Flamingo, il missile ucraino che può colpire obiettivi russi a 3.000 chilometri di distanza

  • Postato il 22 agosto 2025
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Il canale Telegram Russian Arms, al contrario dell’agenzia di Stato Tass che ne ha sminuito l’importanza, ritiene che rappresenti una “enorme minaccia” per gli impianti industriali nel cuore del Paese, sino a mettere in pericolo Ekaterinmburg, nella regione degli Urali, o Arkhangelsk, sulla costa del Mar Bianco.

L’oggetto di tanto allarme è il missile Flamingo di produzione ucraina. A mostrarlo in una foto è stato Efrem Lukatsky, un fotoreporter che il 14 agosto ha messo nero su bianco l’esistenza di una nuova arma in dotazione a Kiev. Stavolta, non si tratta di forniture occidentali, ma di produzione propria. Il nome deriva dal fatto che i primi modelli avevano la punta di colore rosa, da qui il nome di “Fenicottero”. Iryna Terekh, amministratrice delegata e direttrice tecnica della Fire Point, l’azienda che produce i Flamingo, ha raccontato al media Politico: “I nostri primi missili erano rosa; hanno superato tutti i test in rosa, ma poi abbiamo dovuto cambiare colore per via dei requisiti di mimetizzazione militare. Ma la donna responsabile della produzione è ancora lì. Non c’è bisogno di un nome spaventoso per un missile che può volare per 3.000 chilometri”. Tereck ha detto che l’obiettivo è giungere a una produzione di 200 pezzi al mese.

Avere una industria bellica efficiente è una delle necessità del presidente Zelensky, visto il nuovo corso della Casa Bianca e le difficoltà di forniture da parte dell’Europa. Lo scorso aprile, il leader ucraino ha affermato che il 40% delle armi di prima linea e il 90% dei droni erano stati prodotti a livello nazionale.

In giugno, i media ucraini avevano dato notizia che il missile a corto raggio Sapsan aveva completato i test ed era entrato nella fase di produzione seriale. Proprio un anno fa veniva annunciato il Palianitsya, un drone da combattimento che poi è stato utilizzato per raggiungere obiettivi russi sino a 500 chilometri dal confine. Tornando al Flamingo, il media Defense Express ritiene che non si tratti di una novità vera e propria, ma giunge alla conclusione, dopo aver confrontato le caratteristiche tecniche, che siano in parte le stesse del missile FP5 del Milanion Group, forte di una gittata che è il doppio di quella di un Tomahawk Block V americano (1.600 chilometri).

Il modello FP5 era stato presentato lo scorso febbraio alla fiera IDEX-2025, negli Emirati Arabi Uniti. In quell’occasione Milanion Group fece sapere di essere in grado di poter produrre oltre 50 missili al mese, dotandoli di guida inerziale – come gli Iskander russi – e di un sistema di navigazione satellitare resistente alla guerra elettronica. Caratteristiche molto apprezzate dall’esercito ucraino perchè già utilizzate con i droni FP1; gli stessi che il 7 luglio hanno bucato le difese russe colpendo lo stabilimento militare di Krasnozavodsk, a soli 70 chilometri da Mosca.

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