Negli ultimi mesi il fenomeno dei furti è peggiorato: dalle rapine con spray urticanti agli scippi durante le messe. I cittadini hanno risposto appendendo un finto nizioleto con la scritta “Calle Pickpocket” per denunciare l’inerzia istituzionale. Le proposte non mancano: il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha suggerito i braccialetti elettronici a spese dei sindaci, mentre Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia, ha proposto di togliere i figli ai genitori che li mandano a rubare.
Il fenomeno riguarda spesso minori o donne incinte, segnalando anche una grave falla nel sistema dei servizi sociali. Nonostante anni di appelli per norme più restrittive, la situazione resta irrisolta e oggi i “Cittadini non distratti” rischiano di passare da difensori della comunità a imputati. Una contraddizione che rende il clima sempre più esplosivo.
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