Fitto vicepresidente della Commissione? Gastrite democratica

  • Postato il 18 settembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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Fitto vicepresidente della Commissione? Gastrite democratica

Urge un antiacido. Alla sinistra brucia lo stomaco: la diagnosi è “gastrite democratica”. La nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione europea ha lasciato il segno tra Pd e compagni. Le reazioni variano dal livoroso al tragicomico. Prima, per giorni, i nemici del centrodestra avevano detto che Ursula von der Leyen non avrebbe mai nominato come stretto collaboratore un ministro del governo Meloni, e figuriamoci dopo che la premier non ne ha appoggiato la ricandidatura. I giallorossi gridavano che la Meloni era «isolata», «La von der Leyen ce la farà pagare», «L'Italia è all'angolo». Ora, spernacchiati dai fatti va detto che è una dolce abitudine- i rappresentanti della sinistra si dividono tra chi Fitto lo attacca frontalmente e chi gli chiede una patente di idoneità, categorie che talvolta coincidono.
 

L'UOMO DI SOUMAHORO Tra chi non lo considera all'altezza dell'incarico c'è l'ambientalista Angelo Bonelli, il quale non ha mai ottenuto nulla per l'ambiente ma solo per Soumahoro e la Salis, però sono dettagli: «Ritengo che non sia la persona adatta a svolgere questa funzione. Non siamo contro l'Italia», tiene a precisare il Bonelli, «se diciamo che siamo in disaccordo sulla proposta di Fitto, colui che per il nostro Paese ha speso meno del 30 per cento dei fondi del Pnrr e adesso si accinge a gestire un portafoglio estremamente più ampio. E poi», aggiunge l'Angelo, «vorrei ricordare che la destra italiana e i sovranisti in Europa stanno minando l'autonomia dell'informazione e della magistratura». I Verdi sono scatenati: nelle stesse ore a Strasburgo la co-presidente del gruppo, l'austriaca Terry Reintke, dichiara la propria contrarietà alla scelta: «Penso che neppure i Socialdemocratici né i Liberali siano contenti, ma abbiamo ancora un processo parlamentare davanti a noi». Gli è rimasto il Vietnam in aula. Di nuovo: «In Consiglio l'Italia si è astenuta, quindi non si capisce bene perché ora l'Italia venga premiata ottenendo una posizione così influente».


Va segnalato che i Verdi dall'ultima legislatura hanno perso 20 eurodeputati, passati da 74 a 54. Il gruppo dei Conservatori, di cui Fratelli d'Italia è il partito più rappresentato, è salito da 62 a 82, sempre 20, ma in più. Alla carica pure il gruppo di Emmanuel Macron, Renew: «Deploro la scelta politica di von der Leyen nel dare la vicepresidenza a Fitto, ora ne prendo nota: aspetteremo le audizioni», tuona la presidente, Valérie Hayer, «lo valuteremo nelle competenze, sull'impegno pro europeo, sull'indipendenza e sulla coerenza, e da parte nostra ci sarà massima vigilanza». Quindi il grido di battaglia: «È il momento di agire, saremo costruttivi ma esigenti, i pro-Ue devono unirsi, non bisogna lasciare spazio ai populisti di destra e sinistra». Ricordiamo che Renew è crollato in Francia e pure a Bruxelles.
Più cauta, ma pur sempre contrariata, la capogruppo socialdemocratica, la spagnola Iratxe Garcia Perez: «Un ruolo tanto importante a un esponente di Ecr (Conservatori, ndr) non corrisponde alle nostre richieste e ci crea problemi, ma lavoreremo con responsabilità». Poi, dicevamo, la richiesta di idoneità: «Vorrei conoscere l'impegno di Fitto nei confronti dei valori europei. C'è un problema politico nell'assegnargli una vicepresidenza esecutiva. Vogliamo valutare», ribadisce la caposocialista, «che tutti i candidati abbiano un impegno saldo per i valori dell'Ue». Irrompe l'eurodem Alessandra Moretti: «Meloni deve uscire dall'ambiguità, e Fitto dovrà scegliere la strada dell'Europa. La nuova Commissione è più debole sul fronte dei diritti».
 

PAROLA AGLI ESPERTI Che tempra Lia Quartapelle, altra dem, vicepresidente della Commissione Esteri: «Fitto usi il suo ruolo per favorire più integrazione. Valuteremo se saprà mettere davanti gli interessi del nostro Paese e di tutta l'Unione». Necessita di un Maalox anche il Movimento 5Stelle, che tramite i suoi parlamentari sentenzia: «L'ormai ex ministro ha la delega in coabitazione col “falco” Dombrovskis, di fatto un commissariamento. L'Italia viene dileggiata, c'è poco da festeggiare», vanno avanti, «perché la vicepresidenza di Fitto ha una delega minore, Coesione e Riforme, che prima era del Portogallo». Se è per questo, prima, anche Di Maio e Toninelli erano ministri. Per Matteo Renzi «bene Fitto ma bisogna cambiare passo sennò siamo spacciati». Secondo Riccardo Magi, segretario di +Europa, «i peggiori avversarsi di Fitto saranno Meloni e Salvini». Il peggior avversario di Magi è Magi.

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Libero Quotidiano

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