Finale Ligure, Canciani (Patto per il Nord): “La stazione ferroviaria presenta gravi barriere per persone con disabilità”

  • Postato il 7 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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stazione finale ligure

Finale Ligure. “La stazione ferroviaria di Finale Ligure Marina continua a essere una ferita aperta per il diritto alla mobilità delle persone con disabilità e a ridotta mobilità. Nonostante i proclami e le promesse di intervento, ad oggi nulla è stato fatto per garantire un accesso sicuro e autonomo ai binari. È inaccettabile che, nel 2025, in una località turistica conosciuta in tutta Europa, viaggiatori e cittadini con disabilità siano ancora costretti a dipendere esclusivamente dall’assistenza del personale, messo a disposizione da RFI tramite ditte appaltatrici , perché mancano ascensori, rampe e percorsi realmente accessibili. L’autonomia non può essere negata: l’accessibilità non è un optional, è un diritto sancito dal Regolamento europeo (UE) 2021/782 e dalle leggi nazionali”. Lo dichiara il segretario di Patto per il Nord (Sezione Pietrese-Finalese) Matteo Canciani.

“Non riusciamo a comprendere come mai stazioni limitrofe, che saranno addirittura dismesse con il progetto di spostamento a monte, abbiano ricevuto milioni di euro per l’adeguamento, mentre proprio Finale Ligure – destinata a rimanere attiva nella sua sede storica – non abbia ancora visto partire i lavori, più volte annunciati e mai avviati. È un paradosso che grida vendetta”.

“Già nel 2024 era stato annunciato un restyling della stazione, con la promessa di garantire almeno l’accesso al primo binario. Promessa rimasta lettera morta. Il Patto per il Nord chiede con urgenza a RFI, Trenitalia, Regione Liguria e Comune di Finale Ligure di avviare immediatamente i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche, rendendo pubblico e trasparente il cronoprogramma degli interventi e garantendo la manutenzione dei servizi esistenti. Basta rinvii e false rassicurazioni: solo con azioni concrete sarà possibile trasformare la stazione di Finale Ligure in un’infrastruttura realmente inclusiva, all’altezza di una città che vuole definirsi europea e moderna. Fino ad allora parleremo di discriminazione istituzionale nei confronti delle persone con disabilità”, conclude Canciani.

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Il Vostro Giornale

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