Fitto: “Dialogo con il Ppe fondamentale, ma senza rinunciare alla nostra identità”

  • Postato il 11 ottobre 2025
  • Di Il Foglio
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Fitto: “Dialogo con il Ppe fondamentale, ma senza rinunciare alla nostra identità”

Per Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europea, il futuro del centrodestra italiano ed europeo passa attraverso un equilibrio: dialogare con il Partito popolare europeo senza rinunciare alla propria visione conservatrice. “Il dialogo con il Partito Popolare Europeo è molto importante, lo abbiamo strutturato negli anni”, spiega Fitto intervistato alla Festa del Foglio dal direttore Claudio Cerasa. “L’esperienza dei conservatori in Europa con la leadership di Giorgia Meloni ha rappresentato un impegno costruttivo, non distruttivo. Un centrodestra moderno deve puntare a cambiare le cose, non a demolirle".

Fitto ricorda come il gruppo dei Conservatori e riformisti europei, di cui è stato presidente, “sia uscito dal cosiddetto cordone sanitario”, conquistando un ruolo riconosciuto nelle istituzioni europee. Per lui si tratta di “un passaggio importante per costruire un centrodestra europeo maturo, capace di contribuire al progetto dell’Unione senza pregiudizi e senza subalternità.”

Ma nel percorso politico di Fitto c’è anche la memoria di una formazione più antica, quella democristiana. “Se intendiamo la Democrazia cristiana come una tradizione di libertà di mercato unita a giustizia sociale, allora quel riferimento è di grande attualità”, sottolinea. Valori occidentali, mediazione e senso istituzionale: per il vicepresidente della Commissione europea sono questi gli elementi che oggi possono tenere insieme le nuove destre e l’eredità del cattolicesimo politico.

Sul terreno economico e commerciale, Fitto individua la chiave della credibilità europea nella capacità di aprirsi ai mercati globali. “Io il Ceta l’ho votato e sostenuto quando non era popolare farlo”, ricorda. E aggiunge: “La risposta più corretta è aprire nuovi mercati, rafforzare il mercato interno e sostenere il Made in Italy.”

L’accordo Mercosur, le trattative con l’India, l’attenzione alla tutela dei settori sensibili sono strumenti di una strategia coerente: “La Commissione europea ha chiuso uno dei migliori accordi a livello mondiale sui dazi. Ora serve continuare su questa strada", dice il vicepresidente con stanza a Bruxelles. 

Tra Bruxelles e Roma, la linea resta la stessa: un europeismo pragmatico, che non rinnega le identità nazionali ma le inserisce in un progetto comune. “Essere conservatori oggi significa rafforzare l’Europa, non indebolirla”, conclude Fitto. E nel suo ragionamento l’idea di Europa torna a essere non un vincolo, ma una scelta di responsabilità politica.

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Autore
Il Foglio

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