Filosa rassicura l’Italia su Stellantis, ma attacca l’Europa: “Norme troppo restrittive”
- Postato il 28 ottobre 2025
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- Di Virgilio.it
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Antonio Filosa, amministratore delegato di Stellantis, ha scelto il salotto televisivo di “Cinque Minuti” con Bruno Vespa per chiarire una volta per tutte la posizione del Gruppo sul futuro produttivo italiano. Nessuna fuga, nessun disimpegno, ma anzi un piano che mette l’Italia al centro delle strategie del colosso automobilistico. “Il nostro piano è il nostro impegno e non è previsto alcun ridimensionamento in Italia” ha detto Filosa, sottolineando con fermezza che “l’impegno di Stellantis con l’Italia non è in discussione. Per noi di Stellantis l’Italia è al centro del progetto strategico che abbiamo nel nostro futuro. E lo stiamo dimostrando con fatti concreti”.
Nessuna fabbrica esclusa
A conferma delle sue parole, l’amministratore delegato ha ricordato “il lancio della produzione della Jeep Compass a Melfi e della Fiat 500 ibrida a Mirafiori”, due esempi che mostrano come la casa madre continui a investire sul territorio. Ma Filosa non nasconde le difficoltà: “I problemi ci sono e non dipendono tanto dai costruttori cinesi, quanto dalle norme europee, che sono troppo restrittive”.
Il manager ha voluto rimarcare che non esistono impianti a rischio, né stabilimenti di “serie B”. “Il piano di Stellantis assegna a ciascuno stabilimento in Italia una chiara missione produttiva, per tutte le fabbriche, senza nessuna esclusione”. E poi ha aggiunto numeri che parlano da soli: “Noi stiamo investendo 2 miliardi di euro in un anno solo in Italia, stiamo acquistando 6 miliardi di euro in componenti e servizi da fornitori che sono tutti italiani. La nostra parte la stiamo chiaramente facendo, ma abbiamo bisogno della seconda: abbiamo bisogno di un’urgente revisione delle regolamentazioni a Bruxelles”. È proprio su questo punto che Filosa sposta l’attenzione. Il nodo, dice, non è la competizione con i costruttori cinesi, ma la rigidità normativa europea.
“Il problema non è la Cina, ma le norme europee”
A Bruno Vespa, che gli ha chiesto del recente piano di investimenti di Stellantis negli Stati Uniti, Filosa ha risposto con un paragone che fa riflettere: “C’è una differenza tra Stati Uniti ed Europa. Negli Stati Uniti, con la nuova amministrazione hanno trasformato le regole con un pragmatismo unico e rapidissimo e hanno restituito agli americani la scelta di comprare la vettura che vogliono. In Europa le regole sono ancora restrittive e devono essere urgentissimamente modificate”.
Un invito esplicito alle istituzioni europee, che secondo il dirigente devono “riflettere la realtà del mercato e restituire ai clienti europei la libertà di scegliere la macchina che vogliono, come negli Stati Uniti”. Da tempo Filosa chiede a Bruxelles di aprirsi al concetto di neutralità tecnologica e di puntare su “rinnovamento del parco circolante: oggi in Europa ci sono 256 milioni di vetture e 150 milioni circolano da più di 12 anni e inquinano di più”, ha detto il CEO. A questo aggiunge la necessità di “un focus specifico sulle vetture piccole” e di una revisione dei target di emissione per i veicoli commerciali, che oggi sono “irraggiungibili”.
“La Cina non è un problema”
Filosa è chiaro: “I costruttori cinesi non sono il problema”. Il nodo, ancora una volta, è interno all’Europa: “Le regolamentazioni partono da Bruxelles e sono queste che stanno indebolendo l’industria automobilistica europea e italiana”. A questo scenario si aggiunge un altro tema cruciale, quello dei costi energetici. Filosa sottolinea come il differenziale di prezzo penalizzi pesantemente la produzione nazionale: “La competitività del nostro settore è fatta da una somma di fattori interni ed esterni e su alcuni fattori interni l’Italia è assolutamente imbattibile, ma esistono fattori esterni che non dipendono da noi come il costo dell’energia. Nel 2024 in Spagna 1 megawatt ci costa dai 70 agli 80 euro. In Italia nello stesso anno, la stessa quantità di energia costa più del doppio, 182 euro”.
Nonostante ciò, il manager vede segnali positivi nel dialogo con il governo: “Di questo stiamo parlando con il governo italiano: sono ricettivi, stiamo intrattenendo con loro un dialogo costruttivo, speriamo di arrivare a conclusioni favorevoli”. Un messaggio pragmatico ma fiducioso, quello del CEO di Stellantis, che ribadisce come l’Italia resti al centro della visione industriale del gruppo. La sfida, per Filosa, è rendere l’Europa un terreno competitivo, non un ostacolo. Perché, come ha ricordato in chiusura, il futuro dell’automotive non si costruisce con divieti, ma con regole che permettano all’industria di evolversi senza rinunciare alla sua identità.