Fine della fuga, arrestato a Barcellona l’evaso di Corinaldo

  • Postato il 17 luglio 2025
  • Di Panorama
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E’ finita la fuga di Andrea Cavallari, condannato a 11 anni e 10 mesi di carcere perché ritenuto uno dei responsabili della strage di Corinaldo. Cavallari era evaso nei giorni scorsi approfittando di un permesso concessogli per poter discutere la propria tesi di laurea all’Università di Bologna. L’arresto non è avvenuto nell’Est Europa, dove si pensava che il giovane, oggi 26enne, si potesse essere rifugiato ma a Barcellona. Cavallari è stato riconosciuto e fermato dalle forze dell’ordine, in strada, nella tarda mattinata di giovedì 17 luglio, due settimane dopo aver fatto perdere le sue tracce non ripresentandosi nel carcere bolognese della Dozza al termine del permesso.

Chi è Andrea Cavallari e perché si trova in carcere

Cavallari, condannato a 11 anni e 10 mesi di carcere per quanto accaduto alla discoteca “La Lanterna Azzurra” di Corinaldo, era stato riconosciuto nelle sentenze come il capo della banda che, tentando una rapina con l’uso di una spray urticante, aveva causato la morte di sei persone per schiacciamento nella calca di giovani in fuga dal concerto di Sfera Ebbasta.

Una vicenda per la quale non aveva mai dato segno di pentimento, nemmeno nel corso del processo che aveva portato alla sua condanna insieme ad altri giovani considerati responsabili di quanto accaduto in quella drammatica notte. In carcere, però, aveva proseguito il percorso di studi (sempre da remoto e frequentando online) fino al conseguimento della laurea per la quale gli era stato concesso di lasciare per una giornata il penitenziario della Dozza così da discutere la tesi.

Evaso di Corinaldo, le polemiche sulle falle del sistema penitenziario

Cavallari non ha mai fatto ritorno in cella dopo la laurea e un momento di festa con parenti e amici. Una fuga che è parsa essere stata pianificata da tempo (ora gli investigatori potranno eventualmente risalire alle responsabilità), ma che è anche diventata motivo di polemica. Il giovane, infatti, non era accompagnato da alcuna scorta nella sua prima uscita in permesso dal carcere della Dozza e questo aveva certamente facilitato il suo allontanamento.

Non solo. Anche le modalità di concessione del permesso, fino alla serata e non prima, sono diventate oggetto di un’inchiesta interna che nelle prossime settimane dovrà evidenziare cosa non abbia funzionato nella gestione del detenuto. Cavallari ora va incontro a un finale di pena senza altre concessioni oltre che a un nuovo processo con l’accusa di evasione.

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Panorama

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